L'appuntamento domenica 17 novembre al padiglione NI dalle 9.30 in poi
MESSINA – L’Aou G. Martino di Messina, attraverso il reparto di Patologia e Tin diretto dalla professoressa Eloisa Gitto, aderirà anche quest’anno alla giornata mondiale della prematurità, che si celebra il 17 novembre. Sabato 16 e domenica 17 il padiglione NI, che ospita i reparti pediatrici, e la facciata dell’Università di Messina saranno illuminati di viola. Domenica, inoltre, si terrà una giornata di sensibilizzazione e informazioni per le famiglie e la cittadinanza.
Dalle 9.30 al padiglione NI sarà celebrata una messa, poi a seguire dalle 10.30 sono stati organizzati gli incontri formativi per le famiglie dei bimbi prematuri. Un’occasione di conoscenza e informazione, ma anche di condivisione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prematurità che nel nostro paese coinvolge un elevato numero di bambini; evento che impatto sulla vita di numerose famiglie.
Oltre 13 milioni di bambini prematuri ogni anno
“Ogni anno oltre 13 milioni di bambini nascono prematuri. Accesso a cure di qualità ovunque!” È questo il claim ufficiale della campagna 2024 che risuona come un monito affinché siano riconosciuti e tutelati i diritti dei neonati prematuri e delle loro famiglie assicurando cure di qualità e uguali per ogni bambino d’Italia e del mondo. Tutto ciò assume ancora più significato in un contesto storico, quale quello attuale, in cui le guerre, in Ucraina e in Medio Oriente, continuano senza risparmiare ospedali, civili e nemmeno neonati e bambini.
I prematuri sono bambini che nascono prima della 37ª settimana di gestazione e l’immaturità dei vari organi (polmoni, cervello, intestino, cuore) è tanto più grave, quanto più il parto avviene in anticipo. Fragili, ma allo stesso tempo forti e tenaci, non sono ancora pronti ad adattarsi da soli alla vita fuori dal grembo materno. Richiedono assistenza e cure dedicate nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale, con personale medico ed infermieristico altamente specializzato, le più moderne attrezzature e la vicinanza dei loro genitori.