Una lettrice racconta il sentimento d'abbandono dopo l'ennesimo danno da maltempo nella località messinese
MESSINA – Maltempo. Ci scrive una nostra lettrice. “Sono Valeria Caravella, una vostra appassionata lettrice. Per la stima che rivolgo presso la vostra redazione, vorrei inviarvi delle fotografie con la visione dei danni che ancora una volta hanno colpito la località di Galati Marina, stavolta però soprattutto nella parte nord (le foto nella gallery sono la seconda e la terza, non la prima).
“Mi permetto di mandarvi anche una mia piccola lettera al mio paese così colpito da questi disastri”.
“Ricordo che quando ero ancora una bambina, per raggiungere il mare dovevo correre, perché le nostre spiagge erano così vaste. Sfoglio le foto e vedo come, ogni anno, tutta quella meraviglia sia andata piano piano ad assottigliarsi, rovinando abitazioni, giardini, garage di un piccolo paesino dove le sue coste erano fra le sue risorse più preziose. Negli anni sono decorsi interventi su interventi palliativi, con l’obiettivo di ridarci cosa ci era stato tolto, ma con scarsi risultati. Operazioni di “protezione” fatti solo per metà paese, considerata più esposta alle calamità marittime”.
“Gli anni passano ma la mia Galati vive sempre lo stesso incubo”
“Non ci vuole chissà quale ragionamento per comprendere come l’erosione avrebbe colpito anche quelle zone considerate al tempo “sicure”, perché il mare, non sceglie mica cosa colpire e cosa no. Il risultato? Un paese devastato, colpito dalle calamità naturali e anche da quelle istituzionali. Oggi osservo le foto scattate dal balcone di casa mia, che consideravo sin dall’infanzia una finestra sul mare. Il 17 gennaio 2025 quella finestra tanto amata è ufficialmente andata perduta, con il mare che oramai è a pochi passi dalla mia abitazione e a quelle limitrofe. Gli anni passano ma alla mia Galati succede sempre lo stesso incubo”.
Continua la cittadina: “Siamo una popolazione a cui sono state fatte tante promesse mai mantenute e che ha il timore a ogni mareggiata su cosa possa accaderci. Chissà se un giorno tutto questo cambierà,
La positività che da sempre mi contraddistingue oggi lascia spazio alla malinconia dei ricordi di un tempo, e all’amarezza di essere stati abbandonati”.