In Sicilia ci saranno tre tornate elettorali tra febbraio e ottobre, ma potrebbero aggiungersi Politiche e referendum sul Job Act. Mai come adesso il nostro voto vale oro e non per "scambiarlo" ma per avere la consapevolezza che solo noi abbiamo il potere di cambiare la classe dirigente figlia del Porcellum e delle liste bloccate. Basta con "deleghe in bianco al quadrato"
Il 2017 per i siciliani sarà un anno di elezioni. Senza considerare “varie ed eventuali”, iniziamo il 26 febbraio con le elezioni di secondo livello dei Consigli delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi. In primavera ci saranno le amministrative (fari puntati soprattutto a Palermo e Catania). In autunno, ad ottobre sarà la volta delle Regionali.
Tre tornate che da febbraio a ottobre inoltrato trasformano l’anno in una lunga campagna elettorale. Ma è molto probabile che il numero aumenti, perché nel mezzo potrebbero esserci le Politiche (o a giugno o in autunno) e il referendum sul Job Act. Al quadro occorre aggiungere le varie forme di primarie.
Mai come quest’anno l’imperativo per i cittadini sarà: svegliatevi al voto consapevole, aprite gli occhi e smettetela di disertare le urne.
Considero il governo Gentiloni, detto anche “Renzi bis sotto mentite spoglie”, un governo pienamente legittimo ed in linea con quanto prevede la Costituzione. Questo non significa che mi piaccia. Anche mezzo chilo di pasta con i broccoli è un piatto legittimo e previsto dalla dieta mediterranea. Ma resta un piatto indigeribile. Quello che mi fa impazzire del governo Gentiloni è la presa per i fondelli.
Sono stati premiati tutti quelli che hanno contribuito alla sconfitta del sì e confermati tutti gli ingredienti della pasta con i broccoli. Sorvolando sul quarto mistero di Fatima, ovvero la promozione della Boschi, il menù Gentiloni conferma un “piatto del giorno” come Poletti, che ama i giovani quanto Erode amava i neonati. Per non parlare del ministro Alfano che, per dirla alla messinese “babbiando e scherzando” è ministro dal 2008 (tranne il periodo Monti), eletto deputato dal ’96, quindi da ben 20 anni, veleggia indisturbato tra governi di centro-destra e di centro-sinistra nonostante questioni spinose, polemiche su assunzioni e consulenze di familiari. Nato ad Agrigento, l’ultimo mandato, grazie alle liste bloccate, lo ha visto eletto in Piemonte. La novità del Gentiloni, a parte la ministra della Pubblica Istruzione che mente sulla laurea, è la catanese Anna Finocchiaro, eletta in Parlamento per la prima volta nel 1987 (30 anni fa) giunta a 8 mandati tra Camera e Senato. Siciliana, grazie al Porcellum l’ultima volta è stata eletta nella lista blindata in Puglia. E’ come se il problema fosse stato Renzi e non l’intero governo e sia bastato sostituirlo con una sorta di avatar con gli occhiali. Forse Renzi senza Giglio magico e cortigiani e ancelle avrebbe invece potuto scrivere un’altra storia.
Quel che non mi piace del governo Gentiloni è che stanno pensando alla strategia Highlander: costringerci a mangiare pasta e broccoli fino a febbraio 2018.
In queste settimane il dibattito è tra proporzionale, Consultellum esteso al Senato, Mattarellum, Italicum zoppo e altre “um” a piacere.
Io sono per il proporzionale puro, ma la mia opinione conta quanto quella di Bersani nel Pd attualmente.
Il dibattito è fondamentale, perché la legge elettorale “fa” la classe dirigente e viceversa. Dopo 10 anni di Porcellum infatti non ho dubbi che la pessima classe dirigente attuale sia figlia dell’animaletto della fattoria partorito nel 2005 da Calderoli. Le liste bloccate il Porcellum le ha ereditate dalla quota proporzionale (25%) per la Camera del Mattarellum, targato 1994.
Questa classe dirigente è figlia delle liste bloccate, eletta senza preferenze, inserita nelle liste per volere del capo. Soffre di un mix micidiale: delirio di onnipotenza misto a un complesso di superiorità e arroganza.
Sulle preferenze non vogliono cedere in base a questa tesi: “non possiamo restituirvi il diritto a votare chi volete perché, soprattutto voi elettori terroni siete caproni, votate chi vi compra con pacchi di pasta. Visto che siete inclini alla sudditanza decidiamo noi chi mettere in lista a casa vostra, scegliamo tra i nostri parenti, amici, compagni di merende e di golf, così risparmiamo sui pacchi di pasta ed eventuali giri di favori e scambi di consulenze,poltrone, incarichi, ce li facciamo tra di noi”. In base a questa tesi è l’intuizione del capo che garantisce le capacità dei prescelti.
I figli delle liste bloccate sostengono che loro sono gli “eletti” (sotto il profilo valoriale) e che la classe politica regionale e locale, poiché è votata con le preferenze è più corrotta. Non la penso così. Ci sono centinaia di amministratori locali esemplari, senza bisogno del parafulmine dell’immunità perché sono auto-immuni alla corruzione. Conoscono il territorio. Ai talk show preferiscono la piazza del paesino, ai riflettori preferiscono il calore del contatto umano. E sono dei pazzi. Perché per fare il sindaco e l’assessore di questi tempi duri di fame e giustizialismo, di tagli ai contributi e di disuguaglianze sociali, bisogna essere fuori di testa.
La disuguaglianza tra i sempre numericamente di meno ricchi sempre più ricchi ed il numero crescente di poveri sempre più poveri è il vero problema del Paese.
Questa classe politica figlia delle liste bloccate si è arroccata nella difesa di Forte Apache ma può solo allontanare il momento e non eluderlo. Con le liste bloccate non serve il rapporto con la gente. Infatti i siciliani Alfano e Finocchiaro sono stati eletti in Piemonte e Puglia. Nel frattempo noi siciliani abbiamo eletto Daniele Capezzone, Anna Maria Serafini (nata a Piancastagnaio moglie di Piero Fassino), Enzo Carra, fino alla Boldrini. Se già i nostri deputati si sono scordati della Sicilia due ore dopo l’insediamento come possiamo pensare che persone che non sono neanche venute a far campagna elettorale si possano interessare alle sorti dell’isola? Se il tuo posto al sole dipende esclusivamente dal volere del capo è solo a lui che finisci non solo di renderne conto, ma che arrivi a lusingare ed obbedire perché i tuoi privilegi dipendono dalle sue decisioni.
Prendiamo poi le elezioni di secondo livello. Il 26 febbraio i consiglieri dei 108 comuni della ex provincia eleggeranno il Consiglio Metropolitano, che è una sorta di quello che era la giunta provinciale. I giochi tra partiti, scambi di potere e logiche correntizie decideranno chi sarà ad affiancare il sindaco metropolitano. L’elezione di secondo livello è quindi una delega in bianco al quadrato. Io cittadino eleggendo un consigliere comunale che magari ha cambiato 7 partiti, gli conferisco addirittura il potere di votare al posto mio chi farà l’assessore della Città Metropolitana. Nel caso di Messina, per fare un esempio, le truppe di area genovesiana passate in una notte dal Pd a Forza Italia, agiranno di conseguenza il 26 febbraio. Quindi l’elettore Pd si troverà un “assessore metropolitano” di Forza Italia eletto grazie al suo voto al Pd nel 2013. Eppure la spacciano per vittoria della democrazia, riduzione degli sprechi. Sono le conseguenze di una classe che è diventata autoreferenziale e pronta ad autoriprodursi come le stirpi dei Faraoni. Qualcosa di simile (non uguale ma di analogo) sarebbe potuto accadere col nuovo Senato. In realtà non si è mai saputo fino in fondo cosa la riforma prevedesse sul punto, dal momento che ci è stato detto: voi intanto votate sì, poi normeremo nel dettaglio l’elezione di secondo livello dei senatori. Quindi avremmo dovuto votare a scatola chiusa.
Mi convinco sempre più che la mission finale è abrogare le elezioni.
Mai come nel 2017 il nostro voto vale oro.
Dirò di più, abbiamo bisogno di votare di “più” e non di meno, nel senso di valore del voto. Proprio perché si è innescato un processo di delega in bianco al quadrato, di assoluto menefreghismo rispetto al volere degli elettori.
Quindi leggete, non solo in rete su facebook, attenti alle bufale, andate per strada e ASCOLTATE i politici. Costringeteli a tornare in piazza e a non usare i talk show come passerelle.
La nuova legge regionale per le amministrative ha un aspetto che detesto, cioè la doppia preferenza di genere (che è un modo per controllare il voto) ed uno che trovo positivo: si può essere eletti sindaci con il 40% dei voti, evitando quindi quei ballottaggi divenuti strumenti di odio.
Messina e Roma ne sono un esempio. Si è votato contro qualcuno e non per qualcuno o qualcosa. Se voti per odio tutto il resto passa in secondo piano e l’odio non pianta mai buoni frutti.
Il mio sogno nel 2017 sarebbe il ritorno alla Politica, né alla vecchia né alla nuova. La Politica non ha un’età. Forse è nata ad Atene troppo tempo fa ma è una fanciulla ancora giovane. Ho paura dell’antipolitica ma abbiamo mangiato troppa pasta con i broccoli e serve un digestivo potente.
Il voto consapevole non è di destra o di sinistra. L’unica direzione che prende è quella dell’interesse del territorio e dei cittadini. Sarebbe bello che un eletto conoscesse la sintassi e la storia, che comprendesse che la priorità è l’emergenza lavoro e che se non cambiamo l’Europa sarà l’Europa ad ucciderci. Sarebbe bello sapesse che il potere di crescita e di sviluppo non è nelle Banche ma nei cittadini che lavorano e producono.
Gli Italiani del 4 dicembre hanno detto che non digeriscono più la pasta con i broccoli in quantità industriali. Se chi cucina farà finta di non aver capito sarà peggio.
Rosaria Brancato
Ben detto : ma i candidati DEVONO essere persone credibili e portare avanti idee nuove e concrete, non sogni immaginari, realizzabili solo in teoria. Certo che questa volta … è proprio dura.
Ben detto : ma i candidati DEVONO essere persone credibili e portare avanti idee nuove e concrete, non sogni immaginari, realizzabili solo in teoria. Certo che questa volta … è proprio dura.
I broccoli fanno bene, sono certamente meglio di questa gentaglia che se ne infischiata del voto degli italiani……
I broccoli fanno bene, sono certamente meglio di questa gentaglia che se ne infischiata del voto degli italiani……
Parole forti, ma giuste.. Purtroppo nell’ultima elezione per il sindaco si è andati a votare il “meno peggio” tra i due candidati… Ormai non esiste più la destra o la sinistra.. Sono entrambe la stessa cosa.. Ognuno degli eletti va per i propri interessi e non si vergogna assolutamente di voltare le spalle ai propri elettori! Tanto la colpa è di “quelli che c’erano prima”!
Credo che Orwell nel suo romanzo, che invito a far conoscere anche a chi non lo avesse letto o visto la sua rappresentazione a cartoon, seppur in chiave satirica, sia la giusta rappresentazione del sistema politico!
Parole forti, ma giuste.. Purtroppo nell’ultima elezione per il sindaco si è andati a votare il “meno peggio” tra i due candidati… Ormai non esiste più la destra o la sinistra.. Sono entrambe la stessa cosa.. Ognuno degli eletti va per i propri interessi e non si vergogna assolutamente di voltare le spalle ai propri elettori! Tanto la colpa è di “quelli che c’erano prima”!
Credo che Orwell nel suo romanzo, che invito a far conoscere anche a chi non lo avesse letto o visto la sua rappresentazione a cartoon, seppur in chiave satirica, sia la giusta rappresentazione del sistema politico!
IH 870 I-IIGT LEI HA PERFETTAMENTE RAGIONE PERSONE CREDIBILI, MA DOVE. IN POLITICA VALE IL DETTO LA CONTINUITA’. NON PARLO DI MESSINA O ALTRE CITTA’. CREDIBILI SONO GLI ELETTORI (?), NON CHI SI PRESENTA PER DISTRUGGERE O AVERE I PROPRI PROBLEMI ECONOMICI, AFFARISTI O ALTRO RISOLTI. PRENDA MILANO PRIMA C’ERA PISAPIA O ZIA PIPPA DEI CLANDESTINI, CON TUTTE LE CONSEGUENZE NEFASTE. ORA C’E’ SALA(DINO) VOTATO DAI CUMMENDA STRARICCHI E CHIAMATO PER LA SUA POLITICA VERSO I CULI IN ARIA O MUSSULMANI, COME SI DICE QUI A MILANO. ORA PIANGONO. VEDA LE PORTO UN ESEMPIO CHE VALE PER TUTTI GLI ITALIANI. COME SINDACO LO CONOSCO HA DICHIARATO AI SINDACATI NON ROMPETE E NON VI RICEVO. ALTRO CHE PASTA E BROCCOLI FORSE PASTA ‘NCACIATA. ELEZIONI O NO C’E’……
IH 870 I-IIGT LEI HA PERFETTAMENTE RAGIONE PERSONE CREDIBILI, MA DOVE. IN POLITICA VALE IL DETTO LA CONTINUITA’. NON PARLO DI MESSINA O ALTRE CITTA’. CREDIBILI SONO GLI ELETTORI (?), NON CHI SI PRESENTA PER DISTRUGGERE O AVERE I PROPRI PROBLEMI ECONOMICI, AFFARISTI O ALTRO RISOLTI. PRENDA MILANO PRIMA C’ERA PISAPIA O ZIA PIPPA DEI CLANDESTINI, CON TUTTE LE CONSEGUENZE NEFASTE. ORA C’E’ SALA(DINO) VOTATO DAI CUMMENDA STRARICCHI E CHIAMATO PER LA SUA POLITICA VERSO I CULI IN ARIA O MUSSULMANI, COME SI DICE QUI A MILANO. ORA PIANGONO. VEDA LE PORTO UN ESEMPIO CHE VALE PER TUTTI GLI ITALIANI. COME SINDACO LO CONOSCO HA DICHIARATO AI SINDACATI NON ROMPETE E NON VI RICEVO. ALTRO CHE PASTA E BROCCOLI FORSE PASTA ‘NCACIATA. ELEZIONI O NO C’E’……