Morì a Catania dopo due ricoveri a Messina, ma Villa Salus non c'entrava

Morì a Catania dopo due ricoveri a Messina, ma Villa Salus non c’entrava

Alessandra Serio

Morì a Catania dopo due ricoveri a Messina, ma Villa Salus non c’entrava

sabato 12 Ottobre 2024 - 08:10

Scagionati i medici della struttura a processo per il caso di Cosimo Giacalone, poi morto a Catania nel 2017

Messina – Il processo sul caso Giacalone si chiude con l’assoluzione di tutti i medici indagati. La sentenza è del giudice monocratico Monica Marino che ha assolto tutti i medici imputati e la stessa clinica privata in cui operavano, Villa Salus, dall’accusa di aver contribuito al decesso di Cosimo Giacalone, il messinese morto a Catania nel 2017 dopo due ricoveri nella struttura sanitaria privata messinese.

Il processo

“Il fatto non sussiste”, secondo la giudice, che ha assolto i medici Silvana Bagnato, Claudio Nicita Mauro, Francesco Chirico, Emilse Calzavara, Giuseppa Aloi, Salvatore Comunale e Cristina Dell’Aera. La stessa Villa Salus era stata citata come responsabile civile, assistita dall’avvocato Bonaventura Candido.

Alla fine del processo la PM Annalisa Siliotti ha sollecitato l’assoluzione, condividendo le tesi dei difensori, gli avvocati Daniela Bagnato, Tommaso Autru Ryolo, Franco Scattareggia, Carlo Demestri, Massimo Rizzo e Vincenzo La Cava.

La denuncia della famiglia

Parte civile erano i figli e la moglie dell’uomo, assistiti dall’avvocato Andrea Torre. Nel 2017 la famiglia, dopo la scomparsa del loro caro, presentarono un esposto per fare luce sulla vicenda. Il paziente tra la fine del 2016 e l’inizio dell’anno successivo era stato ricoverato ben due volte a Villa Salus e per due volte dimesso, accusando poi il riacutizzarsi di una tubercolosi. Per la Procura che ha inizialmente messo sotto processo i medici, i sanitari non avevano effettuato due analisi fondamentali, che avrebbero potuto suggerire una terapia adeguata per l’uomo. Il dibattimento ha invece fatto emergere che le cure prestate a Villa Salus furono adeguate e il comportamento dei medici corretto, non influendo sul decorso della broncopolmonite bilaterale che aveva portato Giacalone in clinica.


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