Il portavoce del Comitato Pendolari dello Stretto e il giornalista Alessio Caspanello erano stati querelati e condannati per aver pubblicato le proteste contro i tornelli agli imbarcaderi. Per i giudici di secondo grado non andavano condannati.
Sentenza ribaltata, in secondo grado, per la polemica tra il gruppo Franza e Pietro Interdonato del Comitato Pendolari dello Stretto, protagonista di anni di braccio di ferro con la società di traghettamento. In particolare, più recentemente, sull'introduzione dei tornelli alla Rada San Francesco. Una decisione che ha visto scettici non soltanto il Comitato Pendolari ma anche semplici cittadini.
Proprio per aver dato voce a queste proteste, il 30 settembre 2015 il giudice monocratico di Messina aveva condannato Interdonato e il giornalista Alessio Caspanello, querelati dai Franza. Intedonato era stato condannato anche al pagamento delle spese di giudizio. Qualche giorno fa la Corte d'Appello ha ribaltato il verdetto, assolvendo il portavoce del Comitato pendolari per due delle accuse contestate, dichiarando il non doversi procedere per quelle principali. Il giornalista che ha riportato uno dei tanti appelli del Comitato è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Insomma, secondo i giudici di secondo grado, i due non avrebbero dovuto essere condannati. Una buona notizia, in tempi sempre più bui per il diritto di critica. Interdonato era assistito dagli avvocati Aura Notarianni e Antonio Strangi, Caspanello dall'avvocato Salvatore Giannone.
Alessandra Serio