In appena tre anni la città è fuori dal default. Gongola il sindaco De Luca: "Il Salva Taormina ha funzionato. Questo risultato entrerà nella storia"
TAORMINA – In soli tre anni la città di Taormina è ufficialmente fuori dallo stato di dissesto economico-finanziato dichiarato dal Consiglio comunale nel luglio del 2021, dopo la bocciatura del piano di riequilibrio da parte delle Corte dei Conti. Quasi un record. “Questo risultato – ha commentato con soddisfazione il sindaco Cateno De Luca – rappresenta uno dei piani di estinzione più rapidi mai realizzati”. Il primo cittadino ha espresso il suo ringraziamento all’organismo straordinario di liquidazione, e in particolare al presidente Lucio Catania e ai membri Maria Di Nardo e Tania Giallongo. La commissione, nominata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è insediata l’11 novembre del 2021 e da allora ha lavorato in stretta sinergia con l’ente locale per ripianare la situazione finanziaria.
De Luca: “Ora guardiamo al futuro con entusiasmo”
Ieri la Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali, presieduta dal sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, ha approvato, senza osservazioni, il piano di estinzione del dissesto finanziario per il Comune di Taormina. “Questo esito positivo – ha aggiunto il sindaco De Luca – conferma il successo del Piano Salva Taormina, che si è rimostrato stato efficace nella strategia adottata, così come era successo con il Salva Messina. Questo risultato entrerà nella storia per la sua rapidità – ha proseguito Cateno De Luca – e potrebbe essere considerato il dissesto più breve mai registrato. Ora possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo e entusiasmo, certi che gli obiettivi che ci siamo prefissati per una Taormina con una marcia in più sono ormai a portata di mano. Siamo finalmente liberi!”. Va detto che la pressione tributaria, cui sono stati sottoposti i taorminesi sin dalla dichiarazione del default, non potrà essere allentata. Non nell’immediato, almeno. I tributi, infatti, dovranno rimanere al massimo fino a tutto il 2026, cioè al termine dei cinque anni previsti per legge dopo la dichiarazione del dissesto.
La situazione debitoria
“Nel raggiungimento di questo risultato ha giocato un ruolo determinante il forte contributo dell’Ente – ha dichiarato il presidente dell’organismo di liquidazione, Lucio Catania – che ha messo a disposizione tutte le risorse necessarie per chiudere le partite con i creditori”. L’ammontare di tutti i debiti era stato inizialmente quantificato in 66 milioni di euro, ma la cifra era poi lievitata fino a quasi 110milioni in seguito alle altre istanze presentate dai creditori. Da qui l’organismo di liquidazione è partito per porre in essere tutte le necessarie azioni transattive mirate all’estinzione della massa debitoria. Un risultato raggiunto in appena tre anni.
Appunto. Due anni di lavoro della vecchia amministrazione e uno suo, che ha trovato già la tavola apparecchiata e il piano di rientro in fieri. Due anni che la precedente amministrazione ha condotto senza spremere oltre il dovuto i cittadini. Perciò che senso ha tenere i tributi e le tariffe al massimo fino al 2026? Taormina è uscita o no dal dissesto? E il surplus di tasse a che serve? Spremendo la gente sono bravi tutti a fare quadrare i conti, pure io.
Chissà perché qualcuno lo ha soprannominato “Il bummacaro di fiumedinisi”?
Mistero…..