La sconfitta del Messina ci può stare, l'atteggiamento avuto no

La sconfitta del Messina ci può stare, l’atteggiamento avuto no

Simone Milioti

La sconfitta del Messina ci può stare, l’atteggiamento avuto no

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lunedì 28 Ottobre 2024 - 12:25

Messina senza leader in campo e in alcune zone del campo si continua a perseverare con gli errori

MESSINA – La prima partita “sbagliata” del Messina, così l’ha definita mister Giacomo Modica, si è trasformata in un disastro sportivo. Tre reti subite per tempo, nessun gol segnato e nessuna vera occasione da rete creata. Iannarilli, estremo difensore degli irpini, è stato chiamato in causa solo su conclusioni pretenziose da fuori area. Quello che però lascia più delusi è stato l’atteggiamento della squadra. Quando già il Messina era sotto nel punteggio, se avessero potuto, dalle parti della panchina siciliana avrebbero sventolato bandiera bianca e sarebbero usciti anzitempo dal campo. Come i calciatori hanno fatto mentalmente, non potendo fisicamente.

L’Avellino ha giocato la sua partita fino in fondo e, andando in rete nel recupero finale, ha di fatto umiliato un Messina che specialmente a livello caratteriale si è dimostrato carente. In un’azione del secondo tempo, quando l’Avellino era già in vantaggio di tre reti e continuava ad attaccare furiosamente, la linea difensiva del Messina restava alta e neanche inseguiva. Una delle scene più brutte è stata questa, con tre o quattro calciatori in maglia verde ben oltre la linea di difesa biancoscudata. Difesa che non aveva più voglia di correre all’indietro, ma evidentemente ne aveva ancora di subire altre reti.

Alcuni primi piani di quando i peloritani si ritrovavano a battere e ribattere il calcio d’inizio nel cerchio di centrocampo sono eloquenti. Sguardi persi nel vuoto, testa bassa, atteggiamento di chi aspetta solo la fine e nessuna voglia di parlarsi tra compagni e nessuno che provi a scuotere il gruppo. Al Messina, e lo sapevamo dal ritiro, manca il leader. Una squadra poi che ha un solo spartito, così quando va bene possono arrivare i punti. Ma l’inesperienza costa errori difensivi che più volte hanno fatto svanire tutto il ben fatto. Quando però le cose non girano bene sin dall’inizio, come successo ieri, non c’è soluzione in campo o dalla panchina che possa invertire la tendenza.

I demeriti di Modica?

L’allenatore si è assunto la piena responsabilità della sconfitta ed è andato anche lui sotto lo spicchio occupato dai tifosi ospiti dopo la goleada subita al “Partenio-Lombardi” per scusarsi con gli eroi che hanno affrontato a trasferta. Ha parlato di demeriti, “tanti e suoi”, è anche giusto che lui ci metta la faccia e difenda i suoi calciatori. Non sappiamo a cosa si riferisse in particolare, non avendoglielo potuto domandare, ma su un punto in particolare è ora che mister Modica se ne faccia una ragione: l’Ortisi di questo inizio di stagione non può essere il titolare a sinistra di una difesa a quattro.

Lino Ortisi è un calciatore dalle qualità indiscusse: tanta corsa, capacità di giocare il pallone e calciarlo sia con il piede destro che con il sinistro, ma ormai le squadre sanno che dalla sua parte possono sfondare. Ieri già al primo minuto l’Avellino ha attaccato, passando subito e crossando svariate volte, da quella parte. I primi tre gol arrivano praticamente da situazioni in cui Ortisi, o perché si è fatto saltare o perché è fuori posizione, su quella fascia non c’è.

Gli avversari lo sanno e probabilmente quando leggono la formazione ufficiale e lo vedono in campo festeggiano. A questo punto dovrebbe averlo capito anche l’allenatore che in queste condizioni e con questa (non) voglia di spendersi sulla fascia Ortisi, che non è certo l’unico simbolo della sconfitta, non è più una scelta praticabile tra i titolari, come non lo è stato più Curtosi dopo Latina e Picerno. Non si discutono le qualità dei calciatori in valori assoluti ma si analizzano i momenti particolari che stanno vivendo. Tornando alle scelte tecniche, legittime, non si può neanche nascondersi dietro il fatto, come lo scorso anno con Zona, che non ci sia il sostituto perché Morleo ha dimostrato di essere valido nei pochi minuti avuti a disposizione fin qui. Ma se proprio ci si vuole intestardire con Ortisi, va ricordata la partita di Latina dove cambiando modulo, dal 4-3-3 al 3-5-2, e sollevando un po’ Ortisi dai compiti difensivi, lui stesso ha giocato meglio e tutta la squadra ne ha beneficiato.

L’analisi dei gol subiti

L’Avellino dell’ex Biancolino chiaramente non era il Latina. I biancoverdi sono una vera e propria macchina schiacciasassi che ora sta correndo al doppio della velocità, dopo non aver brillato con Pazienza in panchina. Biancoverdi mai sconfitti dalla sesta giornata in poi, un pareggio e poi cinque vittorie consecutive. Le ultime quattro, compresa quella ai danni del Messina, segnando quattro o più gol senza subirne. Il Messina, che sembrava aver sistemato la difesa nelle ultime giornate, è tornato ad essere uno scolapasta là dietro: calciatori che possono giocare la palla indisturbati dentro l’area, attaccanti che possono colpire e staccare di testa senza marcatura anche in area piccola.

Da inizio anno Giacomo Modica, compresa la sfida di Coppa, non ha ancora schierato un undici titolare uguale ad un altro. Questo sicuramente non aiuta, anche in difesa ieri era l’ottava volta con interpreti diversi. La differenza reti dice -9: reti segnate 10 e subite 19.

Certo, pesa il 6-0 subito ieri ma, allo stesso modo, si potrebbe dire che pesa in positivo il 4-1 rifilato al Taranto. In trasferta il Messina incassa 5 reti, mentre in trasferta 14. Dopo ieri sono saliti a otto i gol subiti nei primi tempi e 11 quelli subiti nelle riprese. Queste ultime sono arrivate sempre nell’ultima mezz’ora e otto in particolare nell’ultimo quarto d’ora o recupero finale.

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2 commenti

  1. Per la prima volta ho visto solo il primo tempo della partita. Non buttiamo la colpa a Ortisi ma a tutta la squadra, allenatore e riserve. E’ anche vero che non abbiamo un bomber vero

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  2. Si comincia a vedere quale squadra ha costruito il presidente Sciotto,aspettiamo ancora la conclusione della cessione della società del preliminare di Giugno,ha ragione chi ha detto che non c’è stata alcuna trattativa ed il Sig. Sciotto non ha nessuna intenzione di vendere non si sa perchè,oppure per vendere pretende la luna,quindi tutti scappano via alle sue richieste,e quest’anno ci ritroveremo in serie D,

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