Duro attacco della Fp Cgil e ancor più duro da parte di Uil Fpl e Anaao Assomed: “Nel silenzio assordante della politica e tra l’indifferenza di cittadini ed Istituzioni, si consuma l’inizio della fine dell’Ospedale Papardo di Messina"
Negli ospedali siciliani sono stati ridotti i posti letto dell'8 %, al Papardo del 20 %, da 410 a 339. Se si considerano i 15 posti letto di Psichiatria dell'Asp, si perdono 86 posti letto. Lo scrivono Fp Cgil Sanità e Medici, secondo i quali "l'inspiegabile aumento dei posti letto dell'ospedalità privata messinese contrasta fortemente con il taglio previsto dalla Legge che, invece, ne prevedeva una riduzione in entrambi i settori (pubblico e privato), anche se diversamente ripartita. Fra l’altro sia il pubblico che il privato vengono finanziati con soldi pubblici per cui ci si chiede dove sta il risparmio e quali siano gli interessi che abbiano permesso questa trasmigrazione di risorse dal primo verso il secondo".
Per quanto riguarda la dotazione organica, secondo il sindacato i parametri sono inappropriati perché non consentono di garantire i livelli essenziali di assistenza né il rispetto della legge 161/2014 (regole per turni e riposi nella sanità pubblica). "Al Papardo ci saranno inevitabili esuberi. La mancata individuazione del personale operante nella centrale operativa 118 e nell'eliambulanza emerge immediatamente. Inoltre, non vengono specificate nella bozza di dotazione organica la valenza di alcune Unità operative (complesse, semplici dipartimentali o semplici) come la Direzione Medica Sanitaria, il Sistema Informativo e Statistico, la Terapia intensiva post operatoria, la Centrale 118. Appare di difficile comprensione la creazione, nel Dipartimento delle Emergenze, di una Struttura Semplice Dipartimentale di Anestesiologia".
Il numero di medici sarebbe insufficiente nelle Unità di Malattie dell'apparato respiratorio, Chirurgia generale, Reumatologia, Ematologia e terapia intensiva cardiologica, con l'aggravante, in quest'ultimo caso, che il Papardo risulta "centro di riferimento per la rete Ima (infarto miocardico acuto), possiede l'elipista ed ospita l'unica Cardiochirurgia dell'intero hinterland provinciale.
I posti persi, nel conteggio di Pippo Calapai e Mario Macrì, rispettivamente segretario generale e responsabile Area medica della Uil-Fpl e Pietro Pata, segretario regionale di Anaao Assomed, sarebbero addirittura 107. “La perdita di posti letto comporterà la drastica riduzione dei posti di lavoro attuali compromettendo il futuro di elevate professionalità che, nel corso degli ultimi anni, erano diventate punti di riferimento nel quadro della sanità regionale. Infatti, proprio in questi giorni, Michele Vullo, il manager tanto chiacchierato del Papardo, ha presentato la nuova bozza di pianta organica, frutto esclusivo di meri calcoli matematici. Le ventilate fantasiose ipotesi di concorsi per tanti nuovi posti di lavoro, sbandierate ai quattro venti dalla politica con la “p” minuscola, per ottenere credito elettorale in vista delle imminenti elezioni regionali, sono solo illusioni. Tutto il personale dichiarato in esubero (e si tratta di decine di operatori di diverse funzioni e ruolo) dovrà essere messo in mobilità in ambito regionale, poi dovranno essere attivate le procedure per i trasferimenti e, a questo punto, non ci sarà più alcuno spazio per nuovo personale. E per fortuna oltre 200 unità, tra dirigenti e personale sanitario, si sono trasferiti all'Irccs Piemonte, ove contribuiranno alla rinascita del glorioso ospedale. Balzano agli occhi le gravi anomalie presenti sia nel nuovo atto aziendale (Delibera n. 331/2017) con la descrizione di reparti “inesistenti” nel nuovo piano della rete ospedaliera (Unità Operative Complesse di Gestione Rischio Clinico, Professioni Sanitarie, Ricerca ed Innovazione, Farmacologia Clinica). Endocrinologia scomparsa, Nefrologia senza più posti letto, Malattie Infettive, Neurochirurgia, Dermatologia degradate a strutture semplici e con riduzione dei posti letto, come la Terapia intensiva coronarica. Microbiologia e Virologia, centro regionale per le infezioni da virus hiv scomparsa".
Calapai, Macrì e Pata pongono alcune questioni. "Vi è decreto regionale istitutivo della Procreazione Assistita? Le consulenze di Genetica medica (non esistente al Papardo) saranno esternalizzate? Questo l’esito di un triennio di “Gestione Vullo”. Nella bozza di pianta organica inviata ai Sindacati, non si fa alcun riferimento agli “Indici di peso” (Complessità dell’Azienda Papardo, Alte tecnologie, Attività ambulatoriale per Esterni, Attività di Emergenza, etc.), elementi questi che potrebbero contribuire ad ottimizzare l’offerta sanitaria piuttosto che a ridurla drasticamente".
I sindacati se la prendono infine con la politica locale: "L’omertoso silenzio (ricordiamo che, addirittura, tra i politici messinesi c’è il vice presidente della Commissione sanità alla Regione Sicilia) insieme al discusso ruolo del manager del Papardo sono l’ennesimo esempio di incapacità a difendere i diritti, prima, dei cittadini e, quindi, degli operatori della sanità. Ma chi ha fatto della sopravvivenza dell’Ospedale Piemonte oggetto di vibrata lotta sindacale non può tacere di fronte a questo ulteriore disastro che piccona la sanità messinese, depredata di risorse economiche, al momento della ripartizione dei Fondi per il personale da parte dell’Assessorato Regionale e del Governo Crocetta. Vergogna per i complici silenzi di chi, al tavolo politico ed anche sindacale, si è girato dall’altra parte. Entro il 31 maggio si deve ridisegnare la mappa dell’offerta sanitaria a Messina e Provincia”.