Piano Gentiloni. Una opportunità per la Sicilia e Messina da sfruttare

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Pi.Ge

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lunedì 29 Maggio 2017 - 22:29

Il G7 di Taormina è giunto al termine ma il ministro Gentiloni sembra non essere andato in vacanza poiché eccolo firmare un piano di interventi pubblici pari a 47 miliardi da spalmare per i prossimi 15 anni.

Una manovra che rientra nel decreto numero 140 della legge di bilancio che, per certi versi, mira alla qualità della vita gettando un occhio di riguardo sulla sicurezza dei cirttadini, tema quest'ultimo discusso anche durante il vertice del G7. Della somma stanziata cioè 47 miliardi, 20 sono quelli destinati a strade e ferrovie. Particolare attenzione è stata riservata ai porti e ai trasferimenti locali.

Questi ultimi, sono anche punti cruciali per la nostra isola, che proprio nei settori elencati registra le maggiori carenze. Non a caso la scelta del ministro Delrio di recarsi a Palermo, dove insieme ai vertici nazionali e regionali di Rfi, discuterà dei punti su cui intervenire.

Nel corso della sua visita al capoluogo siciliano, Delrio visiterà il cantiere del passante ferroviario vicino la stazione Noabartolo. Qui incontrerà stampa e lavoratori per discutere proprio di infrastrutture. Previsto anche un incontro con il sottosegretario Faraone il sindaco della città metropolitana palermitana, Leoluca Orlando, in corsa per le prossime amministrative.

Nel decreto Gentiloni, spazio anche alla messa in sicurezza degli edifici pubblici. Stanziati in questo settore 8 miliardi, somma che servirà anche a garantire servizi sanitari e acqua a tutti coloro che abitano nelle periferie. La somma di 20,4 miliardi invece, servirà per l'ampliamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture ferroviarie, le reti ANAS, il trasporto pubblico e le infrastrutture portuali.

Il blocco di 23 miliardi, previsto sempre all'interno della manovra, serviranno per promuovere la sicurezza nazionale e le altre tecnologie, settori questi ultimi sotto la supervisione del ministero dello Sviluppo e della Difesa.

La politica cittadina locale adesso, dovrebbe quanto mai aprirsi alla politica nazionale. Infrastrutture, continuità territoriale e sviluppo sono temi cari anche alla città metropolitana dello Stretto. Proprio la continuità territoriale è uno nodo ancora da sciogliere poichè, tale tematica, è stata messa in discussione già dal lontano 1994 quando proprio Rfi, i cui vertici discuteranno a Palermo di tale manovra, si è vista portare allo sbando dal governo Prodi.

Senza tanta opposizione da parte della politica locale, fu il governo Berlusconi a portare a termine l'operazione smantellamento del servizio.

Serve ora rilanciarsi, e quale occasione migliore di questa (ci rivolgiamo ad Accorinti), arrivata subito dopo il G7?.

6 commenti

  1. Benedetto XVII 30 Maggio 2017 14:27

    Patetico. Noccioline alle scimmiette dello Zoo. Manca un progetto o, meglio, l’obiettivo è tenere fuori l’estremo Sud dal progetto di sviluppo del Paese che si delinea con la Nuova Via della Seta

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  2. Benedetto XVII 30 Maggio 2017 14:27

    Patetico. Noccioline alle scimmiette dello Zoo. Manca un progetto o, meglio, l’obiettivo è tenere fuori l’estremo Sud dal progetto di sviluppo del Paese che si delinea con la Nuova Via della Seta

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  3. fuozza-messina 30 Maggio 2017 15:31

    comunque quello nella foto è Delrio

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  4. fuozza-messina 30 Maggio 2017 15:31

    comunque quello nella foto è Delrio

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  5. Sorprende e scandalizza che popolo e classe dirigente Messinese subiscano, con silenziosa rassegnazione ogni tipo di vessazione e di presa per i fondelli. “Schiavi felici”?

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  6. Sorprende e scandalizza che popolo e classe dirigente Messinese subiscano, con silenziosa rassegnazione ogni tipo di vessazione e di presa per i fondelli. “Schiavi felici”?

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