Sul futuro della struttura di viale Europa se ne saprà di più tra qualche ora. Intanto il vice-primario del reparto di Medicina critica aspramente le intenzioni dell’assessore Russo e spiega: «A pagarne le conseguenze sarebbero anche i pazienti»
«Quello che ci attendiamo dall’incontro di questo pomeriggio in Prefettura è che il Piemonte venga difeso dall’amministrazione perché è assurdo pensare di poter privare la città di un struttura di importanza strategica come quella del Viale Europa». A farsi portavoce di quello che, con tutta probabilità, è il pensiero di gran parte del personale medico dell’azienda sanitaria, il vice-primario del reparto di Medicina della struttura Franco Pellizzeri.
Quest’ultimo, infatti, presente ieri all’assemblea tenuta nell’aula Magna ed indetta unitariamente da Cgil,Cisl e Uil, si dice convinto del fatto che il rischio di crollo dei quattro padiglioni “sotto accusa”, sia solo un pretesto: «La struttura ha superato senza particolari problemi diverse scosse di forte intensità che hanno interessato l’area dello Stretto. Ecco perché non si riesce a concepire un tale allarmismo solo adesso. Mi rendo conto che la tragedia dell’Aquila abbia potuto scuotere le coscienze, ma questioni di tale importanza non possono certo essere discusse approfittando dell’onda emotiva del momento».
La posizione del medico è dunque allineata a quanto detto nelle ultime giornate da diversi esponenti politici, con in testa il primo cittadino Buzzanca: «Alla base di questa presunta necessità di messa in sicurezza del Piemonte – afferma Pellizzeri – si nascondono logiche ben diverse che rischiano, ancora una volta, di vedere uscire Messina “sconfitta”. Suddividere i reparti presenti all’interno dei padiglioni in altre sedi, siano esse Papardo o Policlinico, significherebbe declassare l’intero ruolo del Piemonte nel quadro complessivo della sanità pubblica cittadina fino a renderlo insufficiente alle esigenze del malato».
Malato che, aggiunge il medico, in questo modo rischia di essere abbandonato a sé stesso: «Si sottovalutano anche importanti aspetti legati alla salute e allo stato del paziente che non sono certo di secondo piano perché in molti casi la guarigione di una persona è legata all’ambiente e al rapporto che si riesce ad instaurare con il proprio medico e con gli infermieri. Smembrando interi reparti ci andranno dunque di mezzo anche le tante persone ricoverate al Piemonte e che hanno scelto questa struttura perché consapevoli del servizio di cui possono usufruire».
Pellizzeri fa poi una panoramica generale sulla situazione di Messina: «Si tratterebbe dell’ennesimo scippo, dell’ennesimo sgarbo a tutta la città così come successo nel caso della dismissione dei trasporti nello Stretto o della mancata riqualificazione della zona Falcata. E’ assolutamente necessario che chi di dovere faccia sentire la propria voce, per evitare che un’ipotesi del genere possa tramutarsi in realtà, una realtà ancor più sconfortante di quella che già in altre occasioni ci è capitato di vivere».
(foto Dino Sturiale)