Storie di chi vive in baracca: "Malato di cuore, respiro muffa da quando sono nato" VIDEO

Storie di chi vive in baracca: “Malato di cuore, respiro muffa da quando sono nato” VIDEO

Silvia De Domenico

Storie di chi vive in baracca: “Malato di cuore, respiro muffa da quando sono nato” VIDEO

venerdì 25 Ottobre 2024 - 12:55

Nella baraccopoli di via 3/B a Giostra si vive con la pioggia in casa e i tetti che crollano

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Vicoli strettissimi, pareti ammuffite e tetti che crollano. Succede in molte delle baracche di via 3/B a Giostra. Fra gli abitanti della baraccopoli “Cuore di Gesù” c’è chi respira umidità da quando è nato e chi si vergogna a portare gli amici a casa. Antonino Amanti ci apre le porte di casa sua per mostrarci come si vive con le bacinelle sparse sul pavimento. E’ costretto a posizionarle in determinati punti del salone e della cucina per raccogliere l’acqua che si infiltra dal tetto. Gocciola anche nelle giornate di sole, come oggi, ma quando piove diventa proprio una cascata.

baraccopoli cuore di gesù

Le bacinelle sparse sul pavimento: “Qui piove dentro casa”

E così per visitare le condizioni in cui il ragazzo vive ci troviamo a fare lo slalom fra un contenitore e l’altro. Poi c’è il bagno senza la doccia, pezzi di tetto o di pareti che mancano e il resto è divorato dall’umidità. “Respiro muffa da quando sono nato, ma adesso sono malato di cuore e proverò ad avere un alloggio tramite il corridoio sanitario avviato dall’ufficio commissariale“.

“Il tetto è crollato più di una volta”

Nella stessa via, pochi metri di degrado più in la, vive un’altra famiglia disperata. Qui il tetto è crollato più di una volta. “Mi hanno anche detto che la casa non è più agibile, ma non saprei dove altro andare”, racconta la signora che ci abita insieme ai figli. “I miei ragazzi si sono sempre vergognati di portare amici a casa, sin da quando erano bambini. Ma li capisco perché io stessa mi vergogno e anche se pulisco sembra sempre così sporco“, conclude.

6 commenti

  1. non sono loro che si devono vergognare ma le istituzioni che se ne fregano

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  2. Se aveste acquistato casa come fanno tutte le persone normali, cioè pagando un mutuo a costo di enormi sacrifici come tutti, adesso non sareste in queste condizioni. Ah vero, scusate, è molto più comodo aspettare la casa gratis a spese dei contribuenti… a volte, mio malgrado, tendo a dimenticarlo.
    Però i soldi per tatuaggi, scooter elaborati, macchine con impianti stereo da migliaia di euro – chissà perchè – saltano magicamente fuori… mah!
    ITALIA PAESE DEI BALOCCHI

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    1. Buongiorno,

      esistono casi e casi. Non si può generalizzare.
      Cordiali saluti

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  3. Lui almeno ci ha messo la faccia ( il signor Amanti), la donna invece con bambini che parla di essere andata alla municipale e di aver chiesto svariate richieste d aiuto, è rimasta anonima.

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  4. Scusate, quando sono nato nel 1957 vivevamo in una casa in affitto in 7 senza acqua corrente in 20 metri quadrati. Con immensi sacrifici abbiamo affittato una casa più dignitosa e, crescendo i figli negli anni con il duro lavoro e mangiando anche pane e zucchero o pane e pere, siamo cresciuti. Non ci siamo mai vergognati delle toppe nelle scarpe o nei vestiti, mai avuto motorini e macchine. Però ci siamo diplomati e laureati. Lasciando Messina per lavorare fuori. Non abbiamo MAI vissuto nelle baracche e non ci siamo MAI lamentati per avere sussidi o altro. Siamo stati cretini? No,abbiamo avuto dignità e spirito di sacrificio. Non aggiungo altro.

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  5. Pienamente d accordo cn luigi

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