Muore dopo intervento alla schiena al Papardo, servono approfondimenti

Muore dopo intervento alla schiena al Papardo, servono approfondimenti

Alessandra Serio

Muore dopo intervento alla schiena al Papardo, servono approfondimenti

giovedì 28 Novembre 2024 - 07:00

Palma Benedetto è morta il 19 ottobre all'ospedale di Ganzirri. Uno shock settico la probabile causa del decesso ma saranno effettuati ulteriori accertamenti sul caso

Messina – Ci sono sviluppi nel caso di Palma Benedetto, la 78enne di Calatabiano morta all’ospedale Papardo il 19 ottobre scorso. L’indagine è al momento contro ignoti, ma gli accertamenti disposti dalla sostituta Roberta La Speme sono già entrati nel vivo con l’autopsia sul corpo della donna. A effettuarla sono stati la dottoressa Daniela Sapienza (medico legale), il dottor Fabio Cacciola (specialista in neurochirurgia) e l’infettivologo Placido Mondello.

Il 19 ottobre la morte di Palma Benedetto, di Calatabiano

I risultati completi dell’esame saranno sul tavolo della magistrata tra un paio di mesi ma una prima indicazione c’è e sembra indicare uno shock settico come causa della morte della donna. Stabilire l’origine virale delle complicanze al polmone accusate dalla donna negli ultimi giorni di ricovero, però, potrebbe non essere decisivo per comprendere cosa le è accaduto. Ecco perché i consulenti della Procura hanno effettuato un prelievo istologico ed effettueranno anche questo genere di approfondimento. Ed è probabile che la scoperta si estenda a ulteriore documentazione medica relativa alla donna, oltre alla cartella clinica del Papardo, per chiarire di quali altri patologie soffrisse e in che stato erano le comorbilità (coincidenza di disturbi).

Servono ulteriori accertamenti

È stata la famiglia a chiedere alla Procura di Messina di fare chiarezza sulla morte della donna, affidandosi all’avvocato Gianluca Gullotta. I figli hanno raccontato della denuncia che la madre era stata operata in intramoenia l’1 ottobre scorso per uno schiacciamento di vertebre. Dopo l’intervento ha subito però tutta una serie di complicanze e, tra ritorni in ospedale e un successivo ricovero, è andata sempre peggiorando, sino a quando non è stato necessario trasferirla in terapia intensiva.

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