I no ponte in piazza il 10 agosto, "si chiuda la Stretto di Messina"

I no ponte in piazza il 10 agosto, “si chiuda la Stretto di Messina”

Redazione

I no ponte in piazza il 10 agosto, “si chiuda la Stretto di Messina”

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martedì 06 Agosto 2024 - 07:00

Nuova manifestazione. "Manca l'acqua e si continua a proporre il devastante modello grandi opere", dicono gli organizzatori

MESSINA – “Torniamo in piazza il 10 agosto per chiedere la chiusura della Stretto di Messina Spa e per ribadire che esiste un’alternativa al modello ponte. E devono essere gli abitanti dei territori a decidere come devono essere gestite le risorse pubbliche”. Con queste motivazioni, nuova manifestazione no ponte nel centro di Messina. L’appuntamento è sabato 10 agosto.

Sottolinea la rete No Ponte: “Anni di vergognose politiche infrastrutturali ci hanno condotti nella situazione in cui il Comune di Messina deve razionare l’acqua. Se prima avevamo l’acqua fino alle 11 di mattina, adesso non ci possiamo permettere più neanche quella. E i responsabili sono gli stessi che adesso vogliono spendere 14 miliardi di euro per fare il ponte sullo stretto. Personaggi come Schifani, che decidono di scippare più di 1 miliardo di euro dai Fondi di sviluppo e coesione per buttarli nella macchina mangiasoldi chiamata Stretto di Messina Spa. Queste, in estrema sintesi, sono le ragioni per cui da vent’anni «vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il ponte sullo stretto» è uno dei più significativi slogan dei No Ponte”. 

“Dateci acqua, sanità, messa in sicurezza del territorio”

E ancora: “Quello che sta accadendo a Messina e in tutta la Sicilia, rappresenta a pieno l’enorme contraddizione del modello ponte o più in generale del modello grandi opere. Se chiedessimo a ogni abitante della Sicilia cosa sia prioritario risponderebbe acqua, sanità e messa in sicurezza del territorio dal rischio incendi, sismico e idrogeologico. Salvini invece risponderebbe: ponte sullo stretto. Qualcosa ovviamente non torna. Quanto vale allora la nostra vita se ai signori del cemento vengono garantiti tutti i litri d’acqua necessari per bucare montagne a discapito di chi la usa per bere e mangiare? Cosa succederebbe se quei 14 miliardi venissero destinati alle vere necessità dei territori? Cosa succederebbe se le priorità dettate dalle centrali del potere economico venissero sostituite dalle priorità delle comunità? La risposta la sappiamo tutti”. 

E infine: “Per questo, con più rabbia che mai, ribadiamo che la battaglia no ponte riguarda tutt* e la dobbiamo portare avanti insieme. Parleremo di questo e di altre ragioni, per cui è importante tornare in piazza il 10 agosto, durante la conferenza stampa che si terrà giovedì 8 agosto, alle 10.30, presso la Sala ovale del Comune di Messina”.

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5 commenti

  1. E cosa c’entra la mancanza di acqua con il ponte? Secondo i comunistelli l’acqua a Messina manca da quando c’è il progetto ponte? Certo se le inventano tutte per contrastare l’opera, mettetevi il cuore in pace che questa volta si fa.

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  2. Si farà ( in 30 anni) consumando tutta la poca acqua che c’è

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  3. Ha perfettamente ragione Antobott1……ci mancavano i No ponte a strumentalizzare la mancanza d’acqua a loro uso e consumo…..perché non manifestate per l acqua????? Come al solito,come disse nel suo bellissimo articolo Marco Ipsale sempre a dire ,questo al posto di quello….non cambieremo MAI!!!!!

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  4. Mi ricordo Agenda 2000 e l’incapacità delle nostre amministrazioni a redigere un qualsiasi business plan per attingere ai fondi europei. Con il PNRR qualcosa è stato fatto, ma non abbastanza. Il ponte non c’è. C’è però Messina, una città ferma da oltre vent’ anni per incapacità dei propri amministratori e dei propri cittadini. Servono le strade, servono gli aereoporti, servono le ferrovie, servono le scuole, servono gli asili e servono i ponti. Serve ogni cosa. La retorica delle comunità che decidono dal basso può sembrare affascinante, ma ricordiamo che dal basso, in questa città, non siamo riusciti neanche a fare gli orti urbani.

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  5. Esattamente Rosaria, il famoso “benaltrismo” con la famosa frase ci sarebbe altro da fare, si finisce per non fare nulla, né questo né quell’altro, con la testa che hanno gli ambientalisti che fermerebbero il progresso del mondo perché passa un uccello sullo stretto o bloccherebbero il traffico perché attraversa la strada un ranocchio, non avremmo avuto neanche l’autostrada del sole! Appunto perché non protestano per l’acqua o per l’autostrada che per il viadotto ritiro ci sono voluti 12 anni?

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