Il progetto sperimentale ha numeri “importanti” ma anche dati "mancanti" perché considerati sensibili
Bullismo e cyberbullismo al centro del progetto sperimentale della Sicilia intitolato “1nessuno100giga”. Un progetto che ha numeri “importanti” ma che ha anche numeri, o meglio dati, non forniti perché considerati sensibili.
Cominciamo dall’inizio. Il finanziamento di “1nessuno100giga” è di circa 2 milioni di euro, fondi della Regione Siciliana. Il progetto – che è “firmato” dall’Ufficio Scolastico Regionale (USR) – durerà per tutto il 2024. Tra gli attori protagonisti, assieme all’USR, ci sono un bel po’ di istituti scolastici, la Fondazione S.O.S Il Telefono Azzurro ETS , il team antibullismo Mabasta (studenti dai 14 ai 17 anni dell’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce), la Fondazione Carolina (dedicata a Carolina Picchio, la ragazza di Novara considerata la prima vittima ufficiale di cyberbullismo in Italia).
I dati dei territori
Per il progetto sono stati messi in piedi i Centri territoriali di supporto (Cts), ovvero una scuola per ogni provincia con una consolidata esperienza in materia di inclusione e nuove tecnologie. Ogni Centro ha organizzato un determinato numero di snodi provinciali, ciascuno composto da circa 16 istituti, per una partecipazione complessiva di 802 istituzioni scolastiche statali (I e II ciclo). Capofila della rete regionale è il liceo scientifico Galileo Galilei di Palermo.
Alla fine dello scorso anno scolastico, in tutte le ex province siciliane il progetto aveva coinvolto complessivamente 20091 alunni del I ciclo (che per questo progetto vanno dalla 4^ elementare alla 3^ media), 481 alunni del II ciclo (ovvero le Superiori), 1027 genitori, 1957 docenti. I 9 eventi finali e i 9 campus laboratoriali provinciali collegati al progetto avevano coinvolto in totale rispettivamente 17770 e 8970 partecipanti.
Messina non “brilla”
Ci sono stati dei “primati”, nel progetto. C’è il primato di Palermo per numero di studenti del I ciclo (6650) e poi ci sono quello di Siracusa per numero di studenti del II ciclo (100), quello di Ragusa per numero di genitori (430), quello di Catania per numero di docenti (670), quello di Agrigento per i partecipanti all’evento finale (5000) e quello di Trapani per i partecipanti al campus provinciale (4000).
Nell’area metropolitana di Messina il progetto ha coinvolto 2900 alunni del I ciclo, 40 delle Superiori 235 docenti e 20 genitori, che rappresenta la performance peggiore in numeri assoluti). Mille sono stati i partecipanti all’evento finale e 300 i partecipanti al campus.
Comunque proprio a Messina c’è un appuntamento ulteriore da qui a poco: il 27 settembre dalle ore 18:30 alle ore 20:00 al Giardino Corallo si svolgerà lo spettacolo-concerto con Amy Stewart, organizzato dall’Istituto superiore Antonello, scuola polo provinciale per “1nessuno100giga”.
Le azioni una per una
In particolare, nei mesi di marzo, aprile e maggio i 40 ragazzi e ragazze del team antibullismo Mabasta hanno visitato in Sicilia 101 scuole, entrando in 865 classie interagendo e facendo applicare il loro noto e testato Modello Mabasta a quasi 21mila tra alunne e alunni, dai 9 ai 13 anni.
La Fondazione Carolina ha messo a disposizione un team di 15 esperti nell’ambito degli incontri, online e in presenza, che hanno formato nuovi peer educator a beneficio di 276 istituti superiori di secondo grado, svolgendo un’attività formativa per un totale di 130 ore rivolta a 600 tra ragazze e ragazzi in un percorso che ha coinvolto oltre 1000 genitori.
L’Usr ha svolto i corsi di formazione e sensibilizzazione dei quasi 2000 docenti con 50 esperti formati in collaborazione con l’Università di Firenze.
Le segnalazioni al telefono e via chat
A Telefono Azzurro è affidato il sistema di monitoraggio e rilevazione dei casi attraverso una piattaforma per l’ascolto dei bambini e ragazzi, che prevede sia una linea telefonica dedicata (numero verde 800.280.000) sia un sistema online (la chat sul sito del progetto). La rilevazione delle segnalazioni prosegue per tutto il 2024 e dunque ad oggi dovrebbero essere disponibili dei dati parziali.
Questi dati, però, non ci sono anche se sarebbero fondamentali per inquadrare il fenomeno e, anche, per dare la misura dell’impatto del progetto sulle comunità.
La nota ufficiale di Telefono Azzurro dice testualmente: “Sono tante le segnalazioni arrivate tra aprile e giugno, sia da minori che da adulti. Dalle prime analisi emerge che preadolescenti e adolescenti a essere maggiormente coinvolti negli episodi di bullismo. La percentuale maggiore di richieste arriva dalla Sicilia orientale”.
Neanche un numero a supportare le dichiarazioni. La motivazione ufficiale – reiterata da ultimo con mail del 9 settembre dell’Ufficio Comunicazione dell’USR – è la seguente: “questo Ufficio Scolastico Regionale, in accordo con Telefono Azzurro, ha scelto di non diffondere dati in quanto li ritiene sensibili. La scelta deriva dal fatto di tutelare la riservatezza di quanti si sono rivolti al numero verde”.
Resta da capire come un dato quantitativo, appunto un mero numero, possa ledere la riservatezza di qualcuno ed essere dato sensibile. Ma tant’è.
Il fenomeno in Sicilia
Qualche numero più in generale sul fenomeno di bullismo e cyberbullismo invece c’è e viene dal monitoraggio condotto all’interno del progetto Piattaforma ELISA (formazione in E-Learning degli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo), sviluppato a seguito della legge 71/2017 e delle Linee di Orientamento per la prevenzione ed il contrasto del bullismo. È un progetto nato dalla collaborazione tra il ministero del l’Istruzione e del Merito e il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) dell’Università di Firenze.
In estrema sintesi, in Sicilia, nell’anno scolastico 2022/2023, “per quanto riguarda gli episodi di prepotenza tra pari, complessivamente, il 25% degli studenti e studentesse ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo almeno una volta nei 2-3 mesi precedenti alla rilevazione, mentre il 18% ha dichiarato di aver agito almeno una volta comportamenti di bullismo verso un compagno o una compagna. Relativamente ai comportamenti cyber, invece, l’8% ha subito episodi di cyberbullismo, mentre il 7% ha agito comportamenti di cyberbullismo. Dai risultati del monitoraggio emerge anche come l’8% degli studenti e delle studentesse abbia subito prepotenze a causa del proprio background etnico, l’8% per il proprio orientamento sessuale, reale o presunto, e il 6% per una propria disabilità”.
Il sondaggio è stato condotto su 16641 studenti e studentesse di 67 istituzioni scolastiche statali di II grado (25,4% del totale) della Sicilia.
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