Sgarbi a "Villa Garbo" per il ritratto della diva che amava Letojanni

Sgarbi a “Villa Garbo” per il ritratto della diva che amava Letojanni

Sgarbi a “Villa Garbo” per il ritratto della diva che amava Letojanni

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sabato 24 Giugno 2017 - 05:24

L'evento culturale si è svolto nella villa nella quale la Garbo ha spesso soggiornato. Ogni angolo della villa è un pezzo di storia, un tassello nella vita dell'attrice. Il dipinto realizzato dal maestro Salvatore Celi

Villa “Garbo”, adagiata sulla fine sabia di Letojanni, di proprietà del mecenate Vittorio Sabato, imprenditore e politico Taorminese, nei giorni scorsi è stata meta di un convivio culturale che ha avuto come apice l’illustrazione del dipinto olio su tela, raffigurante la litoranea di Letojanni e il ritratto della famosa attrice svedese Greta Garbo, realizzato dal maestro Salvatore Celi, un pittore surrealista di Castroreale. L’evento si è svolto alla presenza del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, il quale si è molto soffermato sulla “Perla del Mediterraneo”, così veniva definita la Sicilia alla fine della seconda guerra mondiale, luogo paradisiaco dove poter trascorrere delle splendide vacanze, chiamata anche “Paradiso del Mediterraneo” dagli storici americani.

Una simile bellezza non poteva passare inosservata, tanto da fare ammaliare anche la Divina Greta Garbo che decise, proprio in Sicilia lungo la costa Ionica, di trascorrere in questa faraonica villa sul mare i suoi momenti di relax. Tutt’oggi quei luoghi rimasti per anni incontaminati dallo sguardo curioso dei continui ammiratori che speranzosi dimoravano dietro le alte mura di recinzione nel vano tentativo di poter vedere la Divina passeggiare lungo i meravigliosi giardini interni che fanno da contorno alla villa e dove la Garbo amava trascorrere le sue giornate. Ogni angolo della villa è un pezzo di storia, un tassello della vita stessa dell'attrice; al suo interno troviamo oggetti personali della Garbo: dal Cappello alle spazzole ai quadri che tanto amava, l'aria stessa che si respira è magica. Il dipinto-, oggetto dell’incontro tra il critico Sgarbi, artisti locali e uomini di cultura della ridente terra di Sicilia-, ricco di lucenti colori ha immortalato con grande maestranza l’angelico volto della giovane Greta, musa ispiratrice di registi di tutto il mondo da: Mauritz Stiller, Wilhelm Pabst, Monta Bell, Fred Niblo, Clarence Brown, Edmund Goulding, Victor Siostrom, Fred Niblo, Clarence Brown, Sidney Franklin, Jonh S. Robertson, Jacques Feyder, Robert Z. Leonard, George Fitzmaurice, Edmund Goulding, Rouben Mamoulian, Richard Boleslawski, George Cukor a Ernest Lubitsch. Il maestro Salvatore Celi, famoso non solo perché scelto da un progetto curato da Vittorio Sgarbi “Artisti di Sicilia”, partorito a Favignana, ma anche perché la sua arte è fortemente evocativa di luoghi reali e fantastici che travalicano gli aspetti più profondi dell’inconscio. Nella sue opere, imperniate di amore per la sua vulcanica Sicilia, il pittore invita a lasciare alle spalle le negatività e a proiettarsi verso un “quid” di bene che trova approdo nel già e nel non ancora e nello specifico nella concretezza del quotidiano che sovente rimanda a qualcosa di ultraterreno! L’uomo, con tutte le sue ricchezze e povertà, viene messo al centro di quella linea sottile e immaginaria in un indissolubile intreccio tra realtà e visione onirica. I suoi dipinti rivelano sentimenti, paure, gioie, ma anche forti emozioni, forse le medesime, che Greta Garbo viveva continuamente a Letojanni, ove era solita specchiarsi ammirando nei suoi lucenti occhi le immagini indelebili che le acque di Taormina le erano solite trasmetterle. L’artista dalla “mano d’oro”, come viene definito dai critici contemporanei, ha già esposto i suoi capolavori in varie gallerie di Urbino, all’Expo di Milano, al Castello Ursino di Catania, al Palazzo Sant’Elia di Palermo e alla Royal Exibhition di Melbourne in Australia.

Salvatore Bucolo

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