Il sindacato ha riunito i suoi rappresentanti per una giornata di studio, confronto e approfondimento sul mercato del lavoro dopo la riforma del Jobs Act
Un’altra tappa nel percorso di formazione dei quadri e dei dirigenti sindacali della Cisl in prima linea sul territorio. Dopo il seminario di approfondimento sull’Ape Sociale e sulla modifica della riforma pensionistica, la Cisl di Messina ha riunito i suoi rappresentanti per una giornata di studio, confronto e approfondimento sul mercato del lavoro dopo la riforma del Jobs Act.
«Quello della formazione dei quadri e della prima linea del sindacato – ha esordito il segretario generale Tonino Genovese – è uno degli aspetti più importanti dell’essere sindacalista, perché i lavoratori possono contare su persone qualificate nel loro percorso di contrattazione in azienda. Abbiamo iniziato con l’Ape Sociale, proseguiamo con l’iniziativa del Jobs Act per fare in modo che tutti i rappresentanti dei lavoratori nelle aziende siano pronti e preparati a una contrattazione di secondo livello che ha assunto un’importanza ancora maggiore per le imprese e per i lavoratori».
È stato il segretario regionale della Cisl Sicilia, Giorgio Tessitore, ad illustrare gli effetti e le modifiche legislative successive all’entrata in vigore del Jobs Act, come la detassazione dei premi di produttività o le integrazioni al codice penale per il contrato al “capolarato”, sino alla nuova legge 81 del 2007 su lavoro autonomo non imprenditoriale e cosiddetto lavoro agile.
«Vogliamo indicare ai rappresentanti sul territorio quali sono gli argomenti regolati dal Jobs act che maggiormente si prestano alla contrattazione per la crescita della produttività delle imprese e la conseguente redistribuzione di una parte della produttività ai lavoratori sfruttando le agevolazioni fiscali e produttive», ha spiegato Giorgio Tessitore. «Dopo il Jobs Act è stata ulteriormente riformata la materia della defiscalizzazione per gli incrementi delle retribuzioni che si ottengono attraverso accordi sindacali di secondo livello che individuino le tappe di incremento di produttività. Prima – ha ricordato il segretario regionale – un lavoratore otteneva poco più della metà di quanto pagava l’imprenditore, ora invece c’è un carico fiscale solo del 10% se l’accordo è regolato attraverso la misurazione degli indicatori utili come, oltre la produttività aziendale, anche la qualità prodotto o il risparmio energetico. La novità contenuta in queste norme – ha aggiunto Tessitore – è quella che, per essere valido, il testo dell’accordo di secondo livello deve essere trasmesso telematicamente e tempestivamente all’Ispettorato del Lavoro. Così, tra qualche tempo, il Ministero del Lavoro disporrà di una banca dati sulla qualità della contrattazione aziendale e potremo sapere anche in che misura i lavoratori contribuiscono alla produttività delle imprese»
«L’obiettivo di questi cicli di seminari che stiamo svolgendo in tutta la Sicilia – ha concluso il segretario regionale della Cisl, Sebastiano Cappuccio – è quello di valutare gli effetti pratici deò Jobs Act e delle nuove norme anche alla luce degli interventi del sindacato a correzione delle proposte iniziali. Riusciamo adesso a fare un’analisi più attenta, mantenendo condizioni di tutela e al tempo stesso garantendo quella flessibilità negoziata che consente di affrontare i temi della crescita e dello sviluppo. Approfondimento che facciamo con chi è titolare del confronto sul territorio per essere davvero un sindacato di prossimità, vicino ai lavoratori».