E’ arrivato il gol, almeno quello, dopo un digiuno di 395 minuti. Per il resto il Messina si è visto pochissimo, quasi per nulla, lontano parente di quello che fino a cinque giornate fa faceva gioco in casa e su tutti i campi della Lega Pro. Alla fine il risultato di parità è quello più giusto ed i biancoscudati non possono recriminare se non per l’occasione fallita da Cocuzza poco dopo la mezz’ora. Ma in realtà la chance più clamorosa è stata dell’Akragas, a inizio ripresa, con il colpo di testa di Marino stampato sulla traversa. Per com’è andata la partita, non si poteva pretendere più di un punto. Per gli ospiti, arriva dopo quattro sconfitte consecutive; per il Messina, invece, si tratta del terzo pareggio interno consecutivo inframezzato da due sconfitte esterne. Tre punti nelle ultime cinque partite che segnano un momento difficile dopo un avvio di campionato strepitoso. Lunedì prossimo la difficile trasferta sul campo della capolista Casertana, dove bisognerà provare a cogliere almeno un punto prima della pausa natalizia. Una pausa che serve come non mai ad una squadra che ha iniziato la stagione col piede sull’acceleratore e adesso paga la mancanza della preparazione precampionato e i troppi infortuni.
IL PRE PARTITA
La classifica degli ultimi quattro turni recita: Messina e Melfi 2, Akragas e Lupa Castelli Romani 0; tutte le altre squadre hanno fatto più punti. Se poi si guarda il computo dei gol fatti, sempre nelle ultime quattro partite, anche Melfi e Lupa Castelli Romani hanno fatto meglio dell’Akragas (un solo gol) e del Messina (a secco da 375 minuti). Basta questo per presentare Messina – Akragas, due squadre che stanno vivendo una mini crisi dopo un avvio sprint. Per gli agrigentini, in realtà, la crisi è più che mini, visto che anche nelle tre partite precedenti sono arrivati solo due punti. Eppure il ruolino in trasferta resta buono, migliore rispetto al rendimento interno. 9 dei 15 punti fin qui accumulati sono arrivati fuori casa; solo Casertana, Lecce e Catania ne hanno fatti di più (11).
Di Napoli dovrà fare a meno degli squalificati Baccolo e Giorgione ma recupera gli infortunati di lungo corso Tavares e Gustavo, che partono dalla panchina insieme a Barraco. Davanti i tre titolari sono Leonetti, Cocuzza e Padulano. A centrocampo, oltre al riconfermato Fornito, ci sarà posto per Zanini e Biondo. Quest'ultimo, in verità, si trova spesso sulla linea degli attaccanti, a sinistra, ed il 4-3-3 si trasforma in un 4-2-4 in fase offensiva e in un 4-4-2 in fase difensiva, con Padulano che retrocede sulla fascia destra. La difesa, invece, sarà la stessa delle ultime partite, con Berardi in porta, Martinelli a destra, De Vito a sinistra, Parisi e Burzigotti al centro.
Prima dell'avvio del match, giro di campo per l'indimenticato Beppe Catalano, al Messina dal 1984, proveniente proprio dall'Akragas, fino al 1988. In quattro anni in giallorosso ha totalizzato 142 presenze e 40 gol, protagonista della promozione in serie B del 1986 e della promozione in serie A solo sfiorata l'anno successivo. Pochi gli spettatori sugli spalti, ma per il presidente Stracuzzi, nel suo consueto messaggio pre partita, "sono tanti e il dodicesimo uomo in campo".
IL PRIMO TEMPO
Tutto in tre occasioni: una rete per parte e un errore di Cocuzza, che avrebbe potuto realizzare il gol del 2-1. La prima frazione, invece, si chiude in parità. Ospiti in vantaggio al 10’: erroraccio del Messina, con incomprensione difensiva e passaggio corto verso Berardi, che viene intercettato da Cristaldi. L’attaccante agrigentino si trova solo davanti al portiere e non sbaglia. Il pari arriva al 19’, direttamente su calcio di punizione: splendida palombella di Fornito e palla nel sette. La chance per il vantaggio il Messina ce l’ha al 33’: Leonetti sbaglia il tiro dalla distanza e dà un assist involontario a Cocuzza, che si trova solo davanti al portiere Vono ma spara alto. La “maledizione” sui peloritani prosegue: al 40’ lo stesso Cocuzza si fa male ed è costretto a lasciare il campo aiutato dallo staff medico. Al suo posto si rivede in campo Gustavo. Ma per un infortunato che rientra ce n’è un altro che va in infermeria, si spera per poco.
IL SECONDO TEMPO
Nella ripresa succede pochissimo, meno ancora che nella prima frazione. L’unica vera occasione è dell’Akragas, al 54’: punizione come un corner corto dalla sinistra, colpo di testa sottomisura di Marino e clamorosa traversa. Poi più nessuna chance pericolosa: solo alcuni tiri da fuori area di Martinelli (59’), Gustavo (83’), Madonia (86’) e Barraco (88’), nessuno dei quali vicino alla porta. Il Messina prova a creare gioco ma non riesce ad essere pericoloso, anzi è l’Akragas a farsi vedere in avanti. Finisce in parità e per i biancoscudati, visto com'è andata, va bene così.
IL TABELLINO:
MESSINA – AKRAGAS 1-1
MESSINA: Berardi, Burzigotti, De Vito, Fornito, Martinelli, Parisi, Biondo (57' Barraco), Zanini, Savino Leonetti (80' Tavares), Cocuzza (44' Gustavo), Padulano. All. Di Napoli
AKRAGAS: Vono, Salandria, Sabatino, Mauri, Marino, Capuano, Aloi, Zibert (88' Vicente), Cristaldi, Savanarola, Vito Leonetti (68' Madonia). All. Legrottaglie
ARBITRO: Edoardo Paolini di Ascoli Piceno.
ASSISTENTI: Antonello Mangino di Roma 1 e Daniele Argento di Palermo.
RETI: 10' Cristaldi, 19' Fornito
ANGOLI: 5-4
AMMONITI: 35’ Capuano, 51' Martinelli
RECUPERI: 3' e 4'
(Marco Ipsale)