Siccità, "il Genio civile poteva ricordarsi prima di far parte della cabina regionale"

Siccità, “il Genio civile poteva ricordarsi prima di far parte della cabina regionale”

Marco Olivieri

Siccità, “il Genio civile poteva ricordarsi prima di far parte della cabina regionale”

giovedì 29 Agosto 2024 - 07:00

Le dichiarazioni del sindaco Basile: "Lentezze dalla Regione anche se si tratta di un'emergenza"

MESSINA – “Il Genio civile poteva ricordarsi prima di far parte della cabina di regia regionale. Non voglio fare polemica. A febbraio 2024 ho chiamato la prefetta dicendo che ero preoccupato per la situazione idrica. Noi abbiamo messo in campo attività che altre città non hanno programmato. La cabina di regia ha fatto il proprio lavoro? Aspettiamo ancora l’esito del tavolo tecnico in seguito all’incontro in prefettura. Dopo l’ordinanza di aprile si poteva agire in modo più veloce”. Il sindaco Federico Basile, durante la conferenza stampa di Comune e Amam, si toglie qualche sassolino dalla scarpa con frecciate alla Regione siciliana e al capo del Genio civile, l’ingegnere Santi Trovato.

“Visto che siamo in emergenza, aspettiamo da luglio in merito alla richiesta di più acqua per Messina e altri Comuni dal pozzo Bufardo Torrerossa…”, ironizza con amarezza il primo cittadino. Lo aveva già affermato in precedenza: “Era il 23 luglio quando, dopo il vertice in prefettura sull’emergenza acqua, si annunciava una possibilità per fronteggiare l’emergenza idrica. Abbiamo pure presentato l’istanza per la seconda procedura dei finanziamenti, per due miioni e quattro, sempre nel campo d’interventi sulla rete idrica, e non abbiamo avuto risposte. E si tratta di questioni davvero urgenti”.

Secondo il direttore generale del Comune, si poteva agire in deroga e velocizzare i tempi. Così non è stato. “L’ordinanza regionale, all’articolo 5, prevedeva l’utilizzo di deroghe. Perché non utilizzarle prima?”. E ha aggiunto: “Abbiamo avuto la possibilità di impiegare un milione di euro per le autobotti e i servizi di supporto alla popolazione. Il Comune di Messina ha preso i soldi e gestito l’emergenza”. E il sindaco: “Noi abbiamo oggi in funzione 14 autobotti, con tre turni, e 10 operatori distaccati del Comune su due turni telefonici”.

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7 commenti

  1. La colpa è sempre degli altri….guardasse alla proprie deficienze che sono immani! Un COC in mano ai volontari, col dovuto rispetto per chi si dedica agli altri senza corrispettivo, che non ha una strutturazione istituzionale seria. Centralinisti improvvisati che piagnucolano al telefono perché non sanno cosa fare. Appuntamenti coi cittadini disattesi sistematicamente e rimandati. Guardasse alle proprie deficienze il Comune, che la gente preferirebbe un bagno di umiltà da parte di chi oggettivamente non è stato all’ altezza, piuttosto che i vuoti proclami all’ insegna del “tuttappostooo”.!

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  2. Eh già, l’ingegnere capo, dando precise indicazioni sui nuovi pozzi, ha irritato papino rovinandogli l’effetto del suo brindisi agreste, perciò i figliuoli ossequiosi si stringono a coorte per stigmatizzare il genio civile come il cattivone della situazione! Ma quanto sono prevedibili!!

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  3. Il sindaco vuole detto grazie per tutto, si ricorda che per questo incarico viene retribuito con un o stipendio di circa 15000 lordi, cioè quanto prende un operaio in un anno. quindi è dovere.
    Grazie

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  4. Cittadino sconvolto 29 Agosto 2024 09:21

    …… nervosismo palpabile…..si avvicinano i titoli di coda…e poi gli stipendi da favola che percepiscono dove li troverebbero più?…..

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  5. Ma il direttore dell’amam chi è? Dimettetevi tutti.

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  6. Andate a vendere arance

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  7. La differenza è tra decidere autonomamente nel proprio territorio l’emergenza, o a decidere è chi è distante 250 km. Non è Napoli a decidere per Roma (200 km.) non lo è Bologna per Milano (210 km.) e neanche Genova per Torino la cui distanza è di “solo” 170 km. Troppo lontano da Messina, Palermo ha interessi contrapposti. Ad esempio portualità, sanità, Recente è il tentativo di depredare Taormina del presidio di cardiologia pediatrica, ect. La Sicilia è troppo vasta per formare un unica regione. Si può tornare a dare autonomia alle province, com’era prima, oppure creare la regione dello Stretto. Le province regionali, che accentrano tutto alla regione sono logiche nelle regioni che hanno breve distanza tra un capoluogo e l’altro. In Sicilia, data la notevole distanza e il diverso interesse delle province, meglio seguire l’esempio di autonomia di Trento e Bolzano, che si autogovernano ed ottengono i migliori risultati in assoluto in Italia. Governare il proprio territorio, vivere con conoscenza diretta i problemi è diverso che dipendere da terze città distanti centinaia di km. a cui i problemi bisogna presenterli, devono essere analizzati, discussi, fare proposte ect. Non funziona. Messina subisce solo tagli. Non credo esistano soluzioni regionali per i problemi di Messina, mentre esistono problemi creati dalla regione per la provincia messinese. Ed i giovani, in seguito alla deriva del territorio messinese sono costretti ad andare via senza prospettive.

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