L'associazione, dopo un incontro tra le sue tre sezioni, nord, centro e sud, vorrebbe incontrare Ordini professionali, Genio Civile e Amministrazione comunale al fine di pianificare insieme degli interventi per dare nuova linfa all'edilizia cittadina
L'edilizia cittadina ultimamente sembra procedere a rilento in un territorio come quello del messinese che, a causa della presenza di Zone a Protezione Speciale (ZPS) e di Siti di Interesse Comunitario (SIC), vede notevolmente ridotto lo spazio in cui è possibile ricevere tutte autorizzazioni per l'edificazione. Per questo motivo, CittadinanzAttiva, dopo aver riflettuto in merito ad eventuali interventi da portare avanti al fine di rivitalizzare l'edilizia, vorrebbe incontrare le autorità competenti (Amministrazione e Genio civile in primis) per discutere di questioni inerenti un aumento delle possibilità di edificare nel territorio della città e per proporre soluzioni al quasi totale immobilismo odierno del settore delle costruzioni.
Le ZPS che interessano la città di Messina sono prevalentemente due: quella dei Monti Peloritani – dorsale Curcuraci – Antennamare e quella dell'Area Marina dello Stretto. Inoltre La zona di Capo Peloro è stata dichiarata SIC per via del grande flusso di uccelli migratori che sorvolano l'area. In particolare la prima ZPS ricopre circa il 75% del territorio comunale, ricadendo non solo in zone naturali e seminaturali, ma anche in zone urbane come l'Annunziata, Giostra, i villaggi collinari e quello della riviera nord. Questo ha inciso notevolmente su tutte le pratiche di edilizia privata ricadenti all’interno della ZPS. Per questo uno dei primi punti che la Onlus CittadinanzAttiva vorrebbe discutere con le autorità competenti riguarda un'ipotetica riperimetrazione della ZPS finalizzata all'esclusione di almeno una parte delle zone urbane oggi incluse.
Un'altra questione riguarda invece il Piano Regolatore Generale (PRG) della città, il quale, nato prima delle ZPS, non è stato sottoposto alla Valutazione di Incidenza Ambientale. Ma dopo che l'Amministrazione ha provveduto ai dovuti controlli del PRG, ha individuato nella zona nord della città un superamento dei limiti dell'incidenza ambientale, sostenendo che nell’area non si possono più rilasciare provvedimenti favorevoli, col risultati di paralizzare l’attività edilizia e penalizzare una grossa fetta di popolazione.
Infine un ultimo argomento riguarda la "Variante di Tutela Ambientale”, che l’Amministrazione ha recentemente inviato al Consiglio Comunale, che ha come presupposto la cosiddetta “Delibera Salvacolline”. L’attuale Amministrazione ha tirato fuori un piano la cui finalità dovrebbe essere quella di abolire cubature che il vigente PRG consentirebbe tuttora sulle pendici delle colline. In tal modo il Comune ha portato a circa 1.800.000 mc la cubatura da cancellare in zona collinare. Per evitare contenziosi con i proprietari penalizzati, sarebbe consentito l’accesso a una sorta di banca dei volumi, in modo da poter rendere disponibile (in vendita) il 50 % della cubatura cassata, che si dovrebbe concentrare nelle cosiddette zone ZIR e ZIS (Zone Industriali Regionale e Statale), dove però i proprietari fondiari sono una ristretta cerchia.
"La possibilità di recuperare cubatura dai territori a rischio -concludono i portavoce di CittadinanzAttiva – o meglio dalla rinuncia alla ulteriore espansione urbana in modo da aderire al principio del “Consumo di nuovo suolo zero”, andrebbe meglio legata a una politica di rilancio dell’edilizia nell’ambito della Rigenerazione Urbana Sostenibile. In sostanza l’intervento edilizio dovrebbe essere indirizzato alla riqualificazione del tessuto urbano esistente, mediante restauro, recupero edilizio, risanamento, sostituzione, nuovo assetto urbanistico, efficientazione energetica e sismica, aumento e miglioramento dei servizi, scelte di viabilità e impiantistica smart".