Le polemiche sui social per l'impegno della pugile nello spot della Webuild ha travolto anche il progetto Ponte
Se Angela Carini diventa testimoniale del Ponte sullo Stretto… l’ironia social non può attendere. Sul web è esplosa la polemica dopo lo spot in cui la pugile azzurra, passata alla storia per essersi ritirata dopo 46 secondi sul ring olimpico contro Imane Khelif, compare come testimonial di Webuild, la società impegnata nel progetto Ponte. La 25enne napoletana è protagonista, insieme ad alte campionesse, della campagna “Webuild per lo sport. Costruire un sogno: storie di campionesse”.
Il video della pugile
“Ho sempre detto due parole. Il talento ok c’è, ma deve essere allenato anche quello”, dice Angela Carini – “…Bisogna avere grinta, determinazione, crederci”. E sul fallimento aggiunge: “Non fa nulla: cadi e ti rialzi”. Espressione che secondo molti utenti dei social fanno a botte, fuor di metafora trattandosi di una pugile, col suo ritiro lampo, scelta come “incarnazione” della passione.
L’ironia social
Gli sfottò sui social sono esplosi immediatamente e all’associazione tra Webuild e il progetto del Ponte sullo Stretto è stato un attimo. “Se il famigerato ponte voluto dall’avvinazzato e che dovrebbe realizzare Webuild avrà la stessa resistenza della Carini siamo in una botte di ferro”, viene commentato con ironia.
Ad oggi la società non ha chiarito se lo spot è stato girato prima o dopo il ritiro alle Olimpiadi di Parigi.