De Luca e Basile insieme: "Messina non cede acqua a Taormina"

De Luca e Basile insieme: “Messina non cede acqua a Taormina”

Marco Olivieri

De Luca e Basile insieme: “Messina non cede acqua a Taormina”

giovedì 08 Agosto 2024 - 07:00

La conferenza stampa per spegnere le polemiche ma la priorità è affrontare i disagi dei cittadini

MESSINA – “Basta sciacallaggi politici”. Lo vogliono ribadire insieme: “Messina non regala acqua a Taormina”. Oggi il sindaco di Messina, Federico Basile, e il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, invitano la stampa alle case ex Gescal, vicino alla rampa Gazzi in uscita da Palermo. Proprio il punto in cui sorge il serbatoio e vi è la diramazione delle due condotte idriche cittadine. Si legge in una nota: “L’obiettivo della conferenza stampa è di fare chiarezza, una volta per tutte, sui termini della convenzione tra la città di Taormina e Siciliacque, con Amam che svolge il ruolo di semplice vettore per l’approvvigionamento idrico.
Questo incontro si rende necessario alla luce dei continui e ripetuti tentativi di sciacallaggio politico e mediatico che hanno interessato questa tematica”.

In particolare, è previsto un collegamento in tempo reale con il punto di ingresso delle condotte a Taormina. nei pressi della galleria Sirina. “Verranno illustrati i dati relativi all’afflusso idrico, garantendo trasparenza e informazioni accurate alla cittadinanza e agli organi di informazione”, promettono i due primi cittadini.

L’accordo sull’acqua tra i due Comuni e l’aspetto simbolico

In questi giorni, a Palazzo Zanca è stato ribadito: “Messina non può cedere acqua ad altri Comuni“. Ma allora di cosa si tratta? Su richiesta di Siciliacque, dato che non esiste un collegamento diretto, Amam dà a Taormina circa 16 litri al secondo. Prima erano 18. Quantità di acqua che poi Siciliacque riversa nella condotta del Fiumefreddo grazie a un bypass già esistente. E ancora ha insistito Basile: “La convenzione sottoscritta tra il Comune di Taormina, Amam e Siciliacque prevede il solo ruolo di vettoriamento da parte di Amam, così che la quantità che viene ceduta a Taormina ritorna per intero a Messina. Evidentemente, per chi vuole strumentalizzare, è troppo complicato da comprendere”.

In ogni caso, sul piano simbolico, dato che il sindaco della città ionica è il leader di Sud chiama Nord, qualsiasi siano le intenzioni, prevale il “messaggio” della cessione a Taormina. Ma la priorità, non va dimenticato, è migliorare la macchina organizzativa e affrontare i disagi dei cittadini, calibrando meglio gli interventi. I disagi di questo periodo, inevitabilmente, acuiscono l’insofferenza per l’accordo, al di là dei contenuti dello stesso.

“Guadagno di 132mila euro per l’Amam”

Era lo scorso 8 aprile quando, sempre in una conferenza stampa, Basile e De Luca cercavano di stoppare ogni polemica: ““Questa soluzione virtuosa permette a tutte le parti coinvolte di ottenere vantaggi significativi. Taormina potrà contare su una maggiore fornitura idrica, mitigando la crisi che ha affrontato finora, mentre Messina risparmierà la quantità di acqua che, in passato, era stata fornita a Taormina in caso di necessità. Questa convenzione rappresenta un importante passo avanti nella gestione delle risorse idriche e dimostra quanto si possa ottenere attraverso la collaborazione e la solidarietà tra i Comuni”.

Da parte sua, così si era pronunciata la presidente di Amam Loredana Bonasera: “Quanto abbiamo affermato nei giorni scorsi che la società non avrebbe più fornito acqua a Taormina letteralmente era corretto. Questa operazione prevede che Amam svolga un ruolo di semplice vettore. E avrà un guadagno di circa 11mila euro al mese che, su base annua, equivalgono a circa 132 mila euro pari a circa 5/6 l/s che ottiene gratuitamente da Siciliacque. Inoltre, poter fare affidamento sulla costante operatività della condotta di Siciliacque, ci assicurerà una pronta disponibilità d’acqua in caso di necessità, garantendo un approvvigionamento idrico tempestivo”.

Le riserve politiche di RispettoMessina

Sull’argomento scrive il gruppo di resistenza civica “RispettoMessina”: “Quello che è emerso con la pubblicizzazione dell’ accordo fra Amam, Siciliacque e Comune di Taormina, al di là di tutti gli aspetti tecnici, assume una valenza politica. Perché con una comunicazione inviata dal Comune di Taormina, nel dicembre 2023, dopo le elezioni amministrative che portarono alla elezione del nuovo sindaco, si chiedeva non al Comune di Messina, ma all’Amam, l’utilizzo di parte delle risorse idriche destinate alla città di Messina in previsione della stagione turistica nel periodo estivo. Richiesta recepita dalla presidente dell’ Amam che, dopo una serie di incontri per trovare un meccanismo per venire incontro alla richiesta di “soccorso”, a cui partecipava anche il rappresentante dell’ Ati, ovvero dell’Ambito idrico territoriale, che non assumeva alcun impegno, sottoscriveva non una scrittura privata, come è stato impropriamente riportato, ma un atto pubblico. Atto pubblico, con tutte le responsabilità che tali tipologie di atti comportano, mediante una convenzione con altri soggetti pubblici quali la società mista regionale Siciliacque e il Comune di Taormina”.

“Non si è coinvolto sull’accordo il Consiglio comunale”

Aggiunge il movimento: “E tutto ciò pur essendo l’Amam una società partecipata totalmente emanazione del Comune di Messina, senza coinvolgere ufficialmente il sindaco di Messina e la sua Giunta. Né tanto più il Consiglio comunale, pur trattandosi di un bene pubblico essenziale come l’ acqua. E mentre a Messina si riscoprono le autobotti, come avveniva già quaranta anni fa e si dà luogo ad un “razionamento” da periodi bellici, viene da domandarsi come mai si continui a fornire acqua alle navi da crociera, che sono di proprietà privata. O come mai non si pensi a una razionalizzazione mediante turnazioni degli esercizi commerciali di lavaggio o autolavaggio presenti su tutto il territorio comunale”.
Conclude RispettoMessina: “Senza contare che non viene preso minimamente in considerazione in prospettiva l’adeguamento anche del Comune di Messina alla direttiva dell’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente). Direttiva che porterà ad avere un gestore unico del servizio idrico integrato per tutta la città metropolitana, con una conseguenziale ridefinizione del ruolo dell’Amam. E con possibili ricadute anche sui finanziamenti per i lavori previsti per la fondamentale ristrutturazione della rete idrica comunale. Rete idrica che presenta il più alto tasso di perdita, al 52%, a livello nazionale”.

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10 commenti

  1. Ovviamente cosa usano?
    Le parole, unica arma di distrazione.
    Per il resto, sembra che prima si fa il danno e poi si giustifica.
    Si sente poca professionalità…

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  2. Franco Fabiano 8 Agosto 2024 08:20

    Continua imperterrito a prendere per il … bip i messinesi e ancora in tanti lo lasciano fare. Non siamo riusciti a liberarci definitivamente di questo soggetto…ma com’è possibile? Per quanto ancora lo dobbiamo subire? Può una città come Messina, essere ostaggio di uno così?

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  3. Sigror Franco Sebastiano, lo dovra’ subire sino a quando i cittadini messinesi lo voteranno in maggioranza rispetto alle opposizioni.
    In alternativa cambi comune e si domicili in un comune dove l’amministrazione politica sia di suo gradimento.

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  4. Onestamente mi sembra un “non problema”.
    Concentriamoci sull acqua…..e sul fatto che con questo clima necessita trovare soluzioni che siano durature,efficaci ed attuabili nel breve periodo.
    Altro che i litri a Taormina…….il problema è ben altro.

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  5. Scuderi Luciano 8 Agosto 2024 08:58

    Per potersi scagionare da qualsiasi dubbio (lecito) dei Messinesi dovrebbero presentarsi con tutte la carte ed attestati UFFICIALI, con tanto di timbro e protocollo, dei soggetti coinvolti (Comune di Messina, Comune di Taormina, e Sicilacque).
    Con tali attestati si potrà sapere finalmente se i litri sono 60-18-16; se i ltri ceduti rientrano nello stesso momento in modo da non creare sofferenza, oppure si cede oggi e rientrano domani/tra una settimana/ecc. ..
    Mi sembra strano che l’emergenza finisca proprio a fine settembre, cioè quando è finita la stagione turistica nel periodo estivo a Taormina.
    E’ stato anche detto: “Quanto abbiamo affermato nei giorni scorsi che la società non avrebbe più fornito acqua a Taormina letteralmente era corretto. ” Non capisco il significato di quel più, vuol dire che prima si cedeva acqua senza un ritorno? Chi è presente in detta riunione dovrebbe porre la domenda per FARE CHIAREZZA.

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  6. La telenovela che Messina cede l’acqua a Taormina ha varcato lo Stretto, è sta rasentando il ridicolo. Coloro che sostengono tutto ciò, perché non si rivolgono alla Magistratura? In caso contrario sono da ritenersi sciacalli!

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  7. Ora abbiamo anche Rispetto Messina che fa i suoi comunicati,dov’erano questi signori quando tutto andava bene,perché c’erano i loro amici,mi ricorda una pubblicità,Bene Bene,tutto bene,va bene,però poi passano gli anni senza aver fatto nulla,e quando succede qualcosa la colpa è del sindaco di oggi ho di quello precedente che è dello stesso partito.Credo che sia ora di finirla con tutte queste strumentalizzazioni politiche,perché in politica signori tutti i partiti, associazioni che dicono di essere apartitiche ,sindacati ecc. ecc. ,chi non ha peccati scagli la prima pietra,credo che nessuno sia in grado di farlo,difatti vediamo che sempre meno cittadini vanno a votare.La politica ormai,lavora anche male sull’oggi,per il futuro se la vedrà chi governerà dopo,così avra la possibilità di attacarlo,come sta succedendo oggi a Messina,immagino cosa sarebbe successo se noi oggi fossimo non Messina,ma Enna,Caltanissetta,Agrigento,con questo non dico che tutto va bene,ma fare delle speculazioni politiche sull’acqua non aiuta a risolvere i problemi.

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  8. Ma scusate, avete scoperto tutti l’acqua calda? De Luca è stato sempre fino ad adesso il sindaco di Messina, anzi ora di più, pure di Taormina. Ha concentrato tutto il potere su Furci, Messina, Fiumedinisi, Taormina e tutto il litorale sud fino a Taormina. Non si muove una foglia se non lo decide lui. È il Berlusconi della Sicilia, presidente dell’ATM, dirigente dell’AMAM, protezione civile e quant’altro. Purtroppo l’abbiamo votato tutti noi messinesi e lui non era un messinese peggio per noi.

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  9. Franco Fabiano 8 Agosto 2024 11:59

    Ecco un’altro annebbiato del bommacaro. Lentopede, di sicuro il mio domicilio rimarrà a Messina, quello del tuo beneamato, probabilmente manco al paese natio lo vorranno! PS…mi chiamo Franco Fabiano e no Franco Sebastiano.

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  10. Acca' nisciuno è fesso 8 Agosto 2024 12:56

    Patetico, manco lui crede a ciò che dice, e si vede. Povera città!

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