L'ingegnere capo Trovato ricorda il ruolo di controllo del suo ufficio e fa l'esempio di Antillo
MESSINA – L’allarme è lanciato dal Genio civile di Messina e in tempi di crisi idrica non si tratta di un tema di poco conto. Sottolinea l’ingegnere capo Santi Trovato: “Tutti i Comuni hanno l’obbligo di avviare, attraverso i propri comandi di polizia municipale, una seria campagna di verifica e indagine sull’esistenza o meno sul territorio comunale di pozzi e captazione di acque non regolari. Ricordo ancora che un attingimento/derivazione acque privo dell’autorizzazione del Genio civile, oltre che sanzionato amministrativamente, rappresenta pure una violazione al codice ambientale”.
Mette in rilievo Trovato: “Ad esempio, il Comune di Antillo non ha ancora comunicato gli esiti delle indagini autorizzate d’urgenza a giugno. A giugno dicevano che avrebbero potuto recuperare più di 10 l/s. Ad oggi nessuna notizia. Esiste la necessità di un maggiore controllo in materia di prelievi e captazione d’acqua abusiva. Questo fenomeno aggrava, e di molto, la ricerca idrica regolare, come già scritto nella nostra nota circolare dell’1 agosto inviata a tutti i Comuni”.
Dove vai vai, nei ruscelli peloritani trovi in ognuno dozzine di captazioni, solo le “autorità” non si accorgono di nulla.