La presidenza diocesana ha convocato per venerdì prossimo l'assemblea elettiva. Lo scorso novembre il direttivo si era dimesso “per la poca chiarezza determinatasi in vista dell’assemblea elettiva” e 54 soci per solidarietà consegnarono la tessera. Da allora nulla è cambiato
FURCI. Elezioni… fuori stagione per l’Azione cattolica di Furci Siculo, dopo i trambusti di fine anno. Saltata lo scorso novembre, in seguito all’intervento della presidenza nazionale, l’assemblea elettiva è stata adesso convocata dalla presidenza diocesana per venerdì 16 giugno alle 18 nei locali della Chiesa S. Maria del Rosario, “come concordato – si legge nel documento – con il parroco, don Massimo Briguglio”. Viene specificato che “potranno prendere parte all’assemblea, con diritto di voto, coloro che risultano regolarmente iscritti all’Azione Cattolica alla data del 15 giugno e che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età. Le eventuali adesioni non ancora pervenute dovranno essere comunicate alla presidenza diocesana corredate del modulo per i nuovi iscritti e con l’attestazione del versamento effettuato”.
Sin qui quanto scrive la presidenza diocesana nell’atto inviato agli aderenti all’associazione territoriale, all’assistente parrocchiale, alla comunità dei fedeli della parrocchia e per conoscenza all’arcivescovo, mons. Giovanni Accolla. Nei giorni scorsi a Messina c’è stato un incontro tra i responsabili diocesani dell’associazione, il parroco di Furci ed alcuni suoi collaboratori. Sin qui la cronaca delle ultime settimane. Per il resto rimangono le fratture e le stesse anomalie già evidenziate dal vecchio direttivo, legittimamente eletto e mai riconosciuto dal nuovo parroco, don Massimo Briguglio e per le quali (anomalie) vennero stoppati il tesseramento dei nuovi soci (in programma l’8 dicembre 2016) e l’assemblea elettiva prevista per fine novembre. Inoltre 54 soci dell’Azione Cattolica di Furci a fine novembre consegnarono le tessere in segno di solidarietà al Consiglio direttivo dimissionario “per la poca chiarezza determinatasi in vista dell’assemblea elettiva”. Quelle tessere sono ancora sul tavolo del presidente nazionale Matteo Truffelli. I dubbi non sono stati mai chiariti. In questo contesto si inserisce la corsa al tesseramento “porta a porta” lanciata dal parroco ed alcune collaboratrici lo scorso autunno, nemmeno si fosse in un partito politico, al fine di non consentire ai membri del precedente direttivo di essere nuovamente eletti. Tutto ciò nonostante gli stessi membri del precedente direttivo avessero ufficialmente detto e messo a verbale nell’unico incontro concesso in chiesa dal parroco (ed al quale lo stesso non ha tuttavia partecipato) che non avrebbero assunto alcuna carica all’interno dell’associazione nel triennio successivo. L’elenco dei nuovi soci non è stato mai reso noto, con trasparenza, in parrocchia ed al direttivo che in quel momento era in carica. Le quote, come dimostra la data del bollettino, vennero versate in fretta e furia in vista dell’assemblea elettiva di novembre (scavalcando il Consiglio direttivo ancora formalmente in carica) che poi non si tenne per le anomalie riscontrate. Nessun incontro per fugare i dubbi è stato da allora organizzato. Nessun dialogo per ricucire uno strappo le cui motivazioni sono ancora ignote. Il sacerdote infatti ha rifiutato tutte le richieste di incontro da un anno e mezzo a questa parte, vale a dire da quando si è insediato, per far luce sui motivi della chiusura.
Da quando è stato stoppato il tesseramento (qualcuno in parrocchia aveva già preparato anche il seggio elettorale) nulla è cambiato. Al di là del fatto che si è insediato il nuovo Arcivescovo, mons. Giovanni Accolla (dopo l’avvicendamento di due amministratori apostolici in seguito alle dimissioni di mons. Calogero La Piana). Venerdì prossimo l’Azione cattolica a Furci avrà un nuovo direttivo. Resteranno, tuttavia, le anomalie. In parrocchia sono in molti a pensare che il tesseramento, permanendo questa situazione e la poca chiarezza sulla “campagna” delle adesioni, andava per quest’anno annullato. Una domanda tra i furcesi sorge spontanea: “Se nulla è cambiato, cosa ha spinto la presidenza diocesana a convocare le nuove elezioni?”.