Il costo dell’intera tratta mancante tra Giampilieri e Fiumefreddo è di 2 miliardi e 300 milioni ma, con la prima tranche, sarebbe già possibile iniziare
Il raddoppio della tratta Messina – Giampilieri risale agli anni ’70, quello della Fiumefreddo – Catania è stato attivato nel 1989. Da allora si discute del raddoppio Giampilieri – Fiumefreddo, per completare la linea, ma di atti concreti se ne sono visti pochi. Il progetto preliminare era stato approvato nel 2005 ma, nel 2008, i Consigli comunali di Savoca e Alì Terme respingono il tracciato proposto. Solo nel 2013 si trova l’intesa, poi il progetto è stato adeguato.
L’opera ha un costo di 2 miliardi e 300 milioni, più volte annunciati ma mai finanziati (se non quelli per la progettazione), almeno finora. Nell’aggiornamento del contratto di programma tra Rfi e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci sono i primi 872 milioni. “Ora i lavori possono iniziare – dice il vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera, Vincenzo Garofalo -. I primi finanziamenti sono il frutto del lavoro dello Sblocca Italia e rappresentano un notevole passo in avanti. Finalmente c’è una classe dirigente che crede nel sistema ferroviario siciliano e prende in considerazione le istanze dei cittadini”.
Il raddoppio in variante della tratta Giampilieri – Fiumefreddo è di circa 42 chilometri e si sviluppa, a monte della linea storica, per l’84% in galleria (le più lunghe la Sciglio 9 km 242 metri e la Taormina 8 km 231 metri), il 10 % in sede e il 6 % in viadotto (il più lungo l’Alcantara, di 938 metri, con una campata centrale di 120 metri a scavalcare il fiume). Le velocità di tracciato saranno variabili dai 125 ai 160 km/h, con punte di 200 km/h, pendenze massime del 12,5 ‰ e l’aumento della capacità potenziale della linea, da 80 a 200 treni al giorno. Il progetto prevede anche la realizzazione di 2 nuove stazioni: Fiumefreddo e Sant’Alessio-Santa Teresa e di 4 nuove fermate (Alcantara, Taormina, Nizza-Alì e Itala-Scaletta).
Il progetto è pensato per essere realizzato in due fasi: la prima, il raddoppio della Fiumefreddo – Taormina (con riconnessione temporanea alla linea storica nella stazione di Letojanni), ha un costo di 846 milioni (praticamente la somma attualmente disponibile) e i lavori dovrebbero concludersi nel 2026; la seconda, il raddoppio della Taormina – Giampilieri ha un costo di 1 miliardo 454 milioni e i lavori dovrebbero concludersi nel 2028.
L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di percorrenza dei 95 chilometri tra le stazioni centrali di Messina e Catania di circa 25 minuti. Al momento si impiegano 1 ora e 14 minuti (il treno più veloce, con fermate ad Alì Terme, Santa Teresa, Taormina, Giarre e Acireale), nel 2028 potrebbero essere 50 minuti.
(Marco Ipsale)