La concessione scadrà il 31 dicembre 2030 ma, secondo dieci
deputati siciliani del Movimento 5 Stelle, ci sono gli estremi per revocarla
prima.
Angela Raffa, Vita Martinciglio, Simona Suriano, Eugenio
Saitta, Guia Termini, Roberta Alaimo, Filippo Scerra, Filippo Perconti, Rosalba
Cimino e Diego De Lorenzis lo hanno chiesto al ministro delle infrastrutture e
dei trasporti, Danilo Toninelli, elencando una lunga serie di motivazioni.
- E’ un ente pubblico regionale non economico,
forma societaria che non esiste tra gli altri concessionari autostradali.
- Nell’ultima relazione sulle attività 2016 della
direzione generale vigilanza concessionarie autostradali, sono state
riscontrate 244 non conformità, di queste ne sono state sanate solo 29; nel
2015 erano 115 e ne sono state sanate solo 7; alla data della diffida
inviata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 4 dicembre 2014,
ammontavano a quasi un migliaio le prescrizioni contestate a cui il Cas non
aveva ancora adempiuto;
- il 31 ottobre 2018 durante un incontro tenutosi
a Messina, presieduto dal prefetto, Maria Carmela Librizzi, presente il
presidente della Commissione permanente per le gallerie presso il Consiglio
superiore dei lavori pubblici, è emerso che almeno trenta gallerie sulle
autostrade A18 e A20 «presentano una situazione deficitaria rispetto ai
requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa in materia,
problematiche dovute anche a un diffuso stato di carenza nella manutenzione»;
- il 12 luglio 2018 il direttore generale del
Consorzio autostrade siciliane, ingegner Leonardo Santoro, si è dimesso dopo
neanche 3 mesi dalla sua nomina e il 31 agosto anche la presidente del consiglio
di amministrazione dottoressa Alessia Trombino, ha rassegnato le sue
dimissioni, senza essere a tutt’oggi sostituita, ma continuando il Cas ad
operare con un consiglio di amministrazione dimissionario;
- il presidente della regione siciliana,
Sebastiano Musumeci, ha, nel corso dell’ultimo anno, e financo di recente,
annunciato più volte anche a mezzo stampa l’intenzione di chiudere
l’ente;
- il Cas non ha, a tutt’oggi, neanche provveduto a
inquadrare il proprio personale secondo il contratto di lavoro del settore
autostradale;
- risultano diversi incidenti imputabili a
inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione delle autostrade A18 ed A20, fino
all’ultimo del 15 gennaio 2019 in cui hanno perso la vita tragicamente tre
persone;
- il 19 giugno 2018 durante un incontro tenutosi
al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti tra i responsabili
ministeriali, l’assessore regionale ed i vertici del Cas, che vedeva sul tavolo
la messa in mora e la revoca della concessione, è stato stabilito un
cronoprogramma di 6 mesi per effettuare gli adeguamenti richiesti dal
Ministero; il termine è scaduto e le autostrade siciliane continuano a versare
in uno stato penoso, non corrispondente agli adeguati criteri qualitativi
previsti dalla normativa.