Il villeggiante si barcamena tra file di ombrelloni chiusi. Lasciati in spiaggia giorno e notte in barba alla legge, che lo vieta. Stesso discorso a Roccalumera. Solo a S. Teresa (bandiera blu) la norma viene rispettata
FURCI. “Le regole ci sono ma se nessuno le fa rispettare è come se non esistessero. E in questa spiaggia non ne esistono”. A parlare è un uomo di mezza età della vicina provincia di Catania che da anni trascorre le ferie a Furci Siculo. Scende in spiaggia a metà mattinata all’altezza di via Monza e si barcamena tra file di ombrelloni chiusi. Lasciati li in barba alla legge, che lo vieta. “Guardi – taglia corto – c’è la prima, la seconda e anche la terza fila. Sembra proprietà privata. In qualche caso ci sono anche tavolini per giocare a carte e sdraio, come ai lidi. Qui – prosegue il vacanziere – non c’entra il villeggiante o il residente, c’entra la civiltà”.
Decine e decine di ombrelloni lasciati sull’arenile giorno e notte. Un “classico” a Furci Siculo come a Roccalumera, il paese confinante a nord. Negli anni scorsi erano stati eseguiti dei blitz… annunciati. Quest’anno nemmeno quelli. Non è così nel paese accanto a Furci Siculo lato sud, S. Teresa di Riva. Qui lungo i 4 chilometri di spiaggia (a Furci sono meno di 800 metri) non viene lasciato nemmeno un ombrellone. E se qualcuno lo lascia rischia all’indomani di non trovarlo più perché posto sotto sequestro. A S. Teresa di Riva sventola la bandiera blu. E c’è un’amministrazione che le regole le fa rispettare. A tutti.
Carmelo Caspanello
E già me li immagino, sotto quegli ombrelloni costantemente con il cellulare in mano a scrivere in qualche discarica “social” banalità e stupidaggini contro il sindaco, il governo, il presidente degli Stati Uniti…