In casa Messina non c'è pace. Un weekend di riflessione

In casa Messina non c’è pace. Un weekend di riflessione

Piero Genovese

In casa Messina non c’è pace. Un weekend di riflessione

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venerdì 26 Maggio 2017 - 22:46

Da qui al 26 giugno, termine ultimo per innovare l'iscrizione al campionato, sarà un periodo lungo poiché in ballo vi è il futuro dell'Acr Messina. L'iscrizione al campionato non è così scontata in quanto, pronti via, servirebbero un milione di euro

La dirigenza peloritana ha bisogno del supporto della città e di nuovi sponsor. L'Acr, nata a seguito dell'asta fallimentare del defunto Football Club targato Franza, non ha trovato, fino a questo momento continuità societaria, neppure dopo il ritorno tra i professionisti.

Sulle tasche societarie e del presidente Proto, gravano anche cinque mensilità che entro fine mese dovranno essere versate ai tesserati a cui vanno allegate le documentazioni sulla conribuzione fiscale. Oltre agli assegni da staccare per chiudere la stagione, culminata con la salvezza, si deve aggiungere il bimestre non saldato ad inizio anno dalla vecchia società.

Dopo un duro faccia a faccia con i tifosi, Proto preferisce prendere tempo. Da qui la decisione di non svolgere la conferenza stampa programmata per ieri e che doveva tenersi al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca. Ad inizio della settimana prossima, il club svelerà le sue mosse. Una situazione di stallo, quella venuta a crearsi, che ha portato il tecnico peloritano Cristiano Lucarelli, elogiato dallo stesso Proto per il lavoro svolto, a valutare anche altre realtà calcisiche.

Anche in Lega, in questi giorni si vive un clima non proprio roseo. Tante le novità ma anche un alone di proteste circola nell'area. Il prossimo anno il terzo campionato nazionale tornerà a chiamarsi "serie C" mentre le società di A e B si dicono pronte a protestare a causa dei tagli alle risorse inserite nel nuovo patto di stabilità e, in assenza di emandamenti, che facciano ritornare le cose al prorpio posto, i presidenti si dicono pronti a scioperare, rischiando di far slittare l'inizio dei rispettivi campionati. Si chiede quindi il rispetto della legge Melandri che prevedeva una contribuzione che doveva essere garantita ai club. Con le riforme infatti, si è molto indetro rispetto ad altre realtà che valorizzano gli sport e non solo il calcio. Occorre dunque progettualità, cercando di far nascere nuove programmazioni societarie, ma in una situazione di stallo come questa che si sta vivendo, anche l'Acr è lontana da questi scenari.

4 commenti

  1. Ancora si deve insediare e non ha i soldi per andare avanti? Ma quando ha deciso di rilevare l’ACR come pensava di fare? Qualcuno gli ha promesso qualcosa che non sta mantenendo o si illudeva di trovare sponsor? A queste condizioni, il presidente dell’ACR lo posso fare anche io….

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  2. Ancora si deve insediare e non ha i soldi per andare avanti? Ma quando ha deciso di rilevare l’ACR come pensava di fare? Qualcuno gli ha promesso qualcosa che non sta mantenendo o si illudeva di trovare sponsor? A queste condizioni, il presidente dell’ACR lo posso fare anche io….

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  3. Perchè acquistano la società se non hanno i soldi nemmeno per iscrivere la squadra al campionato ?
    VERGOGNA INFINITA.

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  4. Perchè acquistano la società se non hanno i soldi nemmeno per iscrivere la squadra al campionato ?
    VERGOGNA INFINITA.

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