Sul corpo del pompiere 55enne scomparso l'8 gennaio non ci sono segni d'arma da fuoco, ma ha vistosi echimosi in viso e sul tronco. A lavoro i carabinieri della Compagnia Messina Sud e del Ris.
Non ci sono più dubbi che sia di Roberto Scipilliti il corpo vita trovato in un dirupo a Rina, una frazione di campagna, a Savoca. Sul cadavere non ci sono segni evidenti, né di arma da fuoco né di coltello o altra arma bianca. Una prima ispezione del corpo ha però rivelato che il viso è gravemente tumefatto e ci sono echimosi anche sul corpo e le braccia. Scipilliti era parzialmente coperto da un sacco scuro
. A ritrovarlo è stato il cane Zeus dei Vigili del Fuoco, il corpo dove era impiegato il cinquantacinquenne di Savoca. L'animale è specializzato proprio in questo tipo di ricerche e ha individuato il corpo intorno alle 17 di oggi, proprio durante una battuta di ricerche cominciate l'8 gennaio scorso. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia Messina Sud,d ai comandi del Maggiore Paolo Leoncini, della stazione di Roccalumera guidata dal maresciallo Santi Arcidiacono e gli esperti del Reparto Investigazioni Scientifiche di Tremestieri.
Sarà l'autopsia a dare maggiori informazioni sul momento del decesso, che dal primo esame sembra risalire comunque a oltre due giorni fa, e sull'esatta causa della morte.
Agli investigatori, poi, il compito di capire se si è trattato di un incidente, di un regolamento di conti finito male o di un vero e proprio omicidio. Al momento è presto per tracciare ipotesi, anche perché i segni sul capo possono essere dovuti ad un colpo con un'arma contundente, come se l'uomo fosse stato picchiato, come alla "caduta", accidentale o meno, nel dirupo.
Di Scipilliti si erano perse le tracce lo scorso 8 gennaio. La sua auto era stata trovata regolarmente parcheggiata e chiusa a chiave l'indomani, a Santa Teresa Riva, davanti ad un bar. L'ultima sua traccia proprio a Savoca, in una zona isolata, dove era stato localizzato per l'ultima volta il suo telefono cellulare.
L'uomo era stato arrestato alla fine del 2014 dai Carabinieri con l'accusa di tenere in piedi una serie di truffe agricole ai danni dell'Agea e dell'Unione Europea. E' ancora presto per dire se la sua morte abbia qualcosa a che fare con le sue vicende giudiziarie, ma anche questa è una pista ora al vaglio degli investigatori.