Nel corso dell’incontro di ieri mattina presso il Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, alla presenza di oltre 550 persone, la neo segretaria ha ascoltato le parole di tanti lavoratori protagonisti di numerose vertenze cittadine, per poi fare il punto sulla campagna per i rinnovi contrattuali e per i “SI” al referendum del prossimo 11 febbraio
“Non smettete mai di lottare, non smettete mai di combattere, perché è grazie ai vostri sacrifici, è grazie ad un modo di lavorare come quello che quotidianamente la Funzione pubblica della Cgil di Messina mette in campo, che l’organizzazione di cui facciamo parte riesce a fare la differenza in un paese in cui, a volte, sembra che tutto rimanga immobile”. Queste le parole con cui la segretaria generale della Funzione pubblica della Cgil, Serena Sorrentino, ha concluso i lavori della giornata di assemblea tenutasi ieri mattina in un affollatissimo Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca (oltre 500 i presenti). Un incontro partecipato e ricco di spunti di riflessioni, in cui protagonisti, per volere della segreteria generale della Fp Cgil di Messina, Clara Crocè, sono stati proprio i lavoratori, i quali, in veste di “narratori”, hanno raccontato alla neo segretaria le grandi difficoltà vissute in una città come Messina, dove le vertenze sono all’ordine del giorno e il rispetto di diritti fondamentali, quali il diritto allo stipendio, sembrano spesso inarrivabili.
“Lo strumento dei contratti di lavoro – ha evidenziato la Sorrentino – rappresenta un potere che consente al lavoratore di non essere trattato come merce, ma piuttosto di far valere i propri diritti. Molto spesso, così come è emerso anche da alcuni degli interventi dei Compagni che mi hanno preceduta, si assiste ad un demansionamento del proprio ruolo nonché ad un mancato riconoscimento della qualità del lavoro. Ecco perché il tema dei rinnovi contrattuali, nel pubblico e nel privato, assume un’importanza centrale e rappresenta una delle principali battaglie della Cgil”.
Battaglie come quelle dei referendum “Libera il lavoro, con 2 Sì tutta un’altra Italia” del prossimo 11 febbraio: “Noi vinceremo i referendum, otterremo l’abolizione dei voucher e il riconoscimento dei diritti del lavoro negli appalti. Dobbiamo pensare positivo, ce la faremo perché siamo la CGIL e abbiamo un valore in più che non dobbiamo mai smettere di riconoscerci”.
A precedere, come detto, l’appassionato intervento di Serena Sorrentino, gli interventi, altrettanto emozionati e carichi di emozione dei lavoratori. Ad “aprire le danze” il comparto dell’Agenzia delle entrate con Giovanni Marra; a seguire l’intervento di uno dei lavoratori, ormai ex precario, del Comune di Messina, rientrato nella recente stabilizzazione a 18 ore: “Mi scuso per l’abbassamento di voce – ha commentato ironicamente Michelangelo Restuccia – ma da quando sono stato stabilizzato, grazie al grande lavoro svolto dalla CGIL e in particolare dalla segretaria generale Clara Crocé, a cui rivolgo un enorme grazie, non mi sono ancora ripreso”. E poi ancora Gianpiero Cannata, in rappresentanza della vertenza degli orchestrali del teatro Vittorio Emanuele, un rappresentante dei vigili urbani del Comune di Giardini Naxos, Giovanni Liseo, una lavoratrice della Biblioteca comunale “Giacomo Longo"; Giuseppe Calanni per la vertenza di Tortorici. Spazio anche alle parole cariche di orgoglio del vigile del fuoco Giovanni La Torre, di recente impegnato nelle operazioni di salvataggio presso l’Hotel Rigopiano e nelle zone colpite del terremoto del 24 agosto. “Il nostro ruolo ha un’importanza centrale per salvare vite umane – ha affermato indossando orgogliosamente la su divisa – eppure, ormai da nove anni, non abbiamo un contratto, il nostro non viene considerato un lavoro usurante e non esiste il giusto turnover”.
Ad “arricchire” le parole dei lavoratori, i video e gli scatti dei momenti più significativi delle vertenze che negli ultimi anni hanno visto la Fp Cgil sempre pronta a combattere in prima linea. Tra queste, le lotte delle lavoratrici della vertenza Futura, rappresentante, nel Salone delle Bandiere dalla lavoratrice Rosalba Di Leo, che nel ripercorrere i momenti più salienti dei mesi di lotta, non ha nascosto commozione: “Ancora quando ne parlo – ha spiegato la Di Leo – non posso fare a meno di commuovermi perché sono stati anni davvero difficili”. Così come lo stati quelli dei lavoratori della clinica Santa Rita, protagonisti della più significativa, e non ancora conclusa, vertenza che interessa il mondo della sanità privata, dove gli intrecci con la politica fanno il bello e il cattivo tempo: “Ci scontriamo contro un muro di gomma – ha affermato Francesca Zimbaro, infermiera presso la clinica Santa Rita – siamo abbandonati dalle istituzioni, eppure non molliamo. E non lo facciamo nonostante le pressioni ricevute per lasciare il sindacato. Siamo andati avanti tenendo la schiena dritta e continueremo a farlo fin quando la giustizia non ci sarà ragione”. A raccontare invece le difficoltà della sanità pubblica, Clotilde Bruno.
E poi ancora spazio all’intervento di Elena De Pasquale, lavoratrice del terzo settore, ambito dell’immigrazione, testimone di una positiva esperienza nel mondo del sociale, sia con riferimento all’aspetto economico, “non so cosa significa veder pagato in ritardo lo stipendio”, sia con riferimento al senso di essere parte di una cooperativa sociale: “Condividere ogni giorno con i colleghi uno stesso obiettivo, che altro non è se non la missione che la cooperativa si pone, e farlo anche con sacrificio e dedizione”.
Voce anche ai lavoratori Asu con Salvatore Musolino, al comparto Giustizia con Sergio Fucile, alla lavoratrice Rita Cortese per il servizio Saip della città Metropolitana (ex Provincia) “abbiamo rivendicato il diritto allo studio dei ragazzi disabili, – ha evidenziato la Cortese – , una dura battaglia che si è conclusa con una vittoria che possiamo tranquillamente targare Fp Cgil Messina. Il servizio è ripreso, pur se con mille difficoltà, i primi giorni del mese di dicembre ed attualmente è in proroga. A breve dovrebbe essere aggiudicata la nuova gara di appalto. Nonostante tale risultato, temiamo molto per il futuro del nostro lavoro e per la precarietà delle risorse assegnate alle città Metropolitane”. Sul finire, parola a Rosario Scudellà, Rsu di Messinambiente: “Lo scorso mese di dicembre è stato rinnovato il nostro contratto nazionale, ed è arrivato il momento di spiegarlo meglio ai nostri lavoratori, stante le priorità che finora hanno assorbito il nostro tempo. Vogliamo spiegare che dal punto di viste delle tutele, al netto delle aspettative dal punto di vista economico e di orario di lavoro, i lavoratori che noi rappresentiamo hanno fatto un grande salto in avanti. Basta pensare al rafforzamento dell’art. 6 che tutela i lavoratori nei cambi di appalto, al mantenimento delle prerogative dell’art. 18 sui licenziamenti nel nostro comparto, alle risorse aggiuntive da parte dell’aziende su previdenza complementare e prestazioni sanitarie integrative”.
Sindacalisti che non possono tutelare e proteggere nessuno, poichè ignoranti su trattati europei, euro e massacro dei diritti del lavoro in nome del neoliberismo europeo e delle “riforme” imposte con “ce lo chiede l’europa”. Possono essere di due tipi: 1) Ignoranti o 2) Collaborazionisti; qualsiasi sia la sigla sindacale (CGIL, CISL, UIL, USB.
Sindacalisti che non possono tutelare e proteggere nessuno, poichè ignoranti su trattati europei, euro e massacro dei diritti del lavoro in nome del neoliberismo europeo e delle “riforme” imposte con “ce lo chiede l’europa”. Possono essere di due tipi: 1) Ignoranti o 2) Collaborazionisti; qualsiasi sia la sigla sindacale (CGIL, CISL, UIL, USB.