Non parlerò di libertà di stampa. Ma proprio di quelle domande che Grillo, insultando i giornalisti, ha volutamente eluso. E' quando non tolleri le domande che i giornalisti diventano indigesti.
Stavano facendo il loro onesto lavoro: aspettare il leader di un partito per avere dichiarazioni sulle polemiche per le primarie per il premier e sulla sentenza del Tribunale di Palermo, che ha sospeso le Regionarie di Sicilia. Invece, il capo del più grande partito d’Italia, Beppe Grillo così si è rivolto verso i giornalisti: “Vi mangerei soltanto per il gusto di vomitarvi. Siete i principi del pettegolezzo. Un minimo di vergogna voi la percepite per il mestiere che fate? O perché lavorate per 10 euro a pezzo pensate che giustifichi tutto questo?”
Non ho vergogna per la professione che esercito, anzi ne vado orgogliosa, l’esistenza stessa della stampa è la prova che siamo ancora un Paese democratico. Lavorare per 10 euro a pezzo ( 3 euro e 50 se vivi al sud) dovrebbe far vergognare non il cronista ma la classe dirigente italiana. Non siamo noi a dover arrossire.
Sono una “fuori misura”, ho abbastanza ciccia da poter nutrire un certo numero di esponenti politici e non che vogliano mangiarmi per vomitarmi o terminare il processo digestivo espellendomi per altra via. Ma quella frase, pronunciata non da Hannibal Lecter o da Napalm 51 (tipico “leone da tastiera”), ma dal leader maximo del M5S che ha la responsabilità di guidare il partito e indirizzare emozioni, decisioni, umori di migliaia di italiani, mi terrorizza.
Come categoria, abbiamo perso ogni credibilità. Siamo diventati la “sputacchiera” d’Italia. Gran parte dei cronisti è alla fame eppure nell’immaginario collettivo, siamo un esercito di corrotti, pecore, assoldati, lecchini, bugiardi, complici etc etc. Nella migliore delle ipotesi acquiescenti. Ormai alla violenza verbale non c’è più confine. Se il capo di un partito dice una frase del genere, autorizza il Napalm 51 di turno a scrivere su Facebook: “perché solo mangiarli? Non potremmo prima prenderli a pedate nel sedere?”. E poi Napalm 52 scrivere: “e perché non aspettarli fuori dalle redazioni per prenderli a pietrate?” e Napalm 53 scrivere: “e perché non organizziamo una schiticchiata li mangiamo tutti in un colpo e poi facciamo un rutto gigante?”.
Infine Napalm 54 non lo scrive su facebook. Lo fa. Ecco cosa mi spaventa.
Quei colleghi volevano, legittimamente, sapere cosa ne pensava Grillo del fatto che in Sicilia un giudice aveva appena sospeso le Regionarie accogliendo il ricorso di un attivista escluso dalle primarie on line. E ancora volevano, legittimamente, sapere cosa ne pensava delle polemiche sulle primarie per la candidatura a premier con un solo candidato, Luigi Di Maio e 7 comparse. Questi non sono pettegolezzi da bar. Questa è informazione. Non sono pruriti sulla vita privata di un divo del cinema. Di Maio si candida a governare il Paese, non a partecipare a Uomini e donne.
La stampa la si piega e zittisce in tanti modi: con la censura, con le veline, con il Minculpop, con la corruzione, con gli editti bulgari, con le querele temerarie, in un crescendo che tutti i Paesi nei quali il governo diventa autoritario conoscono.
Ma non è della stampa libera che voglio parlare. Fin quando ci saranno giornalisti che pur di fare il loro mestiere, anche per 10 euro a pezzo, si fanno insultare ma restano con la schiena dritta, vuol dire che siamo ancora in democrazia.
Voglio parlare proprio di quelle domande che abilmente Grillo ha eluso lanciando la palla sugli spalti. Quando non tolleri le domande i giornalisti diventano indigesti. Voglio parlare dei chiaroscuri del M5S.
Le primarie ad esempio. Stando ai 5stelle quando le primarie le organizzano gli altri, portando ai gazebo nelle piazze 2 milioni di persone sono “fiction”, ma se le organizzano loro, dettando regole cangianti a seconda dei casi, usando la piattaforma Rousseau (sulla quale nessuno può far domande perché è un dogma) e votano in 37 mila allora siamo di fronte a primarie reali e santificate.
Di Maio, di fatto, ha corso da solo ed è candidato premier e capo del partito con soli 30 mila voti on line su 37 mila votanti. Rispetto a questo tipo di vittoria di Di Maio, con 30 mila voti on line, contro 7 avversari light, le candidature di Emiliano e Orlando contro Renzi sembrano persino rivoluzionarie.
Renzi perse le primarie nel 2012, restò nel partito. Fece opposizione interna. I candidati alle primarie del Pd rappresentano correnti che continuano a fare opposizione dentro il partito. Al massimo se ne vanno, ma non vengono espulsi se provano a fare un’obiezione. Nel M5S l’opposizione interna non esiste. Si viene espulsi, esclusi dalle primarie stesse. Decide sempre e comunque il capo.
Ancora, voglio parlare della doppia morale, di quel giustizialismo giacobino che vale solo per le inchieste e per gli avvisi di garanzia degli altri. Voglio parlare di quel coro di “dimettetevi” che vale solo quando l’inchiesta è in casa d’altri.
I grillini mi piacevano e molti di loro mi piacciono ancora. Ho salutato come una ventata d’aria fresca, pulita, l’ingresso in una scena politica stantia, di un movimento che guardava alla trasparenza, alla verità, all’onestà come linee guida.
Ma gli anni sono passati e più il M5S entra nelle stanze dei bottoni, nei Palazzi della politica, e più tende al pensiero unico, cede alle tentazioni del cerchio magico, del club degli unti del Signore.
A Genova a marzo Grillo ha annullato le primarie vinte dalla Cassimatis, riconvocandole con un solo candidato, Pirondini. In Sicilia è scoppiato il caso delle firme false, per il quale si andrà a processo, e adesso la sentenza che sospende le Regionarie che hanno incoronato Giancarlo Cancelleri (ma anche in questo caso la sua vittoria era scontata). Per la formazione del listino nel centro-destra e nel centro-sinistra si litiga. Nel M5S no. Non si litiga perché decide Cancelleri.
A Bagheria nei giorni scorsi il sindaco Cinque, del M5S, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti, l’obbligo di firma. Dopo le prime dichiarazioni che adombravano un complotto alla vigilia delle Regionali, Cinque si è sospeso dal M5S ma non si è dimesso da primo cittadino. Eppure se il sindaco fosse stato Pd o Forza Italia il coro di “dimettiti” da parte grillina sarebbe stato assordante.
Purtroppo per i siciliani questo non significa che negli altri due fronti politici ci sia l’esercito delle Orsoline, ma dopo tanti anni il M5S sta diventando come gli altri partiti. Con l’aggravante che dopo aver “predicato bene” ed a lungo adesso razzola malissimo. Dopo essersi autodefinito immune da ogni vizio, adesso si auto assolve da ogni peccato. E’ quella che io chiamo Sindrome dell’Immacolata Concezione.
Ma se è così, che bisogno avevamo di una fotocopia di comportamenti già visti?
Non dovevate essere diversi?
Non avevamo bisogno di altre primarie farlocche, il Pd ce ne ha fatte vedere già tante. Non avevamo bisogno di altri candidati decisi dall’alto, da anni ne abbiamo visti ampi campionari in ogni partito. Non avevamo bisogno di altre teorie del complotto, ne ascoltiamo ogni volta che un’inchiesta riguarda un amministratore. Non avevamo bisogno di certe forme autoritarie tendenti a destra, perché in Sicilia la destra ce l’abbiamo già ed è pure molto datata. Le conferenze stampa di questi giorni sembrano foto ricordo di 20 anni fa.
Si inizia con il voler mangiare i giornalisti per il gusto di vomitarli, poi si passa ai sindacalisti, poi a chi non la pensa come noi. L’appetito vien mangiando. Ma un Paese con la stampa vomitata, per quanto possa piacere a chi non tollera le domande, non è un Paese libero.
Rosaria Brancato
I cinque stelle rimangono gli unici rappresentanti che in parlamento hanno decurtato il proprio stipendio e istituito un fondo per le imprese che già qualche anno fa aveva raccolto ben 60 milioni di euro. Rimane l’unico partito capace di fare campagna senza milioni di euro pubblici pagati dagli altri partiti. Che paghino lo scotto di un difficilissimo ingresso nella politica reale è normale, come era chiaro che avrebbero dovuto cambiare le regole da duri e puri del tutto inattuabili nel mondo della politica di oggi. La loro democrazia interna è chiarissima non ipocrita. Decide Grillo. La vera forza del M5S è la storia dei nostri partiti. Quella non si cancella, mentre quella dei cinque stelle va ancora scritta. Spero possano farlo.
Concordo
Non mi permetto di discutere minimamente su questo articolo in quanto non fa una piega. Anche se debbo andare a cercare tutto il discorso da cui è estrapolata la frase incriminata e ascoltarla con le mie orecchie. Quello che invece mi sarei atteso è una maggiore critica e visione più obiettiva da parte di questa testata nei confronti “della discesa in campo di genovese junior”.Quello si che sarebbe stato un vero atto di coraggio .Colpire i 5 stelle sembra ormai sport nazionale da parte dei giornalisti, essere obiettivi su certe operazioni di restyling politico e francamente squallide un pò meno. Polverini, Miccichè e Genovese, rappresentano una politica che ha portato questa regione al collasso .Abbiate il coraggio di scriverlo.
Una cosa di cui non ho mai compreso il senso logico, sono ad esempio i giornali di partito. In questo i pentastellati sono indubbiamente una eccezione. Un minimo di autocritica secondo me andrebbe fatta anche dalla classe dei giornalisti. Come si può ad esempio pensare di lavorare come testata di riferimento di un partito mantenendo la necessaria indipendenza? Le anomalie dei cinque stelle si inseriscono in un contesto assai più ampio nel quale ognuno, non solo loro, pretendono di essere sempre dalla parte del giusto. Non è possibile giudicare il comportamento del movimento senza considerare anche il contesto in cui opera. Le anomalie in Italia sono molte ma ognuno vede solo quelle degli altri.
Quindi, con questo discorso vuoi dire che la dittatura grillina è lecita? No caro amico, preferisco centomila volte pd-forza italia-udc-ecc… che mi danno sempre la possibilità di scegliere che un piccolo dittatore da quattro soldi che espelle chi non si adegua al suo pensiero. Oggi, io e te, che abbiamo idee diametralmente opposte, abbiamo la libertà di esprimerle mandandoci, se il caso, a quel paese. Se, malauguratamente, i pentastellati dovessero raggiungere il potere, visto il loro modo di agire, l’opposizione verrebbe messa fuori legge e gli oppositori mandati al confino. E gli ignoranti hanno solo un argomento da sbandierare: “si sono decurtati lo stipendio”. Meglio la libertà, credimi!
Bravi…continuate sulla falsa riga di qualche giorno fa…duemila articoli per Luigi Genovese….oggi invece attacco ai penta stellati…ma tutto normale, ormai conosciamo questa povera città e chi ne fa parte….mi raccomando censuratelo adesso….
Trovato…il discorso fatto mi sembra molto ma molto più complicato e profondo del messaggio passato dai giornalisti..
https://www.youtube.com/watch?v=ukhSoP40FRM
Dopo lo “spettacolare” articolo di Domenica scorsa, ecco che la nostra Rosaria Brancato, quasi per equilibrare e sconfessare i tanti complimenti ricevuti, si esercita in una improbabile ed appassionata difesa ad oltranza della corporazione dei giornalisti, appellandosi alla banale retorica della libertà di stampa. Dimostrando due cose, purtroppo: 1) di non conoscere Beppe Grillo ed il suo pensiero “autentico’,recependo provincialmente ciò che di lui dice la grande stampa di regime. 2) di “rimuovere” o “censurare” la realtà della grande stampa in Italia e la”dittatura mediatica”che ne consegue e che è sotto gli occhi di tutti gli studiosi indipendenti più seri e preparati.
Beh, certamente parole da censurare, quelle di Grillo; ma non più della stampa schierata, di quelle penne che usano i media per esprimere giudizi personali, di chiaro indirizzo politico. È vero che Grillo ha il potere di influenzare le masse, com’è vero che anche un giornalista può essere protagonista di una subdola propaganda elettorale, mascherata da pseudo cronaca. Si condanna (giustamente) il leader pentastellato e si sorvola sulle assurde parole di Miccichè, che fa di un condannato ad undici anni una sorta di martire, vittima di magistrati ingiusti e politicizzati. Questa è libertà, certo, peccato che sia ad personam.
Gentile Dottoressa, posso concordare con l’articolo, ma è indubbio che non si sta parlando dei giornalisti onesti sottopagati, il riferimento è a quelli in malafede, pennivendoli , asserviti ai partiti, diffusori di menzogne etc. etc., non basta essere iscritti ad un ordine per essere persone per bene e Grillo, a suo modo, faceva riferimento a questi ultimi.
Il sig. Di Maio non ha mai lavorato in vita sua ne’ e’ riuscito a laurearsi ; lui e DiBattista non fanno altro che esternare bestialità in quantità industriali . Il m5s è una setta di ignoranti governata da un pluripregiudicato e votata da tutti gli italiani ignoranti , che purtroppo sono numerosissimi .
Neanche la stampa è affetta da immacolata concezione. Tutt’altro. E neanche sbandierare il diritto di cronaca a convenienza rappresenta un alibi più credibile….il più delle volte nasconde solo l ennesimo abuso di potere.
Cara Rosaria, Grillo esaspera e eccede sempre, prendere o lasciare.
Ma dedicare 4 articoli, video e spazio per l’evento genovese junior, lascia cara direttrice di Tempostretto non pochi sospetti sull’equilibrio politico della tua testata.
A quanti validi e giovani politici hai mai dedicato un trafiletto!
Il sig. Di Maio non ha mai lavorato in vita sua ,né’si è’ mai laureato . Lui e Di Battista esternano una valanga di bestialità in quantità industriale . Il m5s è una setta di ignoranti governata da un pluripregiudicato e votata da tutti gli ignoranti d’Italia , che purtroppo sono numerosissimi .
Al M5S si va a cercare il pelo nell’uovo, ma agli altri non si vedono le travi. Altrimenti la maggior parte resterebbe senza lavoro.
Io sono più terrorizzato della nuova politica che avanza…….. opss del vecchio “Luigino genovesino” portato in braccio dal papino francantonino! Bisognerebbe scrivere un articolo su sta famiglia….. cara Brancato Sarina
Calirino, i pidoni al palacultura erano tradizionali o prosciutto e formaggio?
I “Mi piace” verso chi difende a spada tratta il M5S è preoccupante. Non si accorgono, costoro, di essere manovrati da un piccolo comico dal nome altisonante. Ultimamente la brand M5S, di proprietà della coppia Grillo- Casaleggio si è fatta notare più per le gaffe,le scelte errate e gli avvisi di garanzia che per altro. Va bene, si sono decurtati parte dello stipendio, ma per i moltissimi unti dal Signore che hanno varcato la soglia di Montecitorio con le pezze nel culo questo incide ben poco: gli restano tanti dindini per mantenere il nuovo tenore di vita. Anche per i vitalizi che prenderanno con gli altri chupacabras attualmente insediati. E quando i giornalisti, specialmente quelli di destra, scoprono gli altarini, loro si incazzano…
Eri al palacultura? Non ne ho mai dubitato! Io, invece, non frequento certi ambienti che tu dimostri di conoscere moooolto bene, credimi. Ma che ne può capire uno come te, abituato a frequentare tavole ben imbandite? Io, preferisco mangiare pane e cipolla, sempre, piuttosto che aspettare queste occasioni per abbuffarmi. Io, allo specchio, posso guardarmi, tu, invece, hai eliminato gli specchi a casa tua? Sai, non basta scrivere in un modo e comportarsi in un altro. Questo lo fanno i piccoli uomini abituati a genuflettersi con il cappello in mano….
Lei ha la pessima abitudine di iniziare o terminare i suoi interventi insultando l’interlocutore.
Palesa insomma il medesimo atteggiamento di insofferenza che pretende di contestare ai cinque stelle.
Io non ci faccio caso mi creda, ma forse farebbe meglio a essere in poco più critico anche com se stesso e sicuramente meno indulgente con tutti i partiti da lei nominati.
Il giudizio su quelli lo ha già dato la storia e quella non può essere cancellata da nessuno dei suoi commenti. Mi stia bene.
mai avrei potuto scrivere definizione migliore di Forza Italia……
il problema di Grillo è che non ha preso abbastanza Maalox per digerire le verità.
La libertà del centro destra Berlusconiano che emanò il famoso “editto bulgaro” contro alcuni giornalisti indesiderati in Rai?
E parliamo di Giornalisti. O forse parla della libertà di cacciare Montanelli che arrivò ai ferri corti sempre con Berlusconi che non gradiva la sua indipendenza?
Vede, la storia a guardarsi un attimo indietro, ci insegna molte cose, una su tutte quella di informarsi prima di lanciarsi in affermazioni ardite.
La libertà di vedere elette una quantità di belle donne perché il capo lo vuole. Credo si riferisca a quel tipo di libertà. A Milano ancora piangono per aver avuto la signora Nicol Minetti in consiglio regionale. Eletta con listino bloccato. Guardate bene anche gli altri partiti prima di giudicate sempre e solo tanto duramente i 5 stelle.
Sei sempre stato un comico, ma ultimamente eccelli nell’umiliare la tua piccola personcina. Fai tenerezza, continua cosi!
Arcistufo, mi dia retta, se conoscesse il soggetto in questione si guarderebbe bene dal perdere tempo ad intavolare discorsi seri con un interlocutore sordo, colmo di livore verso chi si è creato un avvenire senza rimbalzare tra le segreterie politiche; sport indegno nel quale questo tizio è campione interprovinciale. Non ha notato che da anni minaccia di fare nomi che non farà mai? Basta questo per “pesare” l’inconsistenza di costui.
Ora sei diventato grillino?
Ora sei diventato grillino?
Informati. Non fare il boccalone grulloide.
Un altro grillino. E, per giunta, catanese. Il massimo della vergogna.