Presentata all’Università di Messina la IV edizione del festival di cultura e cittadinanza mediterranea. Appuntamenti anche a Catania e Reggio Calabria
In costante crescita dalla prima, semiclandestina edizione del 2014, il Sabir Fest si è affermato nel tempo come punto di riferimento per la costruzione di una nuova identità mediterranea in risposta a sterili populismi e rigurgiti razzisti: ponte ideale tra le democrazie europee e i fermenti del Nord Africa, la kermesse pone la propria attenzione sul faticoso cammino dei diritti individuali in un contesto contrassegnato da un’evidente instabilità politica e sociale. Scortesie per gli ospiti, titolo della IV edizione (5-8 ottobre), sottolinea in questo senso l’ambiguità dei governi nei confronti dei fenomeni migratori e l’ambivalenza di certe premure che sfociano spesso in un mero pietismo di facciata. Necessario, dunque, innescare percorsi virtuosi di uguaglianza attraverso il valore della conoscenza: il Sabir, che farà tappa in questa edizione anche a Catania e a Reggio Calabria, lancia la sua sfida dalla città dello Stretto, meta omerica che richiama scambi culturali e peregrinazioni, splendori e miserie di una terra di passaggio.
Tra le novità di quest’anno la convenzione firmata con l’Università, rapporto di collaborazione che da semplice attestato di riconoscimento diviene svolta programmatica per le ambizioni future: “Vogliamo aprirci al territorio esaltando i valori della cultura umanista – ha dichiarato il prof. Mario Bolognari durante la conferenza stampa di presentazione del festival -. Stiamo affrontando un momento caratterizzato da una forte crisi di immatricolazioni, siamo dunque consapevoli di dover ampliare il nostro raggio di azione oltre i muri dell’Accademia, in ascolto alla città e alle sue più interessanti realtà culturali. Da qui anche la sinergia con l’Ersu, per salvaguardare quel diritto allo studio e al futuro di una generazione di ragazzi apparentemente assente dal dibattito pubblico”. “Un sostegno quasi scontato da parte di questa amministrazione comunale – ha affermato l’assessore alla Cultura Federico Alagna – il Sabir affronta temi sicuramente cari a questa Giunta, celebrando la centralità di Messina nel contesto mediterraneo. Crediamo in un rilancio del territorio attraverso la conoscenza e il sapere: questo festival, che si aggiunge alle varie iniziative letterarie sviluppate in questi anni, può rendere sempre più interessante e credibile la candidatura della città a Capitale della Cultura 2020”.
Un approdo fondamentale della IV edizione la presentazione del pre-manifesto dell’identità mediterranea: “Oltre 130 tra attivisti e intellettuali sono al lavoro dal 2014 per la realizzazione di un documento che valorizzi tutti i percorsi elaborati nei vari SabirMaydan – ha spiegato Ugo Magno, organizzatore del Sabir Fest -. L’anno prossimo presenteremo il prodotto di queste lunghe, avvincenti e laboriose ricerche, una dichiarazione che vuole andare oltre una valenza puramente simbolica per proiettarsi direttamente al centro del dibattito politico. Da questa IV edizione allargheremo il festival all’intera area dello Stretto, coinvolgendo in un primo sperimentale approccio anche la città di Reggio Calabria. Il sostegno dell’Università e del Comune rafforza le nostre prospettive per strutturare a Messina un festival internazionale che sia specchio di un nuovo cammino di coesione sociale”. Centro nevralgico della manifestazione, ancora una volta, piazza Antonello, con l’inedita apertura al pubblico di Palazzo Mariani per la tradizionale Fiera dell’editoria: “Tra il Monte di Pietà, la galleria Vittorio Emanuele e la chiesa di San Tommaso il Vecchio si snoderà un programma volto interamente ad esaltare la comunanza tra i popoli attraverso l'arte, il teatro, la musica e il cinema – ha dichiarato Caterina Pastura, membro del comitato promotore del Sabir -. Tra gli ospiti di questa edizione voglio ricordare gli scrittori Khaled Khalifa, Vins Gallico e Silvio Perrella, l’artista siriana Diala Brisly, il giornalista Graziano Graziani e la Piccola Orchestra Giovanile dell’Etna. Da sottolineare anche le nuove collaborazioni con il Babel Fest di Bellinzona e con la casa editrice Albiana, ponte per lo studio e l’approfondimento della letteratura corsa”. Nutrito anche il programma teatrale illustrato in chiusura dal presidente di Rete Latitudini Gigi Spedale: “In sinergia con il Clan Off e il Teatro Bastardo di Palermo proporremo le ‘scortesie’ di Saverio La Ruina, Turi Zinna, Ippolito Chiarello e Gaspare Balsamo, monologhi che nascono dal tema dell’incontro con il diverso o dalla semplice riaffermazione della dignità umana in un contesto di oppressione”. Hanno partecipato alla conferenza stampa anche la dott.ssa Rita Anchese (Ersu) e l’assessore al Turismo Guido Signorino. Primo appuntamento in programma con la realizzazione di due murales a Messina e a Catania da parte di alcuni ragazzi degli istituti artistici delle due città coordinati dalla sopracitata artista mediorientale Diala Brisly.
Domenico Colosi