Confedilizia Messina. Case, immobili e condominio in pillole

Confedilizia Messina. Case, immobili e condominio in pillole

Redazione

Confedilizia Messina. Case, immobili e condominio in pillole

lunedì 06 Gennaio 2025 - 19:20

La rubrica a cura di Confedilizia Messina

La rubrica a cura di Confedilizia Messina

Giubileo e blocco sfratti, Confedilizia contesta le proposte politiche

Parliamo del più classico degli esempi di politica demagogica e illiberale, quello consistente nella generosità con i soldi altrui.

Partiamo dai fatti, riportando una notizia del 22 novembre scorso che campeggia con evidenza sul sito Internet del Comune di Roma:

Sospendere nell’anno del Giubileo gli sfratti, partendo da quelli per morosità incolpevole che sono l’85% del totale. A proporlo il direttore della Caritas di Roma Giustino Trincia nel corso della presentazione del Rapporto “Tra indifferenze e speranze, la povertà a Roma – un punto di vista”, presentato oggi nella Sala Poletti di Palazzo Lateranense. Indicazione condivisa anche da Baldassare Reina, vicario del Papa per la diocesi di Roma.

“Accolgo l’appello della Caritas e lo faccio mio. Mi farò portavoce, insieme al prefetto, nei confronti del governo perché penso sia giusto che nel Giubileo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti”. Così il sindaco Roberto Gualtieri, durante il suo intervento. Il primo cittadino ha ricordato come la misura sia stata adottata durante il Covid auspicando, in tal senso, un atto normativo. Parole condivise anche dal Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca che ha parlato anche di un contributo regionale per l’affitto.

In primo piano dunque la necessità di trovare soluzioni tecniche alla povertà abitativa, con una comunione di intenti tra lo Stato e gli enti locali perché la priorità e la massima urgenza restano quelle di tirare fuori dalla strada i troppi che vi vivono.

È sconcertante che il sindaco di Roma (Centrosinistra) e il presidente della Regione Lazio (centrodestra) chiedano al governo di impedire l’esecuzione degli sfratti per un anno intero, con la scusa di una festa della Chiesa cattolica e su istanza di quest’ultima.

Si tratta di dichiarazioni demagogiche e irresponsabili.

Per Gualtieri e Rocca, evidentemente, le sentenze dei giudici non hanno valore e i diritti dei proprietari possono essere bellamente calpestati. Crediamo che il sindaco e il presidente, anziché invocare provvedimenti liberticidi, farebbero meglio ad attivarsi per mettere a disposizione di chi ne ha bisogno le migliaia di abitazioni del Comune e della Regione vuote e abbandonate o lasciate in mano ad occupanti senza titolo (e lo stesso potrebbe fare il Vicariato).

Scrive – fra l’altro – Carlo Lottieri in “Controllare gli affitti, distruggere l’economia”, libro promosso dalla Confedilizia e curato da Sandro Scoppa: “Nel momento in cui si decide un blocco degli sfratti, la dissoluzione della proprietà coincide con il dissolversi dell’altro pilastro fondamentale della società liberale: il contratto. Se abbiamo decisioni dell’autorità governativa che permettono il mancato rispetto degli impegni assunti, è chiaro che l’autonomia negoziale è ormai un ricordo. Uno sfratto può avere luogo a seguito di una situazione di morosità oppure per fine locazione: in un caso è evidente che il conduttore non ha tenuto fede alla parola data e nell’altro caso dovrebbe essere chiaro a tutti che lo scadere dei termini andrebbe rispettato. Nella prima come nella seconda circostanza, se lo sfratto non ha luogo l’arbitrio s’impone sul diritto, dato che l’ordinamento si schiera a favore di quanti dovrebbero lasciare la casa o il negozio in cui si trovano”.

Parole chiare, che dovrebbero guidare chi fa politica. Con la P maiuscola.( di Giorgio Spaziani Testa – Presidente Confedilizia).

Tassazione clausola penale in un contratto di locazione assoggettato a cedolare secca

Alcuni uffici locali dell’Agenzia delle entrate – pur avendo preso atto della recente giurisprudenza della Cassazione che, al riguardo della tassazione della clausola penale contenuta in un contratto di locazione (cfr., da ultimo, Focus Confedilizia n. 36 del 18.10.2024) ha enunciato il principio di diritto secondo il quale, “ai fini di cui all’art. 21 d.P.R. 131/86, la clausola penale (nella specie inserita in un contratto di locazione) non è soggetta a distinta imposta di registro, in quanto sottoposta alla regola dell’imposizione della disposizione più onerosa prevista dal secondo comma della norma citata” – ritengono che, qualora il contratto di locazione sia sottoposto a cedolare secca, essendo nulla l’imposta di registro dovuta, risulti più onerosa e quindi comunque da corrispondersi l’imposta di registro di 200 euro dovuta per la clausola penale.

Tale tesi non appare condivisibile in ragione del fatto che la cedolare è un sistema di tassazione sostitutivo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione (ed anche delle imposte di registro e di bollo sulla risoluzione e sulle proroghe del contratto di locazione).

E così hanno chiarito anche i giudici tributari chiamati a pronunciarsi su un caso specifico.

Infatti, con la sentenza n. 3806 dell’1.10.2024, la Corte di giustizia tributaria di primo grado di Milano ha accolto il ricorso di un contribuente avverso l’avviso di liquidazione con cui la locale Agenzia delle entrate contestava al locatore il mancato pagamento dell’imposta di registro di 200 euro (oltre sanzioni e interessi) dovuta sulla clausola penale (in caso di mancato pagamento del canone) contenuta in un contratto assoggettato a cedolare secca.

I giudici hanno prima ricordato che la clausola penale è accessoria, non ha vita propria, dipendendo dalla disposizione principale, per poi chiarire che “pertanto anche se il contratto di locazione è soggetto a cedolare secca e non ha scontato imposta di registro, la clausola penale non è soggetta a tassazione. Infatti il versamento dell’imposta sostitutiva evita – proprio in ragione della sua natura formalmente e sostanzialmente ‘sostitutiva’ – non solo l’applicazione dell’imposta di registro sul contratto di locazione ma anche sulle clausole penali in esso eventualmente contenute, imposta a sua volta assorbita nella prima in ragione della norma di cui all’art. 21, comma 2, DPR 131/1986”.

Il testo della sentenza e ogni maggiore informazione possono essere richiesti alle Associazioni territoriali della Confedilizia.

Comando a distanza del cancello automatico: chi paga la manutenzione?

Le spese di manutenzione e ripristino del comando a distanza che regola l’apertura del cancello automatico condominiale sono spese che attengono la conservazione di una parte comune del condominio e dunque debbono essere sostenute da tutti i condòmini pro-quota. (da Confedilizia Notizie)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007