Tempostretto incontra i ragazzi delle seconde medie insieme agli operatori del sociale grazie al progetto Tra Scilla e Cariddi
E’ stata una giornata ricca di spunti di riflessione per gli alunni delle seconde medie della scuola Albino Luciani di Fondo Fucile quella dedicata all’incontro con quattro “testimoni di giustizia”, quattro professionisti che operano, ognuno col loro profilo, nel campo della legalità. L’incontro ha coinvolto anche il nostro giornale, impegnato non soltanto nel racconto della cronaca ma anche a raccogliere e offrire momenti di approfondimento e riflessione su argomenti sociali importanti.
Come quello della legalità e del disagio giovanile, che sono appunto i temi centrali del progetto “Tra Scilla e Cariddi: traghettare il fresco profumo della libertà”. Le attività hanno coinvolto circa 70 alunni delle seconde medie della Albino Luciani. All’interno del percorso, i ragazzi hanno dialogato con due assistenti sociali, una giornalista e un’avvocata.
Dalla cronaca alla riflessione
La giornalista Alessandra Serio, l’avvocata Marcella De Luca, le assistenti sociali Maria Baronello e Grazia Giannetto (foto a lato) hanno dialogato a cuore aperto con i ragazzini, senza edulcorare alcun aspetto delle loro spesso difficili attività a contatto con storie di vita difficili, raccontando cosa le ha spinte a intraprendere le loro rispettive professioni e come operano quotidianamente. Alessandra Serio e Marcella De Luca, curatrice speciale di minori, hanno raccontato loro alcuni casi di cronaca, molti dei quali riguardano realtà molto vicine a quelle dei ragazzi, per spiegare loro concretamente quali sono i rischi di scelte sbagliate, percorsi di vita borderline, partendo dal loro vissuto per coinvolgerli e spingere i giovani a riflettere sulla loro dimensione.
L’importanza delle scelte personali
Maria Baronello e Grazia Giannetto, dell’Ordine regionale degli assistenti sociali, hanno coinvolto gli alunni attraverso un vero e proprio laboratorio di elaborazione delle loro emozioni, legate alla complessa fase dell’adolescenza, ribadendo quali sono i rischi legati al loro territorio e invitandoli a rivolgersi a figure di riferimento sicure, in caso di difficoltà, come appunto gli assistenti sociali o le istituzioni scolastiche.
La legalità
E’ stata quindi una mattinata dedicata alla legalità intesa in senso ampio, che ha visto gli alunni delle tre classi davvero partecipi, tanto che proprio da loro, malgrado la giovanissima età, sono arrivate moltissime domande, curiosità, hanno dimostrato grande interesse nel dialogo con le quattro professioniste.
Coinvolte nel laboratorio dalle istituzioni scolastiche e dagli operatori del progetto sulla legalità, le quattro “relatrici” hanno scelto una forma di dialogo coinvolgente, non seminari o flash mob ma la rappresentazione di una dimensione reale, con i rischi che comporta ma anche con la speranza. Speranza di potersi rivolgere ad adulti competenti. Speranza nei servizi. Speranza che facendo le scelte giuste la vita può andare diversamente, può andare meglio.
Tra Scilla e Cariddi, il fresco profumo della libertà
La giornata era inserito nel progetto “Tra Scilla e Cariddi, il fresco profumo della Libertà” attuato dalla cooperativa Azione Sociale e Centro Comunitario Agape, che va avanti nella scuola di Villaggio Aldisio. Il progetto prevede l’attivazione di laboratori di legalità in decine di scuole tra Messina e provincia e la Calabria, e rappresenta un percorso “concreto” per i ragazzi, partendo dalla consapevolezza che vi è un alto rischio per gli studenti di essere avvicinati da soggetti senza scrupoli e invitati a divenire manovalanza a basso costo per la criminalità organizzata. In tale contesto, l’istituzione scolastica non può non farsi carico di mostrare la vera storia di chi sceglie la strada del crimine: contrariamente al falso mito dei soldi facili, dell’onore, del rispetto e della bella vita, spesso la storia a lieto fine non esiste. Piuttosto, esiste il carcere. Il confronto con questa realtà, con testimonianze di famiglie vittime della criminalità, con magistrati, con ex detenuti e con i detenuti in carcere, mira a fornire agli studenti una consapevolezza nella scelta di vita e di chi vuole combattere e amare la propria terra. Referente del progetto è Debora Colicchia di Azione Sociale mentre a curare le attività sono stati Giuseppe Macaione, esperto in programmi di giustizia riparativa e Arturo Russo, esperto laboratorio fotografico.
Albino Luciani, una scuola di frontiera che propone attività innnovative
Un progetto fortemente voluto dall’istituto comprensivo Albino Luciani e dalla sua dirigente Grazia Patanè, coadiuvata in questi e in tanti altri progetti annualmente proposti ai ragazzi dalle vice presidi Donatella Di Pietro e Mariella Gitto, insieme alle docenti Roberta Busacca, Rosanna Pandolfino e Rosaria Tedesco, referenti progettuali.