Duro affondo del vicepresidente dei deputati Pdl nei confronti del leader dell’Mpa: «Si è ridotto a fare il leader di un piccolo partito anziché il presidente di una grande Regione»
«Sono stato un sostenitore leale dell’attuale presidente della Regione, ma ormai devo constatare con amarezza che Raffaele Lombardo si è ridotto a fare il leader di un piccolo partito anziché il presidente di una grande Regione». E’ durissimo l’affondo di Carmelo Briguglio (nella foto), vicepresidente dei deputati Pdl, nei confronti del leader dell’Mpa e attuale governatore della Regione Sicilia. Un affondo che rimette in discussione l’unità del centrodestra e gli scenari futuri, anche perché siamo all’indomani del primo congresso nazionale del Pdl.
«La Sicilia – afferma Briguglio – non ha più un governo politico, retto da una normale dinamica di collegialità e rappresentanza, ma un governo parallelo formato da alcuni dirigenti generali pretoriani di cui viene premiata la fedeltà personale a Lombardo anziché la competenza e l’imparzialità. La verità è che alla vigilia delle elezioni europee la Regione Sicilia, in tutte le aree dell’amministrazione, è stressata dall’ossessivo shopping elettorale dell’attuale governatore ai danni degli alleati e in particolare del Popolo della Libertà».
«La Regione – conclude il deputato – è ormai un brulicare di interventi e manovre, non per far fronte ai problemi irrisolti dei siciliani, ma per far raggiungere all’Mpa la improbabile soglia del 4% nella prossima consultazione elettorale. A maggior ragione per il Pdl siciliano è ormai urgente darsi una leadership stabile e autorevole per far fronte a un degrado crescente che altera le alleanze politiche e rischia di portare la legislatura regionale a un’interruzione traumatica».