Dopo le giornate dedicate al cinema Arabo, l'Horcynus Festival 2017 entra nel vivo con tre giorni di programmazione tra cinema e teatro. Firmato anche un accordo di collaborazione con il Festival di Cortometraggi di Baghdad
Nella mattinata di lunedì 21 agosto, si è svolta all’Hotel Royal la conferenza stampa di chiusura della sezione “Mare di Cinema Arabo” della quindicesima edizione dell’Horcynus Festival. A cura del giornalista iracheno Erfan Rashid, al decimo anno di programmazione all’interno del Festival, “Mare di Cinema Arabo” è considerata una delle prime tre rassegne in Europa sulla cinematografia del Sud del Mediterraneo.
Tra il 16 e il 20 agosto, in Calabria e Sicilia, Mare di Cinema Arabo ha offerto al pubblico del festival una selezione di cinema da Iraq, Libano ed Egitto. “I film proposti – spiega Erfan Rashid – hanno rappresentato una testimonianza fondamentale e quindi uno strumento valido per la necessaria opera di recupero della centralità di questi paesi che vivono una quotidianità tragica, ignorata, quasi fossero una periferia da dimenticare e non realtà del centro del Mediterraneo, dai media e dal dibattito pubblico”.
Alla conferenza stampa, insieme a Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, ed Erfan Rashid, hanno partecipato il regista egiziano Mohammed Hammad, al Festival con il suo "Withered Green", vincitore del premio per la migliore regia al Festival di Dubai, il direttore di Three minutes in three days, Festival di Cortometraggi di Baghdad, Hikmat Al Beedhan, il produttore curdo-iracheno Mehmet Aktash, al festival con“Rasha Ba – Lo Stormo Nero” e Mohammed Kinanah, pittore e professore all’Accademia di Belle Arti di Baghdad.
“La parte più importante di questi giorni di lavoro e di cinema – spiega Gaetano Giunta – è stato il seminario interno al Festival durante il quale sono state messe le basi per co-produzioni tra la Fondazione Horcynus Orca e le realtà rappresentate dai nostri ospiti arabi. Apriremo l’Horcynus Summer School in conservazione e restauro di opere d’arte contemporanee, che ad inizio agosto ha concluso la sua terza edizione a Messina, alla sponda sud e sud-est del Mediterraneo. Arricchiremo gli archivi multimediali della Fondazione con la documentazione che riguarda il popolo curdo. Inoltre, in questo percorso di strutturazione di relazioni firmiamo un protocollo d’intesa con Three minutes in three days, Festival di Cortometraggi di Baghdad, per scambiare giovani produzioni indipendenti tra le due realtà”.
Per quel che riguarda la programmazione del Festival, appuntamento a partire dalle 21.15 del 22 agosto, al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, per la quinta giornata della sezione messinese dell’Horcynus Festival. La serata si apre con “Omaggio a Charlie Chaplin”, proiezione di corti dell’attore inglese. A seguire, alle 22, la proiezione di “2001: Odissea nello spazio”, di Stanley Kubrick, scelto per un confronto, nell’ambito del Focus Tarkovskij, con il film del regista russo “Solaris” (23 agosto, ore 22), considerato la risposta russa all’opera di Kubrick e con il remake hollywoodiano dello stesso “Solaris”, con George Clooney e la regia di Steven Soderbergh (25 agosto, ore 23).
Sulla sponda calabrese dello Stretto, a Scilla, alle 21.30 sempre del 22 agosto, all’Anfiteatro Comunale va in scena “Il nostro amore schifo”, a cura della compagnia “I Maniaci d’Amore” di Luciana Maniaci e Francesco d’Amore, autori e attori teatrali che con questo spettacolo dal 2010 hanno toccato più di centoventi teatri e piazze. “Il nostro amore schifo”, che inaugura “MigrAzioni tra terre e mare”, la sezione teatrale dell’Horcynus, diretta da Massimo Barilla, è una tragicommedia che fa a pezzi, con un'indagine dissacrante, il sentimentalismo della gioventù. Due figli del nostro tempo, ingenui eppure spietati, sezionano a colpi di parola la prima esperienza sentimentale, rito di passaggio obbligato per tutti, in uno spettacolo essenziale, dirompente e puro, retto sulla forza anarchica della giovinezza.
“Per esplorare il tema delle periferie dell’anima ed esistenziali, tema centrale dell’Horcynus Festival 2017 – spiega Massimo Barilla – abbiamo scelto di partire da uno spettacolo che è già un piccolo cult e affronta con una modalità fresca, divertente ma anche sapientemente congegnata, le tematiche amorose”. Lo spettacolo teatrale è l’ultimo appuntamento per agosto a Scilla. “A settembre – ricorda Barilla – l’Horcynus Festival torna in Calabria con vari appuntamenti, che spaziano dalla fotografia, con la mostra fotografica “Lo specchio della memoria” dedicata al regista russo Tarkovskij, a concerti e spettacoli teatrali”.