La rettrice entusiasta della presenza di 60 aziende per l'incontro con i laureati. "Il modello è il campus"
di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
MESSINA – In occasione dell’UniMe Recruiting Day, con 60 aziende che incontrano laureati e laureandi, la rettrice Giovanna Spatari sottolinea gli obiettivi futuri. Ed evidenzia: “L’Università può fare da traino a tutto il territorio di Messina. E noi, da anni, abbiamo un’importante apertura al mondo internazionale. I nostri studenti che provengono dall’estero sono una realtà significativa e, nello stesso tempo, non perdiamo l’attenzione al territorio. I nuovi corsi di laurea devono tenere conto di queste esigenze”.
“Il modello è il campus per Messina”
In questo ambito, sottolinea la rettrice, “le 60 aziende qui oggi (è presente pure Tempostretto, n.d.r.) hanno colto questo segnale. 2500 curricula sono stati inviati e 800 i colloqui organizzati. Cosa si deve fare di più in sinergia con il Comune? Chi viene da altri Paesi potrebbe per esempio usufruire di sconti e di servizi mirati”.
Come novità, si attende l’apertura dell’ex Banca d’Italia come polo museale e in primavera la fine dei lavori all’ex hotel Riviera. “In generale, il modello è il campus americano, con l’imminente apertura delle biblioteche universitarie anche di sera grazie al supporto degli studenti in part-time. Al plesso centrale la biblioteca è già aperta fino a mezzanotte”, aggiunge Spatari.
“UniMe è una comunità coesa”
Preoccupazioni per i tagli degli Ffo (Fondi di finanziamento ordinario)? “Si tratta di un problema nazionale che cercheremo di fronteggiare. A Messina viviamo invece una stagione di grande sinergia con gli studenti, i docenti e il personale tecnico. Non mi sento sola e trovo attorno a me entusiasmo. Sento forte il senso di comunità”.
l’università di messina è la cosa più dannosa che ci possa essere per la città