I due medici di guardia che nella notte del 3 febbraio 2013 si occuparono di Rosaria Orioles, morta la mattina successiva, dovranno difendersi dall'accusa di omicidio colposo.
Sarà il processo a stabilire se i due camici bianchi dell'ospedale Piemonte che si occuparono della ultra ottantenne Rosaria Orioles c'entrano qualcosa con la sua morte, avvenuta in corsia il 3 febbraio 2013, o e l'operato dei medici non c'entra. Lo a deciso il Giudice per l'udienza preliminare Salvatore Mastroeni che ha disposto l'imputazione coatta dei due, archiviando invece definitivamente l'ipotesi di reato di omicidio colposo per altri due sanitari inizialmente indagati.
La Procura aveva chiesto di far cadere l'imputazione per tutti e quattro i medici, ma la famiglia della donna, assistita dall'avvocato Nino Cacia, si è opposta presentando una dettagliata memoria, ed ora il ruolo di entrambi i sanitari andrà al vaglio dei giudici dibattimentali.
La signora Rosaria era stata ricoverata all'ospedale di centro città soltanto qualche giorno prima per una frattura al femore e ricoverata.
Nella notte accusò forti dolori addominali e i familiari richiesero un consulto. Prima il medico reperibile, consultato al telefono dall'infermiere, e poi quello di turno, che la visitò, trattarono il malore come un normale decorso post operatorio.
Ma le condizioni della donna peggiorarono rapidamente e la mattina, al cambio di turno, anestesista e chirurgo tentarono il tutto per tutto, senza riuscire a salvarla.
Alessandra Serio