Il regista messinese racconta: "Da piccolo recitavo per gioco con i miei amici"
MESSINA – “Il teatro è una vocazione alla fame”: così lo definisce Sasà Neri. Un artista messinese che, del palcoscenico, ha fatto la propria vita superando incertezze e difficoltà grazie a un amore per il palcoscenico che “genera bellezza e vita”. Regista, attore e formatore, specializzato nel cosiddetto teatro performativo, Sasà Neri ha saputo trasmettere questa passione a generazioni di bambini, ragazzi e adulti molti dei quali, oggi, sono diventati professionisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
“Da piccolo giocavo a fare teatro con i miei amici, anche se non andavamo mai in scena davanti a un pubblico. Poi qualcuno mi disse: provaci. Così da giovane attore, sotto la guida di grandi maestri, debuttando con Vincenzo Tripodo, si è aperto un percorso che oggi è una realtà consolidata fatta di formazione, sperimentazione e innovazione”, racconta.
La Compagnia dei Balocchi
L’intuizione che ha segnato il primo punto di svolta fu creare un laboratorio teatrale per bambini. Spiega il regista: “Diventando padre, dovendo portare con me i miei figli piccoli, ho pensato a un laboratorio. Così, i bambini avrebbero potuto partecipare e io stare vicino a loro”.
È in questo contesto che nasce la Compagnia dei Balocchi, il cui nome è stato proprio scelto dai piccoli dai 4 ai 9 anni e che oggi può vantare ex allievi divenuti professionisti affermati. Un esempio è Giulio Decembrini: “Oggi è diventato un grande professionista. Ha cominciato con noi quando aveva 6 anni, adesso all’età di 26 anni, quindi vent’anni dopo, è il direttore musicale della nostra compagnia e non solo, anche di altre compagnie molto importanti. Attualmente è anche pianista e tastierista ufficiale di Fame – Saranno Famosi, che sta girando l’Italia”.
Aggiunge il regista. “Ricevere messaggi da ex allievi che mi ringraziano per aver trasmesso loro questa passione è una medaglia che mi porto nel cuore. È uno dei doni più belli che il teatro possa fare”.
Il Teatro degli Esoscheletri
Da attore a regista il passo fu naturale, quasi inevitabile: “Da attore osservavo troppo. Vedevo cosa succedeva e cosa sarebbe dovuto succedere. Quando ho provato a fare entrambe le cose, non riuscivo a dare il 100% né come attore, né come regista. Così ho scelto”. E in questa scelta è emersa la figura di un regista che considera gli attori come “il prolungamento delle mie idee” ma, al tempo stesso, lascia loro la libertà di sperimentare, di cercare, di sbagliare.
La regia, però, è anche un atto di responsabilità. Spiega Sasà Neri: “Il regista è come uno chef. Gli ingredienti esistono già, ma sta a lui metterli insieme e dare forma al piatto perfetto. E se qualcosa non funziona soffro. Recito mentalmente ogni battuta insieme agli attori e mi emoziono, perché il teatro è comunicazione”.
Il lavoro con le nuove generazioni ha portato alla nascita di progetti innovativi. È il caso del Teatro degli Esoscheletri, una ricerca artistica che ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi, finendo persino sulla Treccani nel 2017 con Mothers Colors ed essendo stato oggetto di diverse tesi di laurea della nostra Università. “Ho mandato in scena gli attori con trucco e abito che utilizzassero solo i colori del bianco e del nero. Ma make up e costumi sono sempre frutto di uno studio, condotto dagli stessi performer. La scelta del bianco e nero nasce dalla volontà di nascondere ogni colore che potesse essere immediatamente riconducibile ad un’emozione, un sentimento, uno stato d’animo. Spogliandosi del colore i performer trovano vie straordinariamente vivide per esprimere sé stessi e le proprie emozioni. È un bianco e nero che protegge ma, allo stesso tempo, esalta la verità del teatro”, racconta.
Un musical tutto messinese
Tra i tanti progetti portati avanti uno dei più significativi è senza dubbio Cuore di Ghiaccio il musical tratto da Frozen, rielaborato con musiche originali di Broadway e che, da quest’anno, debutterà al Palacultura il 31 gennaio e successivamente in tournée nazionale. “È la prima compagnia di musical interamente messinese: attori, tecnici, produttori e distributori sono tutti del nostro territorio. E questa è la mia più grande soddisfazione”.
Una soddisfazione raggiunta con attenzione, cura e impegno. “Sul palco ho sempre portato talenti messinesi. E il bello è che spesso ci hanno scambiato per stranieri. E quando mi chiedono – e me lo chiedono continuamente – dove io abbia scovato artisti così talentuosi, io quasi mi arrabbio. Stanno davanti ai vostri occhi, rispondo. Così, negli anni, il mio obiettivo si è definito e chiarito: voglio dare il mio contributo significativo affinché i nostri talenti non debbano andare altrove per poter vivere della professione artistica, il teatro. Far sì che si possa fare a Messina teatro ‘da esportare’, realizzare qui le produzioni e proporle poi al resto del Paese. Qui c’è tutta l’arte che serve, e non parlo solo di me e dei miei ensemble, ovviamente. Manca – se dobbiamo dirla tutta – solo l’attenzione delle istituzioni, un’attenzione che a mio parere sarebbe dovuta”.
“Rallentate e ascoltate”
A chi sogna di entrare nel mondo del teatro il messaggio di Sasà Neri è chiaro: “Imparate ad ascoltare e a rallentare. Siamo abituati a vivere di corsa, a pensare di avere tutto a portata di mano. Ma per capire davvero ciò che vogliamo comunicare bisogna fermarsi, osservare e scolpire ogni idea nella memoria. E soprattutto, bisogna studiare, sempre. Il teatro è un gioco serio: richiede passione, dedizione e coraggio”. Un gioco che però, come dimostra questa storia, è capace di regalare emozioni senza tempo e di generare bellezza che, come dice l’artista, “è vita”.