La delibera sulla Srr bocciata per il voto contrario dei consiglieri di maggioranza Picciotto e Aloisi. L'esponente di opposizione Cifalà: "Ecco perché non abbiamo esitato l'atto"
Maggioranza priva di numeri nell’ultima seduta del Consiglio comunale. E’ andata sotto sull’approvazione dell’impegno economico a copertura dei costi operativi della “Srr Messina area metropolitana” e dei livelli occupazionali, nelle more dell’affidamento ordinario del servizio di raccolta, trasporto e spazzamento previsto dal piano di intervento dell’Aro. Ai voti contrari dei consiglieri di minoranza Domenico Cifalà e Sonia Basile si sono aggiunti quelli dei consiglieri di maggioranza Francesco Picciotto e Giusy Aloisi. In aula erano assenti due esponenti della minoranza, Marianna Arria e Claudio Urso e altrettanti della maggioranza, Maria De Luca e Mariagrazia Campanella. Un chiaro segnale di crisi profonda all'interno dell'attuale amministrazione? N
ella dichiarazione di voto, Cifalà ha sostenuto che “risulta sempre più inspiegabile l’inerzia di questa Amministrazione nell’avviare la fase operativa dell’Aro Monte Scuderi, malgrado il relativo piano di interventi sia stato esitato in maniera favorevole dal competente assessorato regionale il 4 agosto del 2015”. Ciò starebbe “danneggiando anche il vicino comune di Itala – prosegue il consigliere di minoranza – che ha implementato un servizio di raccolta differenziata porta a porta. Un servizio che in pochi mesi ha comportato una notevole diminuzione dei costi in merito al conferimento in discarica, al punto da sospendere l’ultima rata della Tari, la tassa sui rifiuti, relativa al 2016”.
Cifalà entra poi nel merito della proposta oggetto di deliberazione: “Rileviamo che questa gestione ibrida tra l’Ato4, in liquidazione e la nuova società di regolamentazione del servizio di gestione rifiuti, andrà necessariamente ad implicare un ulteriore aumento dei costi di natura tecnica e amministrativa. Mentre in riferimento all’impegno per la garanzia occupazione, sottolineando l’assenza di una adeguata prospettazione analitica, ci appare oltremodo spropositato e quanto meno aleatorio poiché non scaturisce da una propedeutica concertazione con le organizzazioni sindacali, capace di tutelare i diritti dei lavoratori e di contemperare le effettive esigenze dell’ente”.
Da qui il voto contrario. Una posizione perentoria “che rimarrà tale – chiosa Cifalà – fino a quando non verremo chiamati ad esprimerci su un piano organico degli interventi imperniato sulla raccolta differenziata porta a porta e su un quadro economico-finanziario che certifichi una reale diminuzione dei costi di gestione. Obiettivi di certo normali per la stragrande maggioranza degli altri Comuni…”.
Carmelo Caspanello