Ato rifiuti. I Comuni non pagano, salta la quattordicesima. E' agitazione

Ato rifiuti. I Comuni non pagano, salta la quattordicesima. E’ agitazione

Ato rifiuti. I Comuni non pagano, salta la quattordicesima. E’ agitazione

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mercoledì 19 Luglio 2017 - 07:45

Ma i problemi sono diversi. Nota della Fp Cgil

I Comuni non pagano e l’Ato non riesce a pagare i lavoratori. Così è saltata la quattordicesima mensilità. Le criticità sono state evidenziate da Ettore Ragusa, il commissario straordinario dell’Ato4 rifiuti che serve una trentina di paesi jonici, nel corso di una assemblea. Ma i problemi sarebbero diversi. Ad evidenziarli, in una nota inviata allo stesso Ragusa, al direttore generale dell’Ambito territoriale ottimale, al responsabile tecnico ed ai sindaci del Comuni soci, è il segretario provinciale della Fp Cgil, Carmelo Pino.

“E’ stato fatto notare – esordisce – come i carichi di lavoro siano a livelli inaccettabili e stanno mettendo a dura prova le stesse maestranze specialmente in questo periodo di alta stagione e soprattutto in quei comuni ad alta vocazione turistica. E’ infatti risaputo che la produzione dei rifiuti, in periodi come questi, si venga più che a moltiplicare, a ciò bisogna aggiungere l’esiguità del personale e dei mezzi”. Ed ancora: “Esistono situazioni dove vengono sperimentati servizi di raccolta differenziata (S. Alessio), che ancora non funzionano e quindi quotidianamente si vengono a creare discariche per il continuo conferimento di rifiuti indifferenziati, da parte degli abitanti, anche in assenza dei cassonetti, che tocca poi ai pochi operatori andare a rimuovere. Si chiede l’utilizzo di mezzi di sollevamento (bob cat)”. Carmelo Pino aggiunge che “non è stata prevista un seria programmazione delle ferie, per tempo, e questo ha fatto si che adesso le maestranze, (che hanno anche esse famiglie oltre che diritto) non ne possono usufruire in maniera compiuta. Si chiede a chi di competenza di mettere in atto quanto possibile al fine di dare seguito a quanto previsto dal Contratto nazionale in materia di ferie”. I lavoratori fanno sapere che è da qualche anno che non viene fornito il vestiario, tra l’altro previsto anch’esso dal Contratto.

“Ritenuto, che ancora non si conosce con certezza quando quest’azienda smetterà di fare questo servizio – chiosa Pino – si chiede di volere fornire il vestiario mancante o necessario. E’ da oltre un anno che segnaliamo che sarebbe necessaria, dal 1° giugno al 30 settembre di ogni anno, la variazione dell’orario di lavoro e cioè di prevedere di fare iniziare i turni di lavoro alle 5 anziché alle 6. Ciò comporta tutta una serie di vantaggi per i lavoratori, per l’azienda, e per i cittadini. Infatti – sostiene il segretario della Fp Cgil – si lavora con meno confusione per le strade (più produzione), un’ora di fresco in più per le maestranze, si offre alla fine un servizio più efficiente e di qualità agli utenti e non ultimo si fanno fare meno sacrifici ai lavoratori. I costi di questa nuova organizzazione sono a nostro parere irrisori e comunque giustificati”.

Il commissario straordinario, Ettore Ragusa, ha ultimamente rappresentato la grave difficoltà economica, in cui versano le casse dell’Ato Me 4 a causa dei mancati versamenti da parte dei comuni soci a fronte dei servizi resi. Un esempio per tutti (ma solo perché è il più grosso Comune) Giardini Naxos che sembrerebbe non pagare i servizi dall’inizio del 2017. Ciò ha comportato il mancato pagamento della 14° mensilità scaduta il 15 Luglio. “Facendo scattare lo stato di agitazione delle maestranze – evidenzia Pino – che da sempre si sono impegnate nonostante tutte le criticità prima rappresentate a garantire un servizio comunque puntuale ed efficiente. Con lo spirito di collaborazione che si è sempre dimostrato, la scrivente federazione sindacale chiede ai destinatari della presente, ognuno per le proprie competenze di volersi adoperare per dare soluzioni a quanto segnalato”.

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