Il giudizio critico di Cgil Fp, Uil Fpl, Csa e Silpol sulla nuova strutura organizzativa approvata dalla Giunta Basile
MESSINA – “Luci” e tante “ombre nell’organigramma approvato dalla Giunta Basile a fine 2024”. Il giudizio di Cgil Fp, Uil Fpl, Csa e Silpol sulla nuova strutura organizzativa a Palazzo Zanca è oggetto di analisi dei sindacati e dei rispettivi segretari: Francesco Fucile, Livio Andronico, Rosario Contestabile, Giuseppe Gemellaro, Giuseppe Previti, Emilio Di Stefano, Antonio Cafeo e Francesco Giorgianni. Ed è molto critico nei confronti dell’amministrazione Basile.
Ecco la nota: “Si disegna una nuova macrostruttura che risulta costituita da 3 Aree (Amministrativa, Contabile e Tecnica); 10 Dipartimenti e 74 Servizi. Con successiva determinazione, la n°2 del 02.01.2025, la segretaria generale ha disposto l’assegnazione del personale a Dipartimenti e Servizi”.
“Non si è tenuto conto delle osservazioni dei sindacati”
Secondo i sindacati, il confronto si è “consumato frettolosamente in tre riunioni”. E i sindacalisti “hanno rappresentato perplessità e avanzato proposte tese a modificarne taluni aspetti che apparivano come reali incongruenze organizzative nell’intento di migliorare, rendere più efficiente ed economizzare la macchina burocratica e in definitiva per erogare migliori servizi ai cittadini. Ritualmente, come si è verificato fino ad oggi su tante tematiche, l’amministrazione si è limitata ad ottemperare all’obbligo normativo/contrattuale e dei suggerimenti e delle proposte avanzate non si è tenuto conto. Va parimenti rilevato come allo stesso modo non si sia tenuto conto delle osservazioni, richieste, che provenivano dai dirigenti, addirittura non interpellati durante la fase istruttoria relativa ai superiori procedimenti”.
E ancora: “Non si può pertanto che manifestare disappunto rispetto a simili procedure che non tengono in considerazione il rilevante apporto di organismi, sindacati e dirigenti, che non sono per nulla secondari nelle scelte organizzative anche perché, da posizioni differenti, risultano essenziali nel raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’amministrazione nella sua azione di governo”.
“Avevamo contestato la riduzione cruenta della macchina amministrativa con De Luca e avevamo ragione”
Aggiungono i rappresentanti dei sindacati: Nel merito degli atti in questione, si può senza dubbio affermare che quanto le organizzazioni hanno sostenuto in passato, contestando quella riduzione cruenta della macchina amministrativa, con la soppressione delle figure dirigenziali a 5, non stava nelle regole e nella sostenibilità di un ente come quello di Messina. Assistiamo infatti oggi all’assunzione di un dirigente tecnico, giustificandone la possibilità grazie al d. l. 3/2023. Un decreto ad hoc per il Pnrr che permette di affidare tali incarichi dirigenziali fino al 50% dei posti istituiti nelle dotazioni organiche e conferma le
posizioni storiche espresse dal sindacato. Oggi, a fronte di una dotazione organica dirigenziale attuale che prevede 10 posti, ne risultano coperti solo 5 da dirigenti a tempo indeterminato e ai 4 assunti con l’art. 110 del 267/2000, si aggiunge quest’ultimo con relativo nuovo Dipartimento nella macrostruttura dell’ente”.
“Perché ruotano sempre gli stessi?”
Insistono gli organismi sindacali: “Inutile ripetere che allora la dotazione era stata ridotta artatamente in modo tale da potere giustificare la scelta di lasciare a casa alcuni dirigenti non graditi motivandola
su ragioni di economicità. Oggi si è voltato pagina ma tale criterio è da considerarsi relativo? E nella scelta, non sarebbe stato più utile un dirigente amministrativo se per assumere la dirigenza degli Affari generali si pone un tecnico, architetto, prelevato dal Dipartimento Servizi Territoriali e Urbanistici? E a proposito dell’obbligo di rotazione ex L. 190/2012 Anticorruzione (Anac), non si comprende poi perché a
ruotare siano sempre taluni e altri no”.
“Criticabile anche la strategia delle assunzioni a Palazzo Zanca”
“Ulteriore puntualizzazione va fatta sull’assegnazione dei dipendenti per i quali non si può non rilevare come siano state adottati provvedimenti discutibili, tecnici a funzioni amministrative, e altri a cui è stata di fatto disconosciuta esperienza pluriennale per essere collocati talvolta in posizioni inesistenti anche logisticamente tanto da configurarsi come veri e propri spostamenti punitivi. Criticabile appare anche la strategia delle assunzioni che è stata finalizzata ad acquisire funzionari e istruttori, mentre non si è tenuto in nessuna considerazione quella di altri profili professionali, peraltro anche quella dei dirigenti mancanti.
L’immissione dei nuovi dipendenti non è stata compiutamente gestita in un’ottica di integrazione con la “vecchia burocrazia,” cui va reso merito dei compiti gravosi degli ultimi anni e che ha reso possibile all’amministrazione di poter svolgere la propria funzione. Il sindacato riconosce indistintamente i diritti di tutti i dipendenti e lavorerà sempre per l’unità dei lavoratori”.
“Tante esigenze sollevate dai sindacati rimangono al palo”
E ancora: “Rimangono al palo tematiche quali il lavoro agile, richiesto da dipendenti che ne avrebbero bisogno e ai quali non viene data alcuna risposta, neanche dopo l’avvenuta concertazione sul
Regolamento; il Regolamento sugli incentivi per i tecnici; il Regolamento sui tributi; il Regolamento sul congedo parentale richiesto dal lontano 2022 e e il Regolamento sulla reperibilità, sui buoni pasto alla pubblica amministrazioni; sui servizi ai privati da parte della pubblica ammininistrazione”.
“Un’amministrazione poco incline ai bisogni reali dei lavoratori e le carenze di personale nelle varie strutture”
In sostanza, per i sindacati, “si registra un’indifferenza di un’amministrazione poco incline ai bisogni reali dei lavoratori. Così come si registra il mancato impegno del sindaco sulle progressioni verticali, inserite ripetutamente nei vari Piao (Piano integrato di attività e programmazione) approvati. E che non hanno visto ad oggi alcuna determinazione in merito col rischio di superare il limite del 2025 previsto nel Ccnl (Contratti collettivi nazionali di lavoro). E che, a fronte di minori risorse impegnate, consentirebbe di riqualificare il personale interno all’ente e superare le carenze in determinati profili (custodi delle ville e dei cimiteri, degli impianti sportivi e pronto intervento); negli uffici degli operatori esperti (collaboratori amministrativi, archivisti etc); degli stessi istruttori dei quali, molti vincitori del concorso per funzionario, hanno lasciato dei vuoti nella posizione pregressa, difficilmente colmabili per carenza di idonei nella graduatorie dei concorsi esterni”.
“Basta autoritarismo”
“Accanto ai titoloni e alle narrazioni che accompagnano il percorso di questa amministrazione, vanno considerate le questioni dei lavoratori, che sono e restano elemento imprescindibile di una buona azione amministrativa. In tal senso andrebbero abiurate le forme di autoritarismo, ben diverso dall’autorevolezza, e attivate quelle dell’ascolto e del confronto, ben più produttive e rispondenti di una
vera azione di governo nell’interesse di tutti”.
Quello che dicono i sindacati è assolutamente vero. Personalmente ho tentato di contattare l’ufficio tributi anche tramite mail e non ho avuto mai risposta. Per non parlare poi dell’anagrafe e lo stato civile. Servizi totalmente insoddisfacenti. Ci vuole altro personale amministrativo.
Semplicemente, avete votato, cittadini di Messina, questi soggetti, adesso sono al potere, pertanto alle prossime elezioni non votateli più, a casa. Grazie
Gli schiavi impiegati stanno in silenzio…..vergogna!