A casa di Nico Arigò si regolavano i problemi legati ai debiti coi calabresi. Mentre nel gruppo di Bonanno...
Messina – Indagando sul giro di droga a Giostra, i Carabinieri della Compagnia Messina Centro hanno ricostruito due gruppi autonomi di trafficanti e spacciatori, spesso in rapporti “commerciali” tra di loro. A capo del primo c’è Domenico Arigò, secondo gli inquirenti, coadiuvato operativamente da Fabio Fobert.
I summit della droga
E’ a casa di Arigò, per tutti Nico, a Ritiro che gli investigatori individuano la base dell’organizzazione. Ed è qui che sono avvenuti due summit con altri gestori di piazze di spaccio per risolvere le questioni legate ai debiti con i fornitori calabresi.
Il ruolo del Pomodoro
A capo dell’altro gruppo autonomo, invece, c’è Filippo Bonanno, insieme a Marco Amante. Proprio le conversazioni tra Amante e la sua compagna, tra gli altri indizi, rivelano ai carabinieri come il gruppo usasse la sua abitazione per nascondere e spacciare la cocaina. Qui la sostanza veniva anche lavorata da Amidu Sandaruwan Welandage, per tutti “Pomodoro”. Per questo secondo presunto gruppo autonomo di spacciatori la giudice per le indagini preliminari ha detto no alle misure cautelari chieste dalla Procura. Erano infatti 13 gli arresti chiesti dalla Procura, su oltre 20 indagati, ma la Giudice ne ha concesse 9.