"Anche a Messina no al ddl Sicurezza, si criminalizza il dissenso"

“Anche a Messina no al ddl Sicurezza, si criminalizza il dissenso”

Redazione

“Anche a Messina no al ddl Sicurezza, si criminalizza il dissenso”

giovedì 26 Settembre 2024 - 06:20

Il presidio di Cgil, Udu e Rete degli studenti ieri alla passeggiata a mare

MESSINA – “No al disegno di legge sicurezza”: mobilitazione anche a Messina in vista della manifestazione nazionale del 15 novembre. Il tutto in concomitanza con l’iniziativa di protesta che si è svolta davanti al Senato, dove si discuterà il ddl Sicurezza già approvato alla Camera dal centrodestra. Così, nello spazio della passeggiata a mare, di fronte alla Prefettura, si è tenuto un presidio della Cgil Messina, dell’Unione degli universitari e della Rete degli studenti. Sono intervenuti pure i candidati alla segreteria provinciale del Pd Armando Hyerace e Alessandro Russo.


“Riteniamo doveroso – evidenziano Cgil Messina, Udu e Rete degli studenti – mobilitarci e contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. Un ddl che limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali”.
“Queste – proseguono la Cgil Messina e il sindacato studentesco – sono solo alcune delle ragioni per le quali saremo in piazza anche a Messina per contrastare un ddl pericoloso per la democrazia del Paese. Il presidio è aperto alla città, ad associazioni, movimenti, partiti, cittadine e cittadini che vogliono unirsi alla contestazione per difendere la libertà di manifestare e proteggere tutti e tutte da una deriva autoritaria”.

“Mobilitazione degli studenti contro un governo liberticida”

Ed ecco l’Unione degli studenti: “Dpo il primo sì della Camera dei deputati, sta arrivando in Senato il disegno di legge sulla sicurezza del governo. il ddl Sicurezza prevede pene più severe per chi commette il reato di resistenza a pubblico ufficiale al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, come il ponte sullo stretto. Con l’introduzione di questa legge un manifestante che mette in atto forme di disobbedienza civile, come l’intralcio alla pubblica viabilità o forme di resistenza passiva a pubblici ufficiali potrebbe essere punito con una pena che, sommando le aggravanti, può raggiungere i 25 anni”.

Continua la nota dell’Udu: “Una legge liberticida coerente con la volontà di repressione del dissenso che il governo Meloni non sa accettare. Noi e la Rete degli studenti medi di Messina, in risposta, lanciamo la mobilitazione nazionale: il 15 novembre studentesse e studenti scenderanno in piazza in tutta Italia. Intanto partono i primi presidi in tutto il paese, con il simbolo del fazzoletto rosso, e lo slogan “rovesciamo il governo, liberiamo il Paese. Davanti ad un governo che vuole spaccare il Paese e aumentare le disuguaglianze, non possiamo restare zitti. La mobilitazione contro questo governo deve partire da studentesse e studenti”.

Un commento

  1. Trovano il tempo di manifestare per il decreto sicurezza ma non quello per il degrado che gli sta accanto, vedi resti del teatro in fiera.
    Bravi questo ci garantisce il futuro, di questa città.

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