Atreju ha incontrato il presidente dell'Ersu, i lavori potrebbero iniziare entro fine 2025
MESSINA – Il 15 gennaio 1998, alle ore 21:20, nei pressi dell’incrocio tra il viale Regina Elena e il viale Annunziata, veniva assassinato, in circostanze ancora oggi misteriose, il professore Matteo Bottari, primario di endoscopia e professore associato alla facoltà di Medicina dell’Università di Messina.
A ventisette anni da quella tragica vicenda, che colpì ateneo e città di Messina intera, il delitto non ha né un mandante né un movente.
Ieri, a distanza di oltre un quarto di secolo, una delegazione dell’associazione universitaria “Atreju – La Compagnia degli Studenti”, accompagnata dal senatore accademico Aurelio Bringheli, dal consigliere comunale Dario Carbone e dall’avvocato Armando Falliti, ha incontrato il presidente dell’Ersu, Andrea D’Aliberti, ed i consiglieri del Cda, Alberto Armone e Andrea Sciarrone. Il tutto per chiedere notizie sulla procedura di riqualificazione della Casa dello Studente di via Cesare Battisti intitolata al professore Bottari.
“Abbiamo ritenuto opportuno commemorare il professore Bottari oggi con un incontro istituzionale per confrontarci sullo stato dei lavori e il futuro della Casa dello Studente che porta il suo nome. Non vi sarebbe gesto più significativo per onorare la sua memoria che riportare alla luce la struttura a lui intitolata”, dice il consigliere Dario Carbone.
“Auspichiamo che i lavori di riqualificazione possano iniziare entro la fine del 2025. L’Associazione Atreju, che sono onorato di rappresentare da tanti anni, chiede giustizia per Matteo Bottari e si batte per la restituzione alla collettività di questa struttura”, conclude Aurelio Bringheli.