I dati del monitoraggio civico di Open Coesione: oltre alle azioni non realizzate, ci sono 9000 progetti conclusi e 5000 in corso
Come sta andando la politica di coesione nell’Area metropolitana di Messina? La risposta viene dal monitoraggio civico di Open Coesione, che contiene i dati su risorse programmate e spese, localizzazioni, ambiti tematici, soggetti programmatori e attuatori, tempi, realizzazioni e pagamenti.
Secondo Open Coesione, nel Messinese ci sono in totale più di 1000 progetti non avviati, altri 5000 e rotti in corso, spesso da diversi anni, circa 7000 conclusi e più di 2000 “liquidati” (di fatto sono conclusi anche questi, solo che non si trova la fine ufficiale, più un problema di “carte” che di sostanza).
In soldoni
La politica di coesione ha l’obiettivo di ridurre i divari tra i territori e dare una mano alle comunità e alle persone fragili. In pratica, fa veleggiare i soldi là dove ce n’è più bisogno. L’Ue la finanzia con i Fondi strutturali. L’Italia attiva il proprio (obbligatorio) co-finanziamento con il Fondo nazionale di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie. E a tutto questo si aggiungono, da un quarto di secolo, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Neanche a dirlo, il valore finanziario più rilevante della politica di coesione nel nostro Paese si concentra nel Mezzogiorno. Nel Messinese questo si traduce in più di 7 miliardi di euro a disposizione nel periodo che va dal 2007 in poi, ovvero nei diversi “cicli di programmazione”: 2007-2013, 2014-2020 e 2021-2027, quello in cui stiamo vivendo.
Infatti, per il periodo 2007-2013 erano a disposizione 4,2 miliardi pubblici di € per quasi 7000 progetti. E nel 2014-2020 si trattava di oltre 9 mila progetti per 3,4 miliardi.
Ed ecco cosa è successo, tra progetti “abortiti”, progetti terminati e progetti in itinere.
I progetti non avviati
Nel ciclo 2007-2013 i progetti non avviati nel Messinese (elenco qui) sono stati 114. I più grossi erano quelli per bambini e per anziani: sostegno alla gestione del servizio nido a San Licandro e Camaro (1.428.691,60 €), assistenza domiciliare per gli anziani (1.358.088 €), aumento della presa in carico di anziani in assistenza domiciliare (1.179.659,94 €), aumento e qualificazione dell’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani (1.043.324,97 €), asilo nido di San Licandro (809.096,00 €). Tutti a cura del Comune di Messina.
Per carità, chiariamolo. Anche altri territori hanno perso fondi e progetti: praticamente la gran parte dell’ex provincia. L’elenco completo racconta proprio questo. È solo che proprio i primi progetti, quelli con più risorse, stanno in capo a Messina.
Non “piccoli” sono anche il progetto del centro di raccolta differenziata a Santo Stefano di Camastra (1.050.000 €) e la manutenzione straordinaria dell’edificio destinato a scuola elementare a Capo d’Orlando (397.875,05 €).
Fin qui, comunque, siamo ancora al periodo 2007-2013. Passiamo a quello successivo. Nel 2014-2020 i progetti non avviati sono 1177 (elenco qui). Di questi 19 sono i più grossi, con finanziamenti compresi tra 1 milione e 10 milioni di € (la lista completa è a questo link).
Il progetto più “importante” di tutti non è nemmeno “messinese” in senso stretto. È infatti dell’Agenzia per la coesione territoriale e prevedeva – per 5.656.743,00 € – assistenza tecnica su scala centrale e a beneficio degli organismi intermedi del Pon città metropolitane 2014 2020 (tra cui, appunto, anche Messina).
E poi ci sono il completamento della riqualificazione delle Cave di Valdina (4 milioni di euro), miglioramento e sostenibilità della mobilità lenta tra i Comuni di Alì Terme, Alì, Fiumedinisi, Nizza di Sicilia (3.367.607,50 €), impianto di illuminazione pubblica con risparmio energetico a Gioiosa Marea (2.671.590,91 €) e così continuando fino al più piccolo dei più grossi che è l’efficientamento energetico della scuola La Pira a Messina (1.137.784,49 €).
I progetti conclusi
Per fortuna i progetti conclusi sono molti di più. Secondo il monitoraggio, sono stati 4739 (con valori che vanno da 167 milioni a 750 €) nel 2007-2013 (qui l’elenco completo) e 2777 (da 16 milioni a poche decine di euro) nel 2014-2020 (elenco qui).
Nel 2007-2013 c’erano 10 progetti ciascuno da oltre 10 milioni di euro (a questo link): 6 sono di “trasporti e mobilità”, 2 di “energia”, 1 di “salute” (ed è il centro oncologico del Papardo) e 1 di “ambiente” (e riguarda la difesa dagli incendi).
I più grossi? Il raddoppio ferroviario della Me-Pa nel tratto che comprende Cefalù e Milazzo (167.188.917,84 €) e l’acquisizione mezzi mobili per operazioni di ricerca e soccorso in mare dei migranti (115.826.831,00 €).
Nel 2014-2020 c’è un solo progetto superiore ai 10 milioni ed è quello del sistema Vts per la sicurezza della navigazione e dei porti di Messina, Bari, Gioia Tauro, Napoli e Palermo (16.605.820,63 €).
Comunque sia, ai progetti conclusi è il caso di aggiungere quelli “liquidati”, che sono stati 188 nel I ciclo e quasi 2000 nel II ciclo. In tutto da più di 10 milioni di € ci sono solo 3 progetti (tutti del 2014-2020): uno dell’INPS a sostegno dei nuclei familiari colpiti dal Covid, che riguarda Messina, ma anche Bari, Catania, Napoli, Palermo e Reggio Calabria, uno relativo ad un’interfaccia unica per un bel po’ di porti, compreso quello di Messina e uno di potenziamento della ricerca marina, che coinvolge anche Milazzo oltre a diversi altri territori.
I progetti in corso
Interessanti sono anche i progetti tuttora in corso. Ce ne sono un botto che risalgono al 2007-2013 (esattamente 1480, elenco qui) e ancor di più, va da sé, sono quelli relativi al 2014-2020 (3685, elenco qui).
E ancora una volta il valore finanziario maggiore riguarda il settore “trasporti e mobilità” a cui afferiscono sia 5 degli 11 progetti da oltre 10 milioni del I ciclo (elenco qui) che vanno dal raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo da 2 miliardi e 300 milioni al completamento del porto turistico di Capo d’Orlando da 20 milioni, sia 11 dei 20 progetti in corso da più di 10 milioni del II ciclo (elenco qui) che comprendono dal raddoppio ferroviario Pa-Me, tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, da poco meno di un miliardo e mezzo, al porto turistico di Santo Stefano di Camastra per 10 milioni e mezzo.
Il ciclo 2021-2027
Infine, vediamo come stiamo messi rispetto alle cosiddette anticipazioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il periodo 2021-2027. Open Coesione per questo ciclo di programmazione ha sott’occhio 5 progetti nel Messinese: 3 sono a zero, 2 sono in corso.
Il più avanzato è il progetto della riqualificazione del teatro-tenda di Brolo per un milione e mezzo di euro che è a buon punto con pagamenti effettuati per quasi un milione. Poi c’è, per poco meno di un milione di euro, la riqualificazione del lungomare di Giardini Naxos (foto in evidenza, ndr), che ha compiuto circa un quarto dei lavori (pagati 208.358,95 € su un totale di 939.691,58 €).
Finora nulla di fatto invece, sempre secondo il monitoraggio, per il progetto del Consorzio terre del florovivaismo a Milazzo da 1.793.320,00 €, il completamento della chiesa parrocchiale Maria SS del Tindari a Capri Leone da 1.345.000,00 € e la messa in sicurezza dell’edificio comunale adibito a biblioteca e guardia medica a Mazzarà Sant’Andrea da 480.000,00 €.
In evidenza immagine di trolvag via Wikimedia Commons.