Anche quest'anno la Tenda della Pace torna ad occupare, dal 19 al 21 maggio, uno spazio a Piazza Duomo, con lo scopo di farsi portavoce di un unico messaggio: la pace. In allegato il programma completo dell'evento.
Comunità, gruppi religiosi, studenti, associazioni, attivisti, tutti insieme per chiedere ancora una sola cosa: la pace. Un moltitudine di rappresentanze che: pregando, informando e discutendo, manifestando, meditando ed infine anche attraverso musica, arte e proiezioni, si alternerà in un staffetta nella Tenda della Pace, durante tre giorni, dal 19 al 21 maggio 2017, ricchi di eventi ed iniziative, a Piazza Duomo ed in diversi altri luoghi della città.
"In tempi in cui la guerra cambia il suo volto ma non la sua atrocità, in cui la violenza continua a calpestare l’amore nei rapporti interpersonali e nelle relazioni tra i popoli della Terra e in cui l’uomo continua a offendere e stuprare la Natura, vogliamo riunirci attorno ad un simbolo che rappresenta il nostro bisogno di pace, grido di denuncia e desiderio profondo". Scrivono così i rappresentanti delle circa 35 associazioni che hanno organizzato l'evento . "Chi si riunisce in questo luogo simbolico, una Tenda, che ha sapore di precarietà, crede che un mondo diverso sia ancora possibile, ed esso passa attraverso il disarmo delle relazioni con noi stessi, con gli altri, tra i popoli. Sappiamo che la pace ci riguarda nella nostra dimensione più intima, interiore e spirituale, così come in quella relazionale, sociale, politica: la Tenda vuole essere un luogo dove la dimensione del cuore e quella del nostro “essere – nel- mondo” si incontrano e dialogano, traendo nutrimento l’una dall’altra".
I gruppi partecipanti, proprio perché provenienti da mondi e cammini diversi, sono consci delle differenze tra loro, e proprio per questo non le vogliono annullare, ma considerarle anzi ricchezza, per dimostrare come, pur con identità diverse si può convivere insieme ed unirsi per un unico obiettivo.
"Ognuno di noi, col proprio stile – continuano gli organizzatori – può declinare ed esprimere in modo diverso il proprio bisogno di pace e di giustizia, di nonviolenza, di convivialità delle differenze: col silenzio, con la meditazione, con la preghiera, col dialogo, con la lotta, con la protesta, con l’azione per il disarmo, con la sensibilizzazione delle coscienze; dalla meditazione ad occhi chiusi all’urlo di denuncia, tutto crediamo abbia diritto di esistere in questo nostro tentativo di mettere insieme i nostri aneliti e provare a cambiare un pezzettino di mondo, o almeno gettare un seme".
In particolare, l'evento prevede la sera del sabato dedicata ai migranti, e, in collaborazione con la Rete Milano senza frontiere, in piazza, una “marcia per i nuovi desaparecidos”; la domenica, invece, si vivrà insieme un momento di confronto collettivo, un’Ora di silenzio per la Pace e uno spazio di convivialità. Per guardare l'intero programma consultare la locandina in allegato.
Gli organizzatori hanno anche chiesto al Sindaco, per i giorni della Tenda, di esporre la bandiera della pace fuori dalla finestra del Municipio. Inoltre hanno stilato una lettera, scritta in varie lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, giapponese e arabo), indirizzata ai leader che a fine mese si incontreranno a Taormina per il G7. Nella lettera, che potrà essere firmata nei giorni della Tenda da tutti i cittadini che vorranno aderire, viene brevemente esposta la situazione mondiale in cui ci troviamo, chiedendo ad i leader di intervenire concretamente per dar voce agli ultimi e agli oppressi, per fermare la corsa agli armamenti, per parificare le differenze tra centro e periferia e concludendo così: " Riflettete, “potenti” della Terra. Lasciatevi mettere in crisi da questa Sicilia, terra di incontro e di tolleranza, di comunione di culture e religioni, di sole e di mare. Ricerchiamo la Pace, quella vera, quella capace di bloccare ogni forma di sopruso e di violenza, quella che cammina di pari passo con la giustizia e con la dignità. Proviamo a realizzare una democrazia che punti a globalizzare la solidarietà, la giustizia, la sostenibilità dell’ambiente. Ogni luogo reca in sé i segni di ciò che potenzialmente può essere. Facciamo di ciò un orizzonte comune, un obiettivo obbligato e indifferibile. E’ necessario “restare umani”. Anzi, tornare umani".