Il 29 gennaio a Caltagirone il deputato regionale ufficializzerà la sua candidatura alla Presidenza della Regione Sicilia. Intanto sostiene Ciccio Rizzo per la sindacatura di Lipari: "non serve l'antipolitica ma la politica seria e onesta"
La “tentazione” nel centro-destra siciliano è quella delle primarie per scegliere il candidato alla Presidenza della Regione e di tagliare il traguardo in anticipo rispetto al Pd che con ogni probabilità le organizzerà dopo le amministrative.
A lanciare l’idea, già da alcune settimane è il presidente della Commissione regionale antimafia Ars Nello Musumeci, che nel 2012 già ha affrontato Crocetta e Cancelleri, ma ha dovuto fare i conti con le divisioni interne a Forza Italia.
La corsa di Miccichè infatti nel 2012 costò al centro-destra la sconfitta elettorale.
Adesso Musumeci rilancia ed è lo stesso movimento che ha fondato negli anni scorsi, #diventeràbellissima a sostenere la sua candidatura e l’ipotesi primarie.
E’ quanto spiegato dallo stesso deputato regionale in occasione del suo intervento a Messina, a Santa Maria Alemanna, a sostegno di Ciccio Rizzo candidato sindaco alle amministrative di Lipari.
Musumeci, nonostante le pessime condizioni dell’autostrada Messina-Catania non ha fatto mancare la sua presenza all’incontro promosso da Vento dello Stretto, e sfidando altri gelidi “venti” ha preso parte al dibattito.
“Il 29 gennaio a Caltagirone si riunirà il popolo di Diventerà Bellissima- ha spiegato Musumeci- Il movimento ha proposto la mia candidatura alla Presidenza della Regione. Ma io ritengo che la scelta del candidato debba essere “dal basso”, devono essere gli stessi siciliani a dire chi vogliono per la sfida al Pd. Per questo rilancio l’idea delle primarie. Sono convinto che la Politica sia solo servizio e che debba rigenerarsi. La Sicilia oggi ha bisogno non di antipolitica ma di una politica onesta e seria”.
Musumeci già da settimane lavora insieme ad altri esponenti del centro-destra, come Miccichè o Attaguile ad una bozza di regolamento per le primarie, che costituirebbero una novità. Ma mentre il fondatore di Diventerà Bellissima è favorevole a primarie a fine marzo c’è chi punta invece ad attendere che siano fatti altri giochi, sia a livello nazionale che a livello locale con le amministrative.
Proprio a proposito delle amministrative di primavera Musumeci ha ricordato ai presenti le battaglie che negli anni sono state portate avanti dal gruppo di Vento Eoliano e da Ciccio Rizzo, considerato il candidato ideale proprio in virtù di quella concezione di politica seria, concreta, onesta e di servizio.
Quel “vento avverso” che nel 2008 portò ad una sconfitta elettorale per Rizzo adesso ha la forza della determinazione nel radicarsi nel territorio.
“Nel 2008, dopo la doppia batosta elettorale, al Comune ed all’ex provincia mi sono detto che non avrei voluto fare politica istituzionale e ci siamo lanciati in quella che poteva sembrare una follia, il Vento eoliano- spiega Rizzo-Adesso quella follia ci porta a continuare, vogliamo puntare sull’arcipelago. Noi stiamo con la gente, con i pescatori, gli agricoltori, i lavoratori. Siamo con chi tutela il territorio e contro chi specula sul territorio, viene da ogni parte d’Europa per fare i vigneti. Siamo contro Crocetta che fa il bagno alle Eolie ma poi fa i patti con imprenditori siciliani pronti a costruire pontili a Filicudi”.
L’incontro a Santa Maria Alemanna è stata occasione anche per sottolineare i risultati raggiunti a Messina da Vento dello Stretto, in campo sia in Consiglio comunale, che nei quartieri e nel territorio con numerose iniziative sempre attente alle istanze dei messinesi.
“Si è chiuso il 2016 ed il fronte che ritiene chiusa l’esperienza dell’amministrazione Accorinti aumenta di giorno in giorno- ha commentato Piero Adamo- Eppure, nell’autunno del 2015 siamo stati i primi, inascoltati, a parlare di sfiducia. Chi allora ci considerava eretici oggi ci segue. Nel 2016 non abbiamo votato i bilanci e non abbiamo più voluto firmare cambiali in bianco. Ma a fine dicembre, in Aula eravamo soltanto 18, e abbiamo votato sì per risolvere la vicenda dei derivati attraverso la transazione con BNL. Un problema causato dall’amministrazione del Pd. Ma il 2016 è stato anche l’anno di parziali vittorie per battaglie da noi portate avanti da anni, come il nuovo futuro per la zona falcata, anche se Crocetta ha dato in appalto i lavori per la demolizione dell’inceneritore senza appaltare la bonifica dell’area”.
Adamo ha poi ricordato quanto fatto nell’ambito della cultura come presidente dell’VIII Commissione consiliare che è stata tra le più operative e propositive di Palazzo Zanca per tutto l’anno. Dal museo di Gesso a quello delle Machine Votive dai guai del Teatro alle realtà delle associazioni, dalla morte della poetessa Maria Costa al Taormina Film Festival, passando per la Vara non c’è stato argomento che non sia stato affrontato. “Abbiamo imparato che ognuno di noi deve mettere lo stesso impegno e la stessa passione sia che sia un ministro che un militante che distribuisce volantini”.
Presente all’iniziativa anche l’ex ministro Gianni Alemanno che con Ciccio Rizzo sta girando le isole per sostenerne la candidatura a sindaco di Lipari.
“Dobbiamo riappropriarci della sovranità popolare. Il rapporto col territorio ci parla della nostra identità, ma il Paese, l’Italia, ci parla di un concetto diverso, cioè la sovranità. La democrazia è legata all’appartenenza ad un Paese- ha dichiarato- L’assenza di lavoro oggi è scaturita dall’aver ceduto intere fette di sovranità popolare all’Europa. Oggi l’Unione Europea ha tradito la sua missione originaria e ci ha sottomessi al potere della Germania. C’è un vento in tutto il mondo che sta portando le popolazioni a riappropriarsi della loro sovranità, pensate all’elezione di Trump. In Italia noi vogliamo costruire questo polo di centro-destra che ci difenda dal livellamento dell’euro, dalla globalizzazione”.
Quel polo di centro-destra che ancora in Italia è lontano dall’essere abbozzato in Sicilia potrebbe essere alle prime battute. Se l’invito di Musumeci per le primarie dovesse essere accolto fino in fondo, il centro-destra, al di là di ambizioni personali, di vendette, di nomine dall’alto, potrebbe avere la possibilità di “giocarsela” nella Sicilia post-Crocetta, un’isola sulla quale il M5S punta per riempire la prima casella di una Regione pentastellata.
Rosaria Brancato