La deputata messinese è stata inserita nel listino del presidente candidato dei 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. Insieme a lei altri cinque colleghi deputati all'Ars. E' il primo listino che viene ufficializzato in questa campagna elettorale
Valentina Zafarana sarà candidata nel cosiddetto listino del presidente alle prossime elezioni regionali del 5 novembre. Il candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha scelto i componenti del listino che lo accompagnerà all’appuntamento con le urne. La deputata messinese, dopo la prima legislatura tra gli scranni dell’Ars, è in corsa nel listino del presidente insieme ai colleghi deputati pentastellati Gianina Ciancio, Salvatore Siragusa, Vanessa Ferreri, Stefano Zito e Sergio Tancredi.
Che cos’è il listino? Il listino del presidente in pratica garantisce al vincitore di avere una maggioranza meno risicata in aula, alla luce della riduzione da 90 a 70 seggi all’Ars e con il sistema elettorale vigente. La legge elettorale siciliana prevede che i sette candidati, sei più il candidato presidente, inseriti nel listino regionale risultino eletti contestualmente all’elezione del candidato presidente collegato, come premio di maggioranza per la coalizione o, nel caso del M5S, lista vincente. I candidati del listino, ad eccezione del capolista, devono essere contestualmente candidati in una delle liste provinciali collegate, quindi Valentina Zafarana sarà anche nella lista messinese.
Quello di Giancarlo Cancelleri e del M5S è il primo listino completo ufficializzato per le regionali siciliane del 5 novembre. "Anche stavolta – ha detto Cancelleri – siamo i primi a rendere noti i nomi del listino, e lo facciamo mente Musumeci e Micari litigano per comporlo. La differenza fra il M5S e i grandi minestroni di destra e di sinistra sta proprio nella loro litigiosità da un lato e nella nostra serena compattezza dall'altro".
F.St.
u listino? mi pari chi ti ficiru u fistinu.Musumeci ti calau u paccu.
facile essere i primi a fare un elenco quando decide uno, che non è certo cancellieri, e gli altri proni obbediscono. manca la democrazia interna, uno non vale uno ma non vale un caxxo