"Al Papardo chiusa oncologia e posti letto ridotti", appello a Schifani

“Al Papardo chiusa oncologia e posti letto ridotti”, appello a Schifani

Redazione

“Al Papardo chiusa oncologia e posti letto ridotti”, appello a Schifani

mercoledì 02 Ottobre 2024 - 09:22

La Uil scrive al presidente della Regione siciliana e all'assessora Volo

MESSINA – “No al depotenziamento del Papardo. Chiude Oncologia e sono ridotti i posti letto di Chirurgia vascolare e Chirurgia plastica”. Uil e Uil-Fpl hanno scritto una nota, a firma di Ivan Tripodi, e Livio Andronico, rispettivamente segretari generale della Uil e della Uil-Fpl, indirizzandola al presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, all’assessora alla Salute, Giovanna Volo, e al management del Papardo.

Si legge nella nota: “La Uil e la Uil Fpl di Messina sono venute a conoscenza che, nei giorni scorsi, è stato chiuso il reparto di Oncologia del Papardo. Inoltre, il management dell’azienda ospedaliera, in modo fulmineo e inaspettato, senza alcuna informativa alle organizzazioni sindacali, ha disposto anche la riduzione dei posti letto delle Unità operative di Chirurgia vascolare e di Chirurgia plastica e il contemporaneo trasferimento del reparto di Chirurgia vascolare nei medesimi locali in cui è ubicata l’unità operativa di Chirurgia plastica“.

“Al Papardo l’oncologia era un’eccellenza, si vogliono alimentare i viaggi della speranza?”

Dichiarano i sindacalisti: “Questa decisione è stata assunta senza l’adozione di alcun atto deliberativo di modifica dell’attuale atto aziendale regolarmente approvato dall’assessorato regionale alla Salute. Inoltre, aspetto che appare gravissimo, è stata decisa la soppressione dei ricoveri nell’unità operativa di oncologia, garantendo soltanto l’attività di day hospital. E’ opportuno evidenziare che il reparto di oncologia, grazie all’impegno e alla professionalità degli operatori, è diventato un punto di riferimento della provincia di Messina. Tali improvvide decisioni, inoltre, farebbero aumentare i viaggi della speranza con pesantissimi disagi per i pazienti e per i loro familiari appesantendo ulteriormente il bilancio regionale”.

“Un depotenziamento che non accettiamo”

E ancora; “Tutto ciò rappresenta un punto di non ritorno che rischia di provocare un’ulteriore emergenza sociale. Com’è noto, l’ospedale Papardo era il fiore all’occhiello della sanità messinese e, paradossalmente, continua ad essere depotenziato con la conseguenza di un peggioramento del servizio sanitario pubblico offerto alla collettività. Non vorremmo assolutamente immaginare che l’attuale management abbia adottato i provvedimenti per far fronte alle irragionevoli richieste imposte in sede di negoziazione del budget aziendale per rientrare, entro l’anno in corso, del debito ormai consolidato da anni pari a quindici milioni di euro. Si tratterebbe dell’ennesimo scippo nei confronti della sanità pubblica nel quadro di un disegno che punta, ormai, alla totale demolizione della stessa per favorire sempre più la sanità privata”.

Da qui la richiesta: “Chiediamo di rivedere urgentemente la negoziazione del debito e, contestualmente, di ripristinare i posti letto soppressi delle uu.oo. di chirurgia plastica e chirurgia vascolare. Inoltre, l’Unità operativa di oncologia deve poter sviluppare la propria attività assistenziale come previsto dalla rete ospedaliera e, pertanto, prevedere l’immediato rispristino dei ricoveri. Facciamo presente che in caso di inerzia, saranno intraprese le necessarie azioni e iniziative sindacali a tutela dei cittadini utenti della provincia di Messina e per la salvaguardia del presidio ospedaliero Papardo e di tutti i suoi dipendenti sempre più minacciati”.

4 commenti

  1. Se la Sanità va in malora se ne fregano, come fino ad oggi lo stanno dimostrando, , l’importante per questi inqualificabili politici è l’inutile, dannoso per la natura PONTE SULLO STRETTO……Mandiamoli a casa.

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  2. Chiudono l’oncologia, ma siamo pazzi,ma siamo su scherzi a parte o cosa?

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  3. La regione Sicilia usa di nuovo la scure del taglione con Messina. Sono anni e anni che Messina subisce tagli e taglioni delle sue eccellenze mentre la regione mantiene e cerca di rivitalizzare in altre città siciliane strutture poco efficienti. Messina deve trovare la sua autonomia. Ci sono nel messinese politici capaci di salvare la provincia? Si faccia un referendum per l’autonomia, o insieme a Reggio per creare la regione dello Stretto. I giovani vanno via. Messina è stata scippata di tutte le sue dirigenze civili e militari, non è rimasto nulla. Da qualche anno la regione cerca di togliere o diminuiere fortemente anche l’assistenza ospedaliera al territorio messinese. Un appello ai politici messinesi : SALVIAMO MESSINA.

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  4. Non riesco a capire perche il sindacato si muove sempre a cose avvenute, forse fa finta di protestare e non accettare le cose?

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