Da bio distretto dei Nebrodi al marchio Nebrodi Sicily. Ecco tutte le novità messe i campo da istituzioni e produttori per costruire la rete in grado di valorizzare i prodotti tipici dell'area nebroidea, presentate durante la tre giorni dedicata all'informazione economica ed enogastronomica in particolare.
E' stato boom di presenze alla terza edizione del Festival del Giornalismo eno gastronomico, chiusosi a Galati Martino lo scorso 13 novembre dopo una tre giorni di dibattiti, presentazioni e momenti formativi veri e propri, rivolti sia agli operatori economici che ai professionisti dell'informazione. La fortuna della formula proposta dal giornalista Nino Amadore è stata riuscite a mettere intorno ad un tavolo tutti gli attori del settore, per un confronto che si è rivelato più che utile sotto diversi punti di vista. Si sono infatti incontrati i rappresentanti politici della zona, i vertici degli enti che gestiscono e distribuiscono i fondi dedicati allo sviluppo locale, i professionisti che quotidianamente operano nella filiera produttiva dei Nebrodi, gli imprenditori locali e naturalmente i giornalisti, che giocano un ruolo essenziale per lo sviluppo delle potenzialità dell'area dei Nebrodi.
"Il futuro è local" è stato il titolo voluto per la sessione di quest'anno, che ha confermato alcuni dati delle edizioni precedenti: la location scelta è stata ancora una volta l'incubatore d'imprese di Galati Mamertino, e ancora una volta è stata ribadita la necessità che per sviluppare l'economia della zona, mantenendo intatta la genuinità e specificità della produzione locale, la ricetta è una soltanto: l'unione fa la forza. Una ricetta semplice, di là delle sue traduzioni pratiche economiche, ma più difficile di quanto sembra, nell'attuazione, visto che i produttori nebroidei ad oggi non sono ancora in grado di competere a livello internazionale con prodotti di eguale o minor valore, ma che dietro hanno quella rete necessaria a sostenere e soddisfare la domanda del mercato.
Rispetto al passato, il Festival ha mostrato che qualche concreto passo avanti si sta realizzando.
E proprio alla convention di Galati è stato presentato il Bio-Distretto dei Nebrodi tra il Gal Nebrodi Plus e l’associazione Citta’ Del Bio. La start up coinvolgerà i 42 comuni aderenti al Gal e mira a promuovere l'agricoltura biologica ed esaltare le eccellenze produttive dei Nebrodi. La scelta di un partner come l’Associazione Nazionale delle Città del Bio, già soggetto attuatore di diversi Bio Distretti in altre parti d’Italia, rappresenta in questa direzione un importante supporto tecnico che potrà contribuire a realizzarne uno anche sui Nebrodi, fra i primi nel territorio siciliano.
A presentare il progetto sono stati il sindaco di Mirto, Maurizio Zingales, il presidente dell’Associazione Nazionale “Città del Bio”, Antonio Ferrentino, il presidente del Gal Nebrodi Plus, Francesco Calanna, il responsabile dell’ufficio intercomunale di Sant’Agata Militello dell’Assessorato dell’Agricoltura, Pippo Ricciardo.
Il giornalista Andrea Naselli ha poi moderato il dibattito reti di impresa e alleanze, durante il quale Saro Gugliotta, presidente di Slow Food Sicilia, ha confermato la nascita del marchio “Nebrodi Sicily”, già anticipato dal presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Il marchio “Nebrodi Sicily” darà la possibilità di identificare alcuni prodotti di qualità quotidiana, quelli che sono fruibili e consumabili tutti i giorni e che manterranno la caratteristica comune di essere sostenibili e territoriali. Le aziende che vorranno utilizzare questo marchio saranno tenuti a firmare un protocollo di legalità.
Alessandra Serio
